Rinnovo CdA 2025 aziende pubbliche: da Snam, Italgas, Iren, Fincantieri ad ASPI, Sace, Simest e Invitalia, in attesa di nomine o riconferme per 90 board

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Nel 2025 scadono i mandati di circa 90 CdA, coinvolgendo oltre 400 membri, tra cui quelli di grandi società pubbliche come Snam, Italgas, Iren, Fincantieri, ASPI, Sace, Simest e Invitalia, e di importanti aziende private come Intesa Sanpaolo, Generali e Nexi.

Il cambio di vertici è significativo perché molti dei membri attuali erano stati nominati nel 2022 sotto il Governo Draghi. La maggioranza del Governo Meloni, entrato in carica nell’autunno dello stesso anno, ha confermato Claudio Descalzi in Eni al suo quinto mandato e Matteo Del Fante in Poste al secondo mandato, nominando anche nuovi leader in altre aziende, come Flavio Cattaneo in Enel, Giuseppina Di Foggia in Terna, Roberto Cingolani in Leonardo, Stefano Donnarumma in FS, riconfermando anche Giovanni Gorno Tempini e Dario Scannapieco in CDP.

Società pubbliche: al via i rinnovi di Snam, Italgas, Iren, Fincantieri, ASPI, Sace, Simest, Invitalia, aziende del Gruppo FS

Nel 2025 Snam e Italgas procederanno con il rinnovo dei rispettivi Consigli di Amministrazione. 

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Snam, guidata Stefano Venier, con la presidenza di Monica de Virgiliis, entrambi pronti al bis per il rinnovo delle cariche, registrava nei primi 9 mesi del 2024 ricavi a €2.651 milioni (-7,4%), un utile a € 996 milioni (+5,7%), EBITDA adjusted a €2.089 milioni (+12,2%). Snam è impegnata in progetti strategici come l’acquisto di una seconda nave rigassificatrice e il potenziamento della Linea Adriatica di metanodotti, cruciali per garantire l’approvvigionamento di gas in seguito alla crisi russo-ucraina. ll 22 gennaio 2025 l’azienda presenterà il Piano Strategico 2025-2029, con la previsione di circa € 12 miliardi di investimenti. Il nuovo Piano prevede il potenziamento delle infrastrutture esistenti e un’espansione strategica nell’idrogeno e nei gas rinnovabili, supportando l’Europa verso l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. 

Italgas, controllata al 26% da Cassa Depositi e Prestiti e al 13% dalla stessa Snam, guidata dall’Amministratore delegato Paolo Gallo con la presidenza di Benedetta Navarra, ha recentemente acquisito 2i ReteGas per oltre 5 miliardi di euro, consolidandosi come uno dei principali operatori italiani nel settore. Nei primi 9 mesi del 2024 ha registrato ricavi a 1.309,3 milioni di euro (-4,45%), utili a 361,7 milioni di euro (+14%) ed EBITDA a 1.009,3 milioni di euro (+11%).

Dai rumors raccolti da Il Giornale d’Italia Paolo Gallo ha già in tasca il rinnovo della carica di ad di Italgas, per quanto c’è chi afferma che il manager punterebbe a salire in Snam.

Anche Iren procederà con il rinnovo del suo Consiglio di Amministrazione che dovrebbe vedere la riconferma della “triade” alla guida della multiutility, composta dal Presidente Luca Dal Fabbro, dal Vicepresidente Moris Ferretti e dall’Amministratore delegato e Direttore generale Gianluca Bufo, nominato ad agosto 2024 e proveniente dall’interno, in sostituzione di Paolo Emilio Signorini, licenziato a seguito della maxi inchiesta delle tangenti legate al porto di Genova. La continuità della gestione sarà fondamentale per garantire il successo dei progetti in corso e delle sfide future che la società dovrà affrontare nel settore energetico e ambientale. Nei primi 9 mesi del 2024 Iren ha raggiunto un utile a €193 milioni (+9%), ed EBITDA a €924 milioni (+8%).

Fincantieri nei primi 9 mesi del 2024 ha registrato ricavi a €5.583 milioni (+4%) ed EBITDA a €328 milioni (19%). Con la scadenza del Consiglio di Amministrazione in coincidenza con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024, prevista per la primavera 2025, Biagio Mazzotta, ex Ragioniere Generale dello Stato, nominato dopo la scomparsa del generale Claudio Graziano come anticipato da Il Giornale d’Italia, ha già ottenuto la conferma per il rinnovo del suo mandato 2025-2028 come Presidente, e con tutta probabilità lo stesso dovrebbe accadere per l’Amministratore delegato Pierroberto Folgiero. 

