Che ci piaccia o no, Donald Trump si prepara a prestare giuramento come 47° presidente degli Stati Uniti. Questo significa che Trump – che è stato recentemente condannato a un’«assoluzione incondizionata» per la vicenda dei pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels e non dovrà affrontare alcuna pena detentiva o monetaria, né sottostare un regime di libertà vigilata – dovrà trovare artisti disposti a esibirsi all’evento, cosa che in passato si è rivelata tutt’altro che semplice per il politico controverso.
Il team di Trump ha scelto la vincitrice di American Idol e la star del country Carrie Underwood per cantare America the Beautiful all’evento. «Amo il nostro Paese e sono onorata di essere stata invitata a cantare all’inaugurazione, contribuendo in piccola parte a questo evento storico», ha dichiarato lunedì la cantante in un comunicato. «Sono onorata di rispondere a questa chiamata in un momento in cui dobbiamo tutti raccoglierci con spirito di unità e guardare al futuro». Ma chi canterà l’inno nazionale, indubbiamente il momento clou di qualsiasi inaugurazione?
Per l’inaugurazione del 2017, Trump aveva scelto Jackie Evancho, soprano bambina, finalista di America’s Got Talent. Questa volta, secondo gli screenshot del programma dell’inaugurazione, sembra che Trump abbia optato per un nome ancora meno noto: Christopher D. Macchio. Un rappresentante di quest’ultimo ha confermato a Vanity Fair che il cantante parteciperà a diversi eventi dell’inaugurazione, incluso la cerimonia del giuramento, dove canterà l’inno nazionale accompagnato dall’orchestra e dal coro della banda dei Marines degli Stati Uniti.
Ma chi è Christopher Macchio?
Secondo il suo sito personale, che sembra non essere stato aggiornato dal 2021, il «tenore d’America» Christopher Macchio è un cantante d’opera originario di Long Island, New York. Ha studiato canto classico alla Manhattan School of Music e si esibisce da allora.
Non vanta crediti professionali in nessuno dei maggiori teatri d’opera, come il Metropolitan Opera di New York, la Scala di Milano o l’Opera House di Sydney; Macchio ha invece debuttato come professionista in uno speciale concerto per PBS Television, seguito da apparizioni su Fox, NBC, ABC e RAI International. Ha pubblicato due album – DolciMomenti e un natalizio, O Holy Night – e talvolta partecipa come cantante ospite nei concerti di David Foster (attualmente sposato con Katharine McPhee Foster, finalista di American Idol ). Macchio è anche uno dei tre New York Tenors, insieme a Andy Cooney e Daniel Rodriguez, e si esibisce con una certa regolarità in concerti con loro alla Carnegie Hall e al Lincoln Center. È apparso in due film: la commedia mafiosa Don Q e il biopic a sfondo religioso Cabrini, diretto da Alejandro Monteverde, regista del Canto della libertà.
Cristopher Macchio non ha avuto la sua «grande occasione», per così dire, fino a quando non ha attirato l’attenzione di Trump, appassionato del Fantasma dell’Opera. Come ha raccontato su Instagram, all’inizio era il defunto fratello di Trump, Robert, a essere un «grande, grande fan» della sua voce. Macchio ha incontrato per la prima volta il presidente eletto quando è stato chiamato come sostituto dell’ultimo minuto per uno spettacolo di Capodanno a Mar-a-Lago. In seguito si è esibito per Trump nel patio della Casa Bianca durante la Convention nazionale repubblicana del 2020, dopo che Trump aveva accettato la nomination del suo partito.
Da allora, Macchio ha continuato a cavalcare l’onda del successo legata a Trump, esibendosi regolarmente in classici dell’opera come Ave Maria e Nessun Dorma, oltre a Hallelujah di Leonard Cohen, spesso interpretata in contesti simili, durante i suoi comizi e le tappe della campagna elettorale in Pennsylvania, al Madison Square Garden e al golf club di Trump a Bedminster, nel New Jersey. Ora si vanta di essere il «cantante preferito di Trump» e si è persino esibito alla festa della notte delle elezioni nel quartier generale di Trump. Poco dopo ha postato con orgoglio un video in cui posa con il presidente eletto a un evento a Mar-a-Lago.
Sui social media, il tenore si dichiara apertamente MAGA e conservatore, ripubblicando e promuovendo contenuti di destra di Elon Musk e Russell Brand, pur rimanendo «un convinto sostenitore del potere unificante» della musica. A prescindere da ciò che dice sull’unità, Macchio sembra sapere bene da dove arriva il suo successo. «Sono così privilegiato di far parte della sua cerchia, della sua famiglia e dell’intera organizzazione Trump», ha dichiarato in un video condiviso sul suo Instagram. A quanto pare, la sua lealtà a Trump ha dato i suoi frutti, dato che ora Macchio si unisce al pantheon di artisti come Beyoncé e Lady Gaga che hanno cantato l’inno nazionale all’inaugurazione di una presidenza. Dio benedica l’America (e ci aiuti tutti).
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