In due anni e mezzo di utilizzo, hanno permesso di intercettare auto sospette, verificarne il tragitto, ma anche di contare i passaggi dei veicoli da e verso una determinata località.
Sono 47 le telecamere leggi-targa installate sui confini della provincia, grazie al progetto finanziato dal Fondo Comuni confinanti con 900 mila euro e dal Consorzio Bim Piave con 35 mila e reso possibile grazie alla Sit, società informatica territoriale, che si è occupata della parte operativa.
La cintura di sicurezza è attiva dall’aprile del 2022, ed è ora pronto a partire il secondo stralcio del progetto.
Con mezzo milione di euro non solo sarà potenziata la rete, installando altri punti di controllo elettronici nelle zone più interne rispetto al perimetro della provincia, ma sarà anche fatto «uno step tecnologico», spiega il presidente del Consorzio Bim Piave, Marco Staunovo Polacco. Anche per questo secondo stralcio, infatti, il Bim è soggetto attuatore.
Il progetto
«Il sistema sarà implementato in alcune zone cruciali del nostro territorio provinciale», evidenzia Staunovo Polacco. «Saranno aggiunte almeno due o tre postazioni. Ma sarà anche fatto un miglioramento tecnologico, per fare in modo che le telecamere abbiano un collegamento diretto con la centrale Sncc di Napoli». Ovvero la banca dati del ministero. Il che permetterà un miglior dialogo, sotto il profilo della sicurezza, a livello centrale.
«Il sistema che è stato attivato nel 2022 funziona, ma diciamo che non è completo», prosegue Staunovo Polacco. «Oggi il controllo dei dati viene fatto da Questura e Prefettura, con il collegamento diretto alla centrale di Napoli i dati saranno invece in rete a livello nazionale».
Le telecamere, che si possono vedere sulle principali arterie della provincia, montate su pali a lato strada o su portali che sovrastano le due corsie di marcia (a Belluno ad esempio, c’è una postazione di rilevamento appena dopo l’aeroporto, viaggiando in direzione Ponte nelle Alpi) rilevano solo targa e veicolo. Inteso come auto, moto, mezzo pesante, ecc.
Sono utili per la sicurezza, quindi, e per capire come si muovono i flussi di traffico da e per la provincia.
Con il secondo stralcio del progetto, che porterà a installarle anche all’interno di alcuni centri urbani, garantiranno maggiore sicurezza in zone lontane dai confini, ma cruciali per la viabilità.
I costi e i tempi
La scheda progetto è già stata presentata al Comitato paritetico del Fondo Comuni confinanti, che finanzierà l’intervento con 480 mila euro. La quota restante, pari a 20 mila euro, sarà coperta da risorse del Consorzio Bim.
«Ora stiamo facendo gli approfondimenti tecnici, per arrivare ad appaltare i lavori entro l’anno», conclude Staunovo Polacco. «Credo che il prossimo anno si arriverà fisicamente all’installazione delle telecamere».
La storia
Anche per il primo stralcio c’erano voluti alcuni anni. Il patto per la sicurezza che era stato firmato a novembre 2019 in Prefettura prevedeva anche un sistema di videosorveglianza con leggi-targa. Fra progettazione, finanziamento ed esecuzione dei lavori, gli occhi elettronici sono stati accesi nell’aprile del 2022.
Tempi nemmeno troppo lunghi, se si considera che tutto il territorio è stato analizzato, con la fondamentale collaborazione delle forze dell’ordine, per verificare quali fossero i punti migliori dove installare le telecamere leggi-targa.
Come fondamentale fu, allora come oggi, il gioco di squadra. Il progetto infatti era nato dall’intuizione dei sindaci di Limana e Trichiana, che volevano installare un sistema di videosorveglianza sovracomunale ma intelligentemente capirono che sarebbe stato opportuno allargare l’idea a tutto il territorio provinciale.
Le postazioni
Le quarantasette telecamere attive dal 2022 sorvegliano tutti i varchi di accesso e di uscita dal territorio provinciale (sono posizionate ad esempio sul passo San Boldo, in Cansiglio, sul Fadalto, i passi dolomitici, a Lamon, la galleria di Arsiè, Misurina, Pian de le Femene, ecc.) e alcune zone strategiche interne al perimetro provinciale.
I dispositivi consentono di verificare i passaggi in tempo reale, ma anche di fare ricerche per targa, colore del veicolo, modello. E sono uno strumento utile anche per studiare i flussi di traffico in ottica turistica, perché dalla targa è possibile risalire alla provenienza del veicoli (dall’Italia o dall’estero).
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