Folgiero infatti, nominato dal Governo Draghi quando era ad di Maire Tecnimont, ha ampiamente dimostrato di avere le carte in regola per proseguire il percorso di trasformazione, crescita e innovazione di Fincantieri. Sotto la sua direzione, il Gruppo ha intrapreso un’importante fase di espansione, trainata dal settore militare e da una strategia mirata a rafforzare le operazioni di M&A e ad esplorare nuovi settori di business. Folgiero sta guidando Fincantieri verso un’evoluzione strategica focalizzata su una visione di lungo termine, con l’obiettivo di consolidare e ampliare il ruolo dell’azienda come leader globale in tutti i settori di attività, rafforzando anche il settore crocieristico e rendendolo sempre più profittevole, investendo significativamente in innovazione tecnologica e percorsi di sostenibilità: tra i progetti allo studio, il nucleare pulito come strumento di propulsione per navi e i sottomarini. Folgiero è poi impegnato nella promozione di una cultura aziendale che la renda un “great place to work“: a febbraio 2024, a margine della presentazione del progetto “Maestri del Mare”, ha infatti sottolineato l’importanza di preparare la “testa d’opera” del futuro. Questo concetto si riferisce alle figure chiave all’interno dei cantieri, in particolare i sovraintendenti e i capi operai, che custodiscono e tramandano il know-how storico di Fincantieri. Per garantire la continuità e il rinnovamento di queste competenze fondamentali, l’azienda ha lanciato un programma di formazione mirato, con l’obiettivo di identificare e formare nuovi talenti. Al termine del percorso, queste figure saranno assunte direttamente dall’azienda, assicurando così un rinnovamento costante della forza lavoro e la trasmissione di competenze strategiche per la produzione e la consegna delle navi.

ASPI Autostrade per l’Italia, sotto la presidenza di Elisabetta Oliveri e la guida dell’Ad Roberto Tomasi, ha raggiunto nei primi 9 mesi del 2024 ricavi pari a 3.341 milioni di euro (+0,97%), EBITDA pari a 2.115 milioni di euro (+4%) ed un indebitamento finanziario netto pari a 9.768 milioni di euro. La riconferma di Tomasi, già anticipata da il Giornale d’Italia è quasi certa (e stessa cosa dovrebbe accadere per la presidenza), e l’ad è attualmente al lavoro su un nuovo Piano economico-finanziario. La società, controllata al 51% da Cdp e per il resto dai fondi Blackstone e Macquarie, ha in corso una negoziazione per il prolungamento della concessione, e l’opzione che prevale al momento prevede un’estensione di quattro anni rispetto alla scadenza naturale del contratto. La proposta in discussione prevede un piano di investimenti da circa 35,9 miliardi di euro entro il 2038, di cui più della metà per il 2029. 19,3 miliardi di euro sarebbero utilizzati per interventi significativi su grandi opere come i potenziamenti delle reti di Genova e Bologna, 14,1 miliardi per ammodernamenti della rete esistente e 2,5 miliardi di euro per innovazioni tecnologiche. Questi elementi chiave, insieme alla gestione delle tariffe e ai tempi di realizzazione, determineranno la direzione futura dell’azienda.

Non sembrano esserci dubbi sulla riconferma di Bernardo Mattarella alla guida di Invitalia, società ancora alle prese con la complessa gestione dell’ex Ilva e con il progetto di creare un polo bancario del Sud, coinvolgendo Mediocredito Centrale e la Banca del Mezzogiorno.

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Sono in gioco anche i vertici delle due agenzie governative Sace e Simest.

Nel terzo trimestre 2024, l’utile netto di Sace è cresciuto di 477 milioni di euro (+54%), mentre le risorse mobilitate a sostegno della competitività delle imprese hanno raggiunto i 33,3 miliardi di euro; dai rumors raccolti da questa testata, Alessandra Ricci, attuale Amministratore delegato, è ben posizionata per il rinnovo del suo mandato, grazie ai risultati raggiunti, alla sua solida leadership e al forte supporto interno. Anche per Filippo Giansante, Presidente, la riconferma potrebbe essere la scelta più naturale, consolidando così la stabilità della guida aziendale.

Simest, società controllata da CDP al 76% che dal 1991 sostiene la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e che nel 2024 ha mobilitato oltre € 8 miliardi di risorse, in crescita del 14% rispetto al 2023, servendo oltre 5.000 aziende, in prevalenza PMI, oltre gli obiettivi del piano strategico 2025. Anche sulla base dei risultati raggiunti, le decisioni dovrebbero orientarsi verso la riconferma di Regina Corradini d’Arienzo come Amministratore delegato, mentre è previsto un avvicendamento alla Presidenza in quanto Pasquale Salzano lascia l’incarico per essere eletto ambasciatore in Marocco a maggio 2025, al posto di Armando Barucco, attuale ambasciatore in scadenza. Si attende solamente l’accettazione del gradimento alla nomina da parte del Re del Marocco, che appare scontata a fronte dell’esperienza di Salzano.

