«Via alla videosorveglianza e controlli dopo il tramonto»

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Furti e rapine ai Camaldoli, l’escalation al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza tenutosi ieri presso l’Eremo “San Salvatore”. La riunione, presieduta dal prefetto Michele di Bari, si è conclusa con l’annuncio del potenziamento dei controlli e l’installazione di un numero elevato di telecamere di videosorveglianza. Impegni assunti dal prefetto e dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, presente alla riunione assieme all’assessore alla Legalità Antonio De Iesu, e ai vertici di polizia, carabinieri e finanza.

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Il Comitato si è aperto con l’ascolto dei tanti cittadini – riuniti in un comitato di vittime di furti e rapine. Raid che si trascinano – come sottolineato dal rappresentante dell’Ottava municipalità, Francesco Ruggiero – già dal 2023 e che si estendono, in un crescendo, anche al limitrofo territorio di Marano.

Le testimonianze

La voce dei cittadini ha fatto breccia nelle autorità presenti nella sala allestita all’interno dello splendido Eremo dei Camaldoli. «Abbiamo paura e non sappiamo più come difenderci – hanno raccontato i residenti rivolgendosi al prefetto – È una situazione estremamente grave, anche perché i criminali hanno fatto un salto di qualità: i ladri non temono più nulla e spesso fanno irruzione negli appartamenti anche quando ci sono persone al loro interno».

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È accaduto più volte, negli ultimi mesi, come ha raccontato anche da un poliziotto in pensione residente in un punto del territorio (via Ruocco) a ridosso tra i comuni di Napoli e Marano. «Ho subito un furto lo scorso 20 dicembre. Ero in casa, di sera, e mi sono accorto che qualcuno stava facendo irruzione in una stanza. Non ho perso tempo, ho provato a rincorrerli, ma i malviventi, almeno due, sono riusciti a scappare». Una signora ha fatto invece riferimento alla necessità di ricostruire il tessuto sociale della zona: «Qui non c’è più nulla – ha detto – strutture pubbliche, ludiche o di carattere sociale. La gente non si vede più in strada, tutti sono barricati all’interno delle loro abitazioni». La desertificazione favorisce inevitabilmente la criminalità. Molti, infine, hanno fatto riferimento alla presenza di una banda che, stando ai racconti, utilizzerebbe un furgone bianco per colpire, anche i pieno giorno, le famiglie del territorio.

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L’impegno

Il prefetto, che nei mesi scorsi aveva presieduto un analogo Comitato nel comune di Marano, ha fornito una serie di dati ribadendo che, almeno ufficialmente, «il numero dei furti è relativamente contenuto», aggiungendo che «il fenomeno va comunque monitorato con estrema attenzione, poiché abbiamo il dovere di ascoltare le istanze dei cittadini e di una comunità che sta mostrando tutta la sua maturità, pur manifestando il suo legittimo disappunto per i recenti accadimenti».

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Il rappresentante del governo, al quale è stata consegnata anche una raccolta di firme, ha rassicurato i presenti sul potenziamento dei controlli in zona e chiarito che, per invertire il trend, è dirimente il tema dell’installazione delle telecamere di videosorveglianza. Il sindaco Gaetano Manfredi ha annunciato che la zona dei Camaldoli fa parte del piano di videosorveglianza comunale, che prevede l’installazione di oltre 600 telecamere sul territorio. «Ritengo – ha chiarito il primo cittadino – che l’ausilio della videosorveglianza sia molto importante per garantire un controllo del territorio, e noi spingeremo sempre di più in tal senso. Tutte le telecamere fino a poco fa non erano funzionanti. Ora lo sono, ma ne servono ancora altre e noi stiamo reperendo le necessarie risorse».

Un progetto, quello per le telecamere, che avrà un costo di tre milioni di euro. Per il consigliere comunale Carlo Migliaccio «è da apprezzare la volontà di potenziare i sistemi di videosorveglianza, ma occorre fare di più sul fronte dei controlli. I Camaldoli necessitano anche di un presidio della Forestale, da allocare in un bene confiscato della zona, che possa monitorare quel che accade nel parco e i roghi che, ciclicamente, vengono innescati dai piromani». Proteste e segnalazioni arrivano anche dal comune di Marano: da Torre Caracciolo a via Cinque Cercole, da via Marano-Pianura a via Del Mare – tutte arterie al confine con la collina di Napoli – l’escalation di furti e rapine non si è mai arrestata.





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