Gli ottanta anni dell’Ansa. La mostra al Maxxi sulla prima agenzia di stampa cooperativa dell’Italia libera

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Il 15 gennaio 1945, alle 8:55, la prima notizia dell’Agenzia Nazionale Stampa Associata: riporta l’attacco della Raf nella Germania di Hitler. Da quel giorno il «primo esperimento di un’agenzia cooperativa di notizie» è andato di pari passo con la democrazia del nostro Paese. Inaugurata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, la mostra del Maxxi è aperta gratuitamente al pubblico fino al 9 febbraio. Mostra e volume “Photo Ansa 2024” hanno attinto ai tredici milioni di foto dell’archivio dell’agenzia, in gran parte digitalizzato. Altre 800mila foto saranno digitalizzate con la collaborazione di Intesa Sanpaolo

◆ L’articolo di CESARE A. PROTETTÌ

Era il 15 gennaio del 1945, la guerra non era ancora finita e l’Italia era divisa in due, con la Repubblica sociale nel Nord sotto controllo tedesco. Da Roma l’Agenzia Nazionale Stampa Associata (Ansa), una piccola cooperativa di giornali indipendenti nata due giorni prima, batteva (ore 8.55)  la prima notizia della sua lunga vita. Eccola: «Fronte Aereo Occidentale. La Germania attaccata la scorsa notte. Potentissime formazioni del Comando bombardieri della Raf hanno attaccato la notte scorsa in Germania. Obiettivi principali gli impianti per la produzione di carburante sintetico a Leuna e Merseburg e importanti depositi di carburante a Dulmont. Anche Berlino è stata attaccata».  

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La notizia campeggia oggi nel pannello intitolato “Come eravamo” della Mostra sugli 80 anni dell’Ansa allestita in due sale del Maxxi di Roma e aperta gratuitamente al pubblico fino al 9 febbraio. Sono anche gli 80 anni dell’Italia libera e democratica. L’informazione d’agenzia indipendente cominciava anche qui in Italia ad andare a braccetto con la democrazia, primo atto di un sogno a lungo accarezzato da quanti erano convinti che una corretta informazione fosse il segno e la forza della riconquistata libertà nazionale. Un concetto sottolineato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Il lavoro dei giornalisti d’agenzia è fondamentale per la democrazia», ha detto il Capo dello Stato guardando e commentando le foto della mostra, accompagnato dal Presidente dell’agenzia, Giulio Anselmi, e dal direttore, Luigi Contu.

La quinta notizia dell’Ansa, in quel 15 gennaio 1945, alle 9.16, era titolata così: «Italia liberata, primo esperimento di un’agenzia cooperativa di notizie» e segnalava la cessazione delle pubblicazioni del servizio notizie del Pwb (Psychological Warfare Branch, l’ufficio propaganda degli anglo-americani  incaricato di controllare e supervisionare i mezzi di comunicazione di massa italiani) e il contemporaneo inizio della fornitura ai giornali dell’Agenzia Stampa Associata, «sorta in forma cooperativa» per provvedere «alla raccolta e alla distribuzione delle notizie locali ed allo scambio con le agenzie straniere».

Il primo notiziario Ansa, ciclostilato, viene distribuito da fattorini ciclisti il 15 gennaio 1945 nella sola città di Roma. Un mese dopo, direzione e redazione si insediano nei locali dell’agenzia Stefani in via di Propaganda Fide lasciati liberi dalla Stefani, che si è trasferita al Nord, al servizio di Mussolini e della RSI, fino a quando, il 28 aprile, Ernesto Daquanno, l’ultimo direttore della Stefani, viene fucilato a Dongo insieme ai gerarchi fascisti. Si chiude così la lunga storia dell’agenzia fondata da un esule veneziano, Guglielmo Stefani, iniziata il 26 gennaio 1853, sotto la spinta di Camillo Benso conte di Cavour.

Degli inizi della vita dell’Ansa rimangono – e sono esposti in una teca nella mostra Maxxi – alcuni strumenti di lavoro e documenti di una fase pionieristica conservati anche grazie alla passione di un giornalista, Giuseppe Cultrera. Ma sono soprattutto le foto a parlare al visitatore dell’evoluzione dell’agenzia e, insieme, delle vicende italiane, vaticane e internazionali a cavallo di due secoli. Fu il direttore Sergio Lepri, al timone dell’Ansa per quasi trent’anni, a volere, nel 1958, che l’agenzia si impegnasse nel settore fotografico (e poi multimediale) anche attraverso accordi con agenzie straniere. Accordi che poi portarono nel 1985 alla creazione dell’Epa (European Pressphoto Agency) da parte della stessa Ansa, insieme all’Anp olandese, alla portoghese Anop (oggi Lusa), alla tedesca Dpa, alla francese Afp, alla spagnola Efe e alla Belga. Fu invece Bruno Caselli, successore di Lepri alla direzione, a spingere perché l’agenzia esplorasse la possibilità (e la necessità?) di essere presente su Internet. E devo dire che mi ha fatto una certa impressione vedere, nel pannello del “come eravamo” la prima home page del nostro debutto su Internet, nel 1996, con la testata “l’Ansa”: un sito, al quale lavorai con la passione dei pionieri, insieme a un gruppo di giornalisti esperti (Daniele Vulpi e Giuseppe Cultrera) e un team tecnico coordinato dall’ingegnere Ettore Franzini e guidato da Pietro Grassi.

