Cosa succede a Cremona e nella sua provincia in tema di turismo e valorizzazione del territorio? Quali i progetti, le prospettive e i dati del comparto? Lo chiediamo a Luca Burgazzi, assessore del Comune di Cremona con delega al turismo e alle politiche giovanili, ospite in redazione di CremonaSera.
Il comparto del turismo nel 2024 segna a consuntivo un +12% di presenze rispetto all’anno precedente, segnando anche una tendenza positiva nell’occupazione. I turisti sono per la maggior parte italiani, ma si registra un’interessante presenza di Francesi, seguiti da Tedeschi, Svizzeri e Spagnoli. In media il soggiorno è di circa 3 giorni, anche se la permanenza subisce delle importanti impennate nel mese di luglio in occasione dei festival musicali (Stauffer, Summer Music Festival, Luppolo ed eventi Scivac).
Questi sono alcuni dei dati forniti dall’Osservatorio Turistico Cremonese: li analizziamo proprio con l’assessore Burgazzi.
Assessore, parlare di turismo a Cremona non significa solo fare riferimento alla città, ma coinvolgere l’intero territorio, in una visione ampia e corale in grado di potenziarne l’attrattività turistica
“Questo è un percorso che parte quando il Comune di Cremona, dopo la riforma delle province che avevano perso la delega al turismo, si è fatto carico di questo progetto della DMO , questo grande collettore di iniziativa provinciali da una parte, ma soprattutto legato alla promozione territoriale, marketing e prodotto turistico, ha sempre immaginato e sta iniziando ad attuare adesso dei percorsi turistici che ovviamente parlano della città, ma abbracciano tutto il territorio. Con due grandi filoni, quello della musica e il cicloturismo, entrambi strategici per il territorio su cui si innestano ad esempio le visite nelle ville storiche o le visite ai luoghi dei grandi personaggi, creando prodotti turistici (parola che a me non piace particolarmente), da presentare alle fiere principali del settore -saremo alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) a febbraio, proprio con questa idea, non solo come Comune, ma come intero territorio. In questo modo il turista può attraversare il nostro territorio, partendo dalla città e con una visione organica di quello che offre la nostra provincia, al di là dei confini amministrativi. Domani quindi presenteremo il nuovo brand ‘Visit Cremona’ che sarà rappresentativo di tutto il territorio.”
Quindi anche tutta l’attività museale potrà rientrare in questo progetto ampio di territorio.
“Esattamente. Abbiamo costituito tre anni fa il sistema museale cittadino che ha messo in rete i musei della città, sia pubblici che privati. La prospettiva adesso è che anche i musei storici del territorio, come il Museo del Lino o il Museo della Stampa o anche il Museo del Bijoux di Casalmaggiore vengano messi in rete. Dobbiamo pensare al cittadino non come un’entità che arriva, consuma e va via, ma è un cittadino come tanti che incontra un territorio e naturalmente all’interno di questo incontro l’offerta museale è una delle chiavi di volta fondamentali.
Parliamo ora della ricettività, con una vera e propria esplosione dei Bed & Breakfast (parliamo di un +21,3% rispetto a dicembre scorso). Quante sono queste strutture a Cremona e c’è un’intenzione di metterle a sistema per creare una rete coordinata?
“In città l’extra-alberghiero conta ormai circa 900 posti letto, di cui quasi il 20% cresciuti negli ultimi mesi. Ciò significa che c’è una domanda che forma un mercato turistico, dall’altra parte indica un’attenzione sempre crescente all’ospitalità ed alla qualità dell’offerta. Ossia, non si tratta più solo del privato cittadino che mette a reddito la seconda casa per esempio, bensì si tratta di vere e proprie società, che inizierò ad incontrare dalla prossima settimana, in modo da conoscerci e capire le loro esigenze. Sicuramente è un fenomeno da monitorare con grande attenzione perchè in altre città, per esempio, questo toglie unità abitative civili creando criticità, anche se a Cremona per ora non è così. Da noi si tratta di strutture molto apprezzate dal turismo straniero che tende a preferire una casa vacanza per vivere la quotidinità della città e quindi l’idea di metterle in rete si valuta anche con le associazioni di categoria, come Federalberghi. Sicuramente la curva di crescita sta salendo esponenzialmente; si arriverà ad un punto in cui fisiologicamente si fermerà, ma sicuramente è un fattore di traino per il turismo in città”.