Per quanto riguarda il Gruppo FS, le nomine per le principali partecipate delle Ferrovie dello Stato sono ormai decise. Il Giornale d’Italia ne aveva dato anticipazione il 5 dicembre 2024. Claudio Gemme sarà il nuovo Amministratore delegato di ANAS, mentre Aldo Isi diventerà CEO di RFI. Gianpiero Strisciuglio assumerà la guida di Trenitalia come CEO e Luigi Corradi prenderà il timone di FS International. Dario Lo Bosco, infine, passerà alla direzione di Italferr, la società di ingegneria del gruppo. Le nomine, confermate da Il Giornale d’Italia, verranno ufficializzate il 24 gennaio 2025. Questi cambiamenti ai vertici segnano una riorganizzazione strategica delle società operative del Gruppo, finalizzata a rafforzare le competenze interne e a rispondere in modo più incisivo alle sfide future.

Intesa Sanpaolo, Generali e Nexi, le società private che rinnovano il CdA nel 2025

Intesa Sanpaolo in vista dell’approvazione del bilancio 2024, nei primi 9 mesi dell’anno ha registrato un utile netto a €7,2 miliardi (+17,1%), con proiezioni che dovrebbero superare gli €8,5 miliardi per l’intero anno. Il rinnovo del CdA di Intesa Sanpaolo arriva in un momento in cui la banca ha consolidato la sua posizione di leader in Italia. Le principali fondazioni azioniste della banca (Compagnia di San Paolo, Cariplo, CR Firenze, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna e, per la prima volta, la Cassa di Risparmio di Cuneo) hanno sottoscritto un patto parasociale che prevede la presentazione di una lista congiunta per la nomina del CdA e del Comitato per il Controllo sulla Gestione, con un focus sugli esercizi 2025-2027. La nuova alleanza aumenta la rappresentanza delle fondazioni al 17,87% del capitale, consentendo una maggiore influenza nelle nomine. Il patto stabilisce anche la determinazione del numero dei consiglieri, entro i limiti statutari, e la proposta dei compensi. Come prassi, circa 15 dei 19 consiglieri verranno scelti dalla lista di maggioranza, con uno dei membri proveniente dalla Cassa di Cuneo, mentre gli altri saranno selezionati dalla lista di minoranza. L’obiettivo sarà garantire un equilibrio andando verso la riconferma di Gian Maria Gros-Pietro con il ruolo di Presidente e Carlo Messina come Amministratore delegato, come già anticipato da Il Giornale d’Italia; verso la riconferma anche il Vice presidente Paolo Andrea Colombo. Paolo Grandi, Chief Governance Officer, ha lasciato il suo incarico operativo lo scorso anno per entrare a far parte del Consiglio di Amministrazione della banca, sempre come anticipato da questa testata il 27 marzo 2024. La sua candidatura, sostenuta dalle fondazioni azioniste, sarà proposta in assemblea come parte della lista dei nuovi membri del CdA. In tale ambito, a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione della storica sede di Ca’ de Sass in via Monte di Pietà 8 e di quella in Piazza Belgioioso 1, e i vertici si trasferiranno in  Piazza Scala nei piani sovrastanti le Gallerie d’Italia, che si espanderanno anche al primo piano. 

Nel 2025 con il ritorno dell‘assemblea di Generali in presenza a Trieste a Palazzo Berlan, il leone triestino, l’8 maggio si prepara al rinnovo del suo Consiglio di Amministrazione con la riconferma a Presidente di Andrea Sironi al suo secondo mandato e di Philippe Donnet come Ceo per il quarto mandato, come anticipato da Il Giornale d’Italia. Delfin, Caltagirone e Benetton, anche con la mediazione di Francesco Milleri, Presidente esecutivo ed AD di EssilorLuxottica, dovrebbero optare per la “deposizione delle armi” (si ricorda l’iniziativa di “attacco” al Leone di Trieste del 2022 che venne denominata “Awakening the Lion” – leone che, però, come si è visto, “è ben sveglio”), in particolare sulla presidenza, e puntare a 4 posti in CdA.

Durante il suo terzo mandato, Philippe Donnet ha espresso forti dubbi sull’articolo 12 del disegno di legge “Ddl Capitali”, approvato dal Senato a febbraio 2024. Secondo Donnet, l’articolo rischia di minare le best practice internazionali per la selezione dei membri del CdA, dando troppo peso alle minoranze. In particolare, un piccolo azionista potrebbe ottenere fino al 20% dei posti in consiglio, compromettendo la qualità della governance. Inoltre, il voto nominale introdotto dal ddl potrebbe favorire attivisti contrari agli interessi della maggioranza degli azionisti. Donnet chiedeva al governo di rivedere l’articolo, poiché il provvedimento non porterebbe benefici all’Italia. Il Sottosegretario Freni, aveva sottolineato che il governo è aperto al dialogo con il mercato e che, pur essendo una questione politica, ci sarà tempo per rivedere l’articolo prima della sua attuazione nell’arco del 2025.