Nel pannello del “Come eravamo” sono molte le immagini di personalità istituzionali che si affacciarono nelle stanze della maggiore agenzia di stampa italiana, da Leone a Ciampi a Napolitano. Venne anche Giovanni Spadolini, primo presidente del Consiglio laico, accompagnato da Sergio Lepri. Le foto mostrano momenti e personaggi che hanno segnato la storia del Paese e che l’Ansa ha raccontato in tempo reale. Ci sono Le catastrofi e il dolore, come i terremoti e le alluvioni, le guerre, l’Incubo virus, ma ci sono anche parentesi  di gioia e di successi nello sport.

Le istantanee della mostra al Maxxi documentano momenti rimasti nella memoria collettiva: lo scoop di Rolando Fava, con la foto del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro a Via Caetani nel bagagliaio della Renault 4 rossa, il presidente Sandro Pertini nella storica partita a carte con Enzo Bearzot con la Coppa del mondo sul tavolino dell’aereo presidenziale al ritorno dalla Spagna nel 1982. E ancora, passando dal bianco e nero al colore, i colpi di piccone al muro di Berlino nella notte del 9 novembre 1989; gli infermieri stremati nelle loro tute bianche nei giorni e mesi della lotta al Covid; la Costa Concordia piegata su un fianco al Giglio, l’assalto a Capitol Hill il 6 gennaio 2021 e l’attentato a Donald Trump dell’estate scorsa. Nel pannello dedicato ai sette papi del periodo compare la foto, scattata da Alessandro Di Meo, del fulmine che sembra colpire la cupola di San Pietro, nel giorno delle dimissioni di Benedetto XVI.

Gli scatti degli ultimi 12 mesi – tra le quali, bellissime, quelle delle Olimpiadi di Parigi – celebrano i successi sportivi italiani nel tennis, nella pallavolo, nella scherma e negli sport acquatici – compaiono nel volume “Photo Ansa 2024”, presentato, sempre al Maxxi, il 9 dicembre 2024, ed illustrano ora questo articolo. All’interno del volume fotografico, una sezione finale di 28 pagine sintetizza 20 anni di cronaca e storia dell’Italia e del mondo. Si tratta di una selezione delle oltre 35.000 foto trasmesse dal 2005 ad oggi: dal funerale di papa Giovanni Paolo II al tragico naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013, dalla prima vittoria di Obama nel 2008 alla pandemia da Covid 19, dall’ invasione russa dell’Ucraina del 2022 all’attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas in terra di Israele.

La mostra e il libro hanno attinto al patrimonio dei tredici milioni di foto nell’archivio  dell’agenzia, in gran parte digitalizzato. Ora si punta, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, a digitalizzare entro il 2027 altre 800.000 immagini dell’archivio. «Noi crediamo – ha detto all’inaugurazione il presidente Gian Maria Gros-Pietro − nel valore della storia e delle testimonianze custodite negli archivi storici». Anche Intesa Sanpaolo possiede un archivio storico con una sezione fotografica che racconta la storia di alcune delle banche italiane poi confluite nel Gruppo e, con essa, le storie di persone e famiglie. Un racconto anche dell’evoluzione del Paese». 

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Nel 2015 la banca ha inoltre acquistato l’Archivio Publifoto, costituito da circa 7 milioni di fotografie, per lo più in bianco e nero, di cronaca, politica, costume, società, cultura, sport, paesaggio e architettura, scattate in Italia e all’estero tra gli anni ’30 e ’90 del Novecento. Sede dell’archivio Publifoto sono le Gallerie d’Italia a Torino, il museo di Intesa Sanpaolo espressamente dedicato alla fotografia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella galleria che segue alcune immagini della mostra che pubblichiamo per gentile concessione della direzione dell’Ansa

Gli ottanta anni dell’Ansa al Maxxi

Clicca sulle foto per scorrere la galleria. In ordine di apparizione: 1) Strumentazione d’antan, con il libro di Lepri “Mezzo secolo della nostra vita” ● 2) 22 novembre 1963. La sequenza delle notizie Ansa sull’assassinio di Kennedy ● 3) 1985. Il ministro della Difesa, Spadolini, visita la mostra per i 40 anni dell’Ansa accompagnato da Sergio Lepri ● 4) Braccio di ferro tra Occhetto e Berlusconi. Arbitra Mentana ● 5) Sorrentino vince l’Oscar con “La Grande Bellezza” ● 6) 2020. I giorni del Covid 19. Vittime ed eroi ● 7) Covid 19. La Grande Stanchezza





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