“Sinner traino perfetto per i giovani. Convocai Musetti in U16, Fonseca mi piace molto”


Stefano Pescosolido è stato il grande ospite dell’ultima puntata di Focus Tennis, trasmissione visibile sul canale Youtube di OA Sport. L’ex tennista italiano, che ricopre adesso il ruolo di allenatore e voce tecnica di Sky Sport, ha raccontato alcune tappe della sua carriera per poi soffermarsi sull’ottimo momento del movimento azzurro, con uno sguardo già al tennis del futuro.

Il vincitore di due titoli ATP ricorda così la sua mitica partita di Davis in Spagna contro Sergi Bruguera: “È la partita che gli appassionati ricordano maggiormente della mia carriera. Un bel match, in una Coppa Davis diversa rispetto a quella attuale. Si giocava a Madrid nel 1994 e non partivamo favoriti contro Bruguera e Carlos Costa, lo storico manager di Nadal che fu anche top10. Bruguera aveva vinto il Roland Garros nel 1993 e nel 1994. Io giocai una gran partita contro di lui la domenica, ma pochi ricordano che il venerdì rimontai due set di svantaggio a Costa vincendo poi 6-2 al quinto. Contro Bruguera la domenica vinsi 6-1 6-0 il secondo e terzo set, poi andai in vantaggio di un break anche nel quarto e nel quinto set. Di occasioni ne ho avute, chiaramente contro pronostico giocavo libero e sciolto, poi quella Davis ti dava qualcosa in più a livello di intensità ed energia. Mi esaltai e giocai una gran partita, ma persi al quinto 6-3“.

Sugli eventuali rimpianti della sua carriera: “Si fanno delle scelte, poi è chiaro che con il senno di poi potresti cambiarle o meno. Nel mio miglior momento, a 20 anni, ho avuto i crampi nel mio esordio in Coppa Davis in Brasile e quel problema un po’ l’ho pagato nel tempo. Rimpianti comunque no. Sicuramente potevo fare scelte diverse, ma questo vale per tutti. Non ho mai avuto grande continuità per entrare nei primi 30-40 al mondo, ma ho avuto delle belle vittorie come con Agassi a Roma, o altre belle partite come contro Bruguera, Muster o McEnroe“.

Sull’impatto del numero uno al mondo sul resto del tennis azzurro: “Sinner fa da traino. C’è un bellissimo movimento in Italia e lui fa sì che tutti gli altri giocatori lo seguano. È l’esempio perfetto, perché è una persona serena e tranquilla che trascina dal punto di vista tecnico e umano. In campo è sempre equilibrato, è un esempio perfetto per i giovani, per gli appassionati e per gli altri giocatori come Berrettini e Musetti. Aiuta tanto e tutti ne traggono beneficio, anche le ragazze stesse, perché ne parlano spesso. Se avessi giocato in quest’epoca, sicuramente Sinner avrebbe dato tanto anche a me. Ti dà degli spunti in ogni torneo che vince, ma anche nelle interviste. Questo è molto bello“.

Sulle sue esperienze da allenatore: Non ho mai allenato giocatori professionisti, però a livello giovanile ero capitano della Nazionale Under 16 e ho convocato in quella squadra i vari Musetti, Cobolli, Nardi, Darderi e tutti i giovani che stanno uscendo. Un po’ li conosco tutti quanti ed è bello rivederli così in alto in classifica. Le qualità c’erano, sono cresciuti tantissimo seguendo un percorso diverso l’uno dall’altro. Sicuramente Musetti era quello con più qualità e lo dimostra anche la classifica che poi ha raggiunto. Cobolli ha fatto molto bene e credo che quest’anno confermerà i risultati del 2024, perché è un giocatore che non si accontenta e dà sempre il massimo. Nardi sta arrivando anche lui, Darderi ha avuto una stagione pazzesca. Abbiamo tanti giovani interessanti, oltre a Berrettini e Sonego che hanno più esperienza e sono esempi che loro“.

Su alcuni giovani talenti in rampa di lancio come Landaluce, Mensik e Fonseca: Sono nomi interessanti e importanti. Fonseca mi piace tantissimo: l’ho visto l’anno scorso al debutto in Davis contro Berrettini. Primo set un po’ difficile con qualche errore, poi giocò un gran secondo set avendo delle chance e finì 6-1, 7-6, ma mi fece una grandissima impressione. Poi lo vidi da vicino anche nelle partite successive e la sua palla viaggia. Ha ampi margini di miglioramento, non solo fisici ma anche tecnici, però colpisce bene e serve bene. Fa gioco, è propositivo ed è cresciuto tanto negli ultimi mesi. Penso che lo vedremo spesso tra i protagonisti, nel giro di due anni tranquillamente tra i primi 10-15 del mondo. Sarà comunque uno dei protagonisti del tennis del futuro. Anche Mensik è un giocatore che ha delle qualità pazzesche. Penso che questi saliranno, poi per fare l’ultimo step e arrivare al livello di Sinner e Alcaraz dovranno metterci qualcosa in più, ma soprattutto Fonseca penso abbia le qualità per arrivare a loro“.

Questo e molto altro nella video intervista integrale a Stefano Pescosolido, nell’ultima puntata di Focus Tennis sul canale Youtube di OA Sport.

VIDEO INTERVISTA STEFANO PESCOSOLIDO





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