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Nonostante in Italia i tassi d’interesse sui finanziamenti al consumo rimangano superiori alla media europea, il 2024 ha segnato una svolta con un calo generale degli indici, favorito dalle politiche della Bce. Parallelamente, il mercato dei prestiti personali continua a crescere, trainato da una maggiore fiducia delle famiglie italiane e da un incremento sia nell’importo medio richiesto sia nella durata dei finanziamenti. Per orientarsi in questo panorama e ottenere un prestito vantaggioso, è fondamentale verificare sia il Tan che il Taeg, così da effettuare un confronto accurato tra le diverse offerte e comprendere il reale costo del finanziamento. Inoltre, è importante valutare attentamente le spese accessorie, spesso sottovalutate, e considerare l’incidenza dell’assicurazione sul totale. Scegliere una durata che rispecchi il proprio reddito mensile è fondamentale per mantenere l’impegno finanziario sotto controllo.

In Italia tassi tra i più alti d’Europa, ma gli indici stanno scendendo

Secondo l’analisi realizzata dai comparatori online Facile.it e Prestiti.it su dati Eurostat, chiedere un finanziamento in Italia costa più che negli altri grandi paesi europei. L’indagine ha messo in luce che, a novembre 2024, nella Penisola il tasso medio (Taeg) per i prestiti per consumi destinati alle famiglie è stato pari a 10,24%, valore superiore sia alla