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Nella gestione di Donnet, Generali ha raggiunto risultati record: solo nei primi 9 mesi del 2024 il risultato operativo ammontava a €5,4 miliardi (+7,9%), utile a 3 miliardi di euro (+5%) e premi lordi in crescita a € 70,7 miliardi (+18,1%). Generali ha completato l’acquisizione di Conning e delle sue controllate da Cathay Life ad aprile 2024, espandendo la sua attività di asset management a livello globale. L’acquisizione rafforza le competenze di investimento e amplia la presenza del gruppo negli Stati Uniti e in Asia. Inoltre, ad agosto 2024, Generali ha consolidato la sua posizione nell’area CEE con due acquisizioni in Polonia e Bulgaria per un totale di 50 milioni di euro, consolidando ulteriormente la sua presenza in mercati strategici. Con Nataxis la trattativa, come anticipato da Il Giornale d’Italia, dovrebbe concludersi il 30 gennaio, con l’obiettivo di accordarsi per una partnership strategica che prevede la creazione di una joint venture al 50%/50% per la gestione congiunta di 1.9 miliardi di euro. Dopo Natixis il focus si è spostato su asset manager americani più piccoli per completare l’offerta di prodotti innovativi e alternativi con l’acquisizione della quota di maggioranza di MGG Investment Group, pari al 77%, per un valore di 320 milioni di dollari attraverso la controllata di Generali Investments, Conning & Company. Generali sta pianificando acquisizioni strategiche in Europa, focalizzandosi su operazioni di tipo “bolt-on acquisition” per rafforzare la sua presenza in aree chiave. Sebbene ancora in fase preliminare, queste acquisizioni sono parte integrante del nuovo piano strategico che sarà presentato il 30 gennaio.

Al rinnovo del Consiglio di Amministrazione anche Nexi, società leader nei pagamenti digitali, che ha visto salire i ricavi del 5,1% a 911,1 milioni di euro, mentre l’EBITDA è aumentato del 6,2% a 522,9 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2024. ciò nonostante, le azioni hanno visto una discesa di quasi il 30% nel 2024 per poi subire due downgrade da parte di Morgan Stanley, che ha abbassato la raccomandazione a “Underweight” da “Equal weight” e ridotto il target price da 7,15 euro a 4,75 euro (valore che coincide con le attuali quotazioni del titolo).

Nexi ha siglato, il 30 dicembre 2024, un patto parasociale con Cdp (14,46%), Ab Europe (2,14%), Neptune (1,15%), Eagle (6,47%), Mercury Uk (9,86%) e Evergood H&F (21,19%), sulla società dei sistemi di pagamento che prevede un accordo per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione attraverso la presentazione di una lista comune tra Ab, Mercury, Cdp e H&F. Questo accordo sostituisce quello precedente, che includeva anche la partecipazione di Poste Italiane e copriva il 60,1% del capitale. La lista sarà composta da 11 candidati: 5 proposti da CDP, 2 designati dai fondi Mercury, Bain e Advent e AB, e 3 da H&F. Inoltre, il patto stabilisce la conferma di Paolo Bertoluzzo come Amministratore delegato, al momento non ci sono voci in merito al rinnovo della Presidente Michaela Castelli. Il nuovo CdA sarà quindi formato da 13 membri, di cui 11 scelti dalla lista di maggioranza e 2 dalle altre liste.

Futuri Rinnovi CdA 2026, da Acea, Eni a Gruppo Hera e CDP

Nel 2026 sono previsti importanti rinnovi dei Consigli di Amministrazione per diverse aziende italiane di rilievo. Acea vedrà il rinnovo del CdA, con la probabile riconferma di Fabrizio Palermo come Amministratore delegato e di Barbara Marinali alla presidenza. 

Eni, in tutta probabilità, andrà verso la riconferma della presidenza di Giuseppe Zafarana, Ex Comandante Generale della Guardia di Finanza. Anche la riconferma dell’Amministratore delegato Claudio Descalzi al suo quinto mandato sembra essere la volontà prevalente di Giorgia Meloni, anche in ragione dell’importante ruolo del Ceo su tutti i tavoli internazionali del mondo “energy” (da molti è infatti ritenuto un secondo Ministro degli Esteri).

L’attuale CdA del Gruppo Hera composto da Cristian Fabbri come Presidente e Orazio Iacono come Amministratore delegato rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2025, e la situazione, ad oggi, lascia presagire continuità.

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