Parliamo di eventi in città: l’agenda è già ricca, citiamo Artweek come esempio su tutti: quali altre proposte per il 2025?
“Da sempre abbiamo lavorato sulle proposte musicali, che sono quelle che maggiormente caratterizzano la nostra città e che, come confermano i dati, sono gli attrattori principali per i turisti che si fermano più giorni, dal Festival Monteverdi al Cremona Musica, ma anche tutti i festival estivi come il Tantarobba Festival, Luppolo in Rock che sono siusciti a ritagliarsi uno spazio importante. In programma quindi rafforzare il più possibile questa grande stagione; a febbraio uscirà il calendario degli appuntamenti da marzo a ottobre novembre scandirà gli appuntamenti musicali. Ma poi confermo che ci sarà l’edizione 2025 di Art Week ed a breve confermeremo le date di questo evento che ha il pregio di raccontare la città in maniera diversa, accostando il contemporaneo alla parte storica e monumentale, facendo anche riscoprire ai cittadini stessi alcuni luoghi di Cremona. In questo io sono fermamente convinto che il tema del turismo non sia solo un adattare la città alle esigenze del turista, ma si deve fare in modo che il turismo incontri e scopra la nostra identità e allo stesso tempo che noi possiamo prendere dal turista altre storie, altri valori e possibilità di crescita. I servizi al turista non devono entrare in contrapposizione ai servizi al cittadino”
Parliamo ancora dei turisti: cosa apprezzano di più di Cremona: Arte? Cucina? Musica?
“Sicuramente la parte monumentale ma dall’analisi delle recensioni via social che teniamo monitorate, dobbiamo dire che il turista straniero è molto attento a dare un feedback a quello che vede. Tra i monumenti più apprezzati sicuramente il Museo del Violino, la Cattedrale e tutto il centro storico in genere. Anche sul tema delle ricettività siamo in crescita anche se serve lavorare un po’ di più sul tema della ristorazione, in particolare collegata agli eventi. Un altro aspetto che il turista coglie è la bellezza di una città che si gira a piedi, tranquilla, dove la quotidianità è essa stessa un motivo di interesse e credo davvero che questa sia la prospettiva di Cremona, ossia non possiamo immaginare frotte di turisti che attraversano la città e poi vanno via, dobbiamo puntare più su un turismo di qualità, cioè di quel turista che vuole conoscere a fondo la città. Penso che in questo siamo sulla buona strada. Sicuramente c’è del lavoro da fare per rendere attrattivo anche il periodo invernale, che è quello che presenta più difficoltà proprio perchè non abbiamo la montagna, non abbiamo le terme però stiamo iniziando a lavorare con operatori culturali e musicali per trovare proposte che possano abbracciare anche questo periodo dell’anno”.
Cremona Capitale della Cultura 2028: ci saremo?
“Per questo dobbiamo vedere anche col collega assessore alla cultura Rodolfo Bona. Sicuramente abbiamo le carte in regola, come tante altre città, può essere una prospettiva, non deve essere un’ansia per evitare di correre e poi farsi del male. Deve essere un processo: noi dobbiamo consolidare il nostro tessuto, anche dal punto di vista istituzionale, mantenendo una sostenibilità economica. Per esempio siamo una città di 70mila abitanti con 7 musei: in proporzione nessun’altra città offre tanto ed è chiaro però che per mantenerlo è richiesta altrettanta fatica”
Un’anticipazione: Palazzo Comunale e la proposta di svuotarlo degli uffici per farlo diventare un museo cittadino. Non è certo un’idea nuova, ma come la vede a livello di turismo?
“L’assessore Paolo Carletti, che ha la delega alla valorizzazione, sta compiendo un lavoro importante di attenzione al Palazzo, che ha sempre avuto una funzione di ufficio e che credo in qualche modo rimarrà, anche perchè non abbiamo la possibilità di aprire altre sedi per gli uffici. Però in tutti questi anni il Palazzo Comunale è stato anche il luogo dove si sono tenute parecchie manifestazioni, dalla presentazione di libri all’Art Week stessa o anche eventi musicali. Sicuramente è un palazzo molto visitato, racconta parte della nostra storia. Credo comunque che anche l’assessore Carletti abbia delle idee in merito e cercheremo di compenetrarle con l’offerta turistica; ricordo che l’Info Point ha sede proprio nel Palazzo Comunale ed è un punto di riferimento, la porta d’ingresso per il turista su quello che offre la città”.
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