AGI – “TikTok sarà purtroppo costretto a chiudere domenica 19 gennaio”. Lo ha annunciato l’app su X specificando che questo non accadrà a meno che “l’amministrazione di Joe Biden non garantisca la non applicazione della legge” che vieta la piattaforma negli Stati Uniti se il proprietario cinese non accetti di venderla. TikTok si batte da mesi contro questa legge, approvata dal Congresso a marzo scorso, in nome della sicurezza nazionale, ma la Corte Suprema degli Stati Uniti si è rifiutata di sospenderla, segnando il destino del social network nel Paese, salvo interventi dell’ultimo minuto.
“Le dichiarazioni rilasciate ieri dalla Casa Bianca di Biden e dal Dipartimento di Giustizia non hanno fornito la chiarezza e le garanzie necessarie ai fornitori di servizi che sono parte integrante del mantenimento della disponibilità di TikTok per oltre 170 milioni di americani”, ha dichiarato TikTok in seguito alla decisione della Corte Suprema. Il social network ha annunciato lo stop negli Usa da domani per via di una legge approvata ad aprile dal Congresso, anche se il presidente eletto Donald Trump ha detto di voler prendere tempo prima di prendere una decisione. TikTok è la versione per il pubblico straniero di Douyin, nata nel 2016 dal il colosso cinese dell’intrattenimento ByteDance e nel 2023 ha mosso una fanbase di 750 milioni di utenti attivi al giorno nel mondo.
Nel 2017, ByteDance ha acquisito Musical.ly per 1 miliardo di dollari e nel 2018 ha unito questa app “lipsyncing” con TikTok. Il social network è cresciuto rapidamente grazie ai suoi brevi video divertenti pubblicati dagli utenti e dai creatori di contenuti, dalla danza alla cucina, alla commedia, agli animali e alle sfide. Il vero boom negli Usa è avvenuto nel 2020, in piena pandemia di Covid 19. In quel periodo, altri social nel tentativo di contenere il fenomeno, hanno lanciato alternative: Google e Facebook hanno infatti creato rispettivamente YouTube Shorts e Reels, che imitano il formato di TikTok.
Il fatto di essere un prodotto di un colosso cinese, ha conferito nell’immaginario comune una dimensione politica alla piattaforma. Nel luglio 2020, ad esempio, l’India ha bandito TikTok in risposta alle tensioni con il suo vicino. Nell’agosto 2020, Donald Trump ha firmato due decreti volti a vietare TikTok negli Stati Uniti a meno che ByteDance non vendesse la preziosa piattaforma. L’accusa, senza prove, è quella di aver sottratto i dati degli utenti americani a vantaggio del governo cinese, seguendo la legge che obbliga le aziende del paese a soddisfare le sue richieste. La decisione del presidente americano avviene in un contesto di tensioni diplomatiche e commerciali tra Washington e Pechino. Tra le sfide legali e l’elezione di Joe Biden a novembre i decreti non entrano in vigore. Intanto nel 2021, TikTok ha annunciato di avere un miliardo di utenti nel mondo. Crescono però le preoccupazioni sulla piattaforma per i rischi di dipendenza, propaganda o spionaggio.
Nel 2022, BuzzFeed avrebbe riferito che i dipendenti ByteDance, con sede in Cina, hanno avuto accesso a informazioni non pubbliche degli utenti TikTok. L’azienda precisa che i dati dei suoi utenti americani sono ormai ospitati solo negli Stati Uniti, su server gestiti dalla società americana Oracle. Questo non sembra rassicurare Washington. Il Pentagono aveva già bandito l’app da tutti gli smartphone militari, e molte agenzie e organizzazioni, dalla Casa Bianca alle università, stanno seguendo l’esempio. Nell’aprile 2024, nonostante la forte mobilitazione di TikTok e di molti creatori, il Congresso ha adottato, a larga maggioranza, una legge che obbligava ByteDance a vendere il social network entro il 19 gennaio 2025, pena il divieto. Washington intende così prevenire i presunti rischi di spionaggio degli utenti di TikTok, che negli Stati Uniti ne rivendica 170 milioni.
La piattaforma assicura da anni di non aver mai trasmesso informazioni al governo cinese. Ha presentato una denuncia contro il governo, accusando la legge di violare il diritto alla libertà di espressione. E ByteDance si rifiuta ancora ufficialmente di vendere il suo gioiello. TikTok ha tentato un ultimo ricorso davanti alla Corte Suprema, che ieri l’ha respinto. Poche ore dopo, la società ha annunciato che chiudera’ domenica negli Stati Uniti, a meno di un intervento del governo.
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