Un silenzio che vale più di mille parole. A distanza di 72 ore dal rinvio a giudizio di Daniela Santanchè, nessuno del gruppo dirigente di Fratelli d’Italia ha abbozzato una difesa di circostanza o speso parole di solidarietà per la ministra del Turismo. Un vero e proprio “gelo”, certifica ad HuffPost una fonte meloniana, che testimonia lo stato di “abbandono” in cui è venuta a trovarsi Santanchè a causa dell’“imbarazzo” in cui ha posto il partito. L’unico a essersi esposto, con dichiarazioni invero sibilline, è Gianluca Caramanna, consigliere della ministra e deputato a prenderne il posto.
È solo questione di giorni, infatti, prima che Caramanna cambi scrivania (è l’unico deputato ad avere un ufficio dentro un ministero) e diventi il nuovo ministro del Turismo. Certezze sulla data del cambio della guardia non ce ne sono, ma “la vicenda Sangiuliano avrà pur insegnato qualcosa, no?”, commenta la fonte. La vicenda, del resto, sembra destinata a peggiore e prima si interviene meglio è. A oggi, la ministra è imputata per concorso in falso in bilancio nell’affaire Visibilia. A breve, però, potrebbe arrivare un nuovo rinvio a giudizio e per giunta più grave. Santanchè, infatti, è indagata dalla procura di Milano per truffa all’Inps (e quindi ai danni dello Stato). Per prendere tempo, la ministra aveva fatto ricorso alla Cassazione protestando contro la gestione del caso da parte dei pm milanesi invece che di quelli romani: il 29 gennaio la Corte deciderà e se i fascicoli dovessero rimanere al nord allora un nuovo rinvio a giudizio potrebbe arrivare in tempi rapidi. In caso contrario, l’iter ripartirà.
In ogni caso, è bastato la comunicazione del primo per far irrigidire i Fratelli. Che ora premono sulla presidente del Consiglio per fare fuori Santanchè. Per il momento, la presenza della ministra al fianco di Giorgia Meloni a Jeddah per l’attracco dell’Amerigo Vespucci il 27 gennaio è confermata. Tuttavia, secondo alcuni retroscena le due si incontreranno prima, tra martedì 21 e mercoledì 22. Un face-to-face dove è probabile che la presidente chieda (o imponga) un passo indietro alla titolare del ministero di via di Villa Ada. Lasciare passare troppo tempo, infatti, non farebbe altro che peggiorare la situazione.
A suggerire che un cambio della guardia sia alle porte è anche, appunto, il silenzio intorno alla vicenda. “Appena prima del rinvio a giudizio di Santanchè ci sono state polemiche sulla deputata Augusta Montaruli e ci sono stati fiumi di dichiarazioni in sua difesa. Per la ministra invece niente”, osserva ancora la fonte di HuffPost. “Questo la dice lunga su che aria tiri…”.
Così, a prenderne il posto potrebbe essere Gianluca Caramanna, il consigliere di Santanchè e che dentro al partito definiscono “ministro ombra”. Proprio lui è stato l’unico a spendere due parole per la ministra: “Sta svolgendo fin dall’inizio del suo mandato un ottimo lavoro come ministro del Turismo e i risultati quotidiani ne sono la prova. In qualità di consigliere del ministero posso solo dirmi felice di conseguire con Santanchè questi successi e accompagnarne la realizzazione. Fratelli d’Italia, me compreso, confida che il ministro dimostri l’estraneità ai fatti che le vengono contestati”. Se l’ultima è la tipica frase di circostanza che ci si aspetta in questi casi, la prima suona un po’ sibillina. Cosa voleva dire Caramanna? Perché esporsi con parole apparentemente normali proprio mentre il suo nome appare suoi giornali come candidato numero uno al subentro? Una mossa, forse, per confondere le acque e far capire di essere pronto al nuovo incarico quanto prima.
Già un anno fa, all’inizio delle inchieste su Santanchè, si era iniziato a ipotizzare un rimpasto con Caramanna. Nato a Florsheim, nel sud della Germania, e cresciuto a Roma, l’ex manager di catene alberghiere dal 2022 è resposabile del dipartimento Turismo di FdI dal 2013. Alla Camera dal 2022, è capogruppo in commissione Attività produttive, commercio e turismo e ricopre, come detto, il ruolo di consigliere per il ministero, oltre ad aver fatto da consulente per diversi assessori regionali in giunte amiche, come in Sicilia o nelle Marche. Dunque, la sua nomina a ministro sarebbe nell’ordine delle cose, perfettamente naturale vista la sua conoscenza della materia e l’importanza che già oggi ricopre in via di Villa Ada. Ma sarebbe anche una mossa politica: Caramanna viene dal mondo del Fronte della Gioventù, è in FdI da sempre ed è amico di lunga data di Meloni, “skill” che Santanchè non può vantare. Con lui, la presidente del Consiglio avrebbe in sella un altro dei suoi uomini, allontanando una ministra che da ormai due anni con le proprie vicende personali mette in imbarazzo il governo.
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