Planetario di Cosenza tra degrado e vandalismo. Occhiuto “proteggere e valorizzare un patrimonio della città”

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COSENZA – Si torna a parlare del Planetario di Cosenza. Fiore all’occhiello della città e all’epoca tra i più avanzati d’Italia, dopo un brevissimo periodo di splendore e apertura, seguito alla sua inaugurazione nell’aprile 2019, ha chiuso i battenti. Abbandonata e depredata dai vandali, l’opera, costata oltre 6 milioni di euro, doveva rappresentare, insieme al Ponte di Calatrava, un punto per il rilancio dell’area a ridosso del fiume Crati e rappresentare un polo tecnologico dedicato a giovani e studenti. Ma era “un’opera incompleta, inaugurata e non completata” aveva rimarcato più volte l’attuale Sindaco di Cosenza Caruso. La pandemia assestò una prima mazzata. Ma furono i costi di gestione abnormi ad assestare un ulteriore colpo. Con la crisi energetica e i costi divennero insostenibili e la società che fa aveva vinto il bando fece un passo indietro.

Il planetario di Cosenza e il progetto di efficientamento

Negli ultimi anni il Comune di Cosenza ha sostenuto spese per consumo di energia elettrica di diversi milioni di euro. Cifre che nel tempo si sono trasformati in debiti. Venne allora presentato un progetto di efficientamento energetico in “Project Financing” che permetteva un risparmio di circa 3/4 milioni di euro con una quota annuale fissa di circa 2milioni e 700 mila euro verso la società vincitrice del bando per la gestione del planetario”. Ma niente da fare, il Planetario è rimasto chiuso e al suo destino di opera abbandonata.

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Oggi si è registrato un intervento dell’ex Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, che chiede uno sforzo affinché il Planetario venga restituito alla città ” rappresenta una delle opere più avanzate e simboliche della mia amministrazione – ha scritto su Facebook – un sogno che si è concretizzato con grande impegno e visione. Progettato e realizzato con tecnologie all’avanguardia, è stato inaugurato e reso pienamente operativo, diventando un riferimento per la divulgazione scientifica e culturale, non solo per Cosenza ma per tutto il Mezzogiorno. Un progetto ispirato da un’idea del prof. Franco Piperno, recentemente scomparso, durante l’amministrazione del sindaco Giacomo Mancini. A lui va il merito di aver immaginato quest’opera, che grazie alla mia amministrazione è diventata realtà. La sala del Planetario, dotata del proiettore ottico Starmaster ZMP della Zeiss – unico in Italia e tra i più innovativi d’Europa – e di una cupola di 15 metri di diametro, seconda solo a quella del Planetario di Milano, è stata concepita per offrire un’esperienza unica e altamente educativa”.

“Abbiamo lavorato con l’Università della Calabria per garantire una gestione di qualità e abbiamo lasciato, a fine mandato, un finanziamento dedicato di 60.000 euro e una gara già aggiudicata per la gestione futura. Purtroppo, oggi l’opera versa in uno stato di abbandono, vittima di vandalismi e mancata manutenzione. Questo rappresenta un duro colpo per il patrimonio culturale di Cosenza, ma anche per la memoria di Piperno, il cui sogno era farne un simbolo di progresso per la città. Voglio ricordare che, durante il mio mandato, il Planetario era perfettamente funzionante e interrotto soltanto dalle chiusure imposte dalla pandemia. Avevamo inoltre avviato importanti lavori per la valorizzazione dell’area di Gergeri, tra cui la Piazza Anfiteatro, progettata per creare un collegamento con il Ponte di San Francesco e il Viale del Benessere, integrando l’opera in una visione di rigenerazione urbana all’avanguardia che comprendeva anche la realizzazione del progetto della navigabilità dei fiumi (tutte opere finanziate e appaltate ma oggi inspiegabilmente bloccate)”.

“La mia idea per quella zona anticipava di molto le più recenti strategie internazionali di trasformazione urbana: unire cultura, natura e innovazione per migliorare la qualità della vita e stimolare il turismo e l’economia locale. Rispondendo a chi critica il progetto come un’opera inutile, tengo a sottolineare che il Planetario è stato pensato come un investimento per il futuro di Cosenza, un’eredità di crescita e progresso. La sua realizzazione, così come quella di altre strutture, è stata guidata dalla convinzione che la cultura e il sapere siano motori fondamentali per il benessere della comunità.
Il Planetario di Cosenza non è solo un edificio: è un simbolo di quanto una visione lungimirante, partita da lontano nel tempo, possa contribuire al benessere della comunità.
Invito quindi – senza alcuno spirito polemico ma anzi costruttivo- gli attuali amministratori a proteggere e valorizzare il patrimonio che abbiamo costruito insieme, affinché non venga disperso ma torni ad essere motivo di orgoglio per tutti i cittadini”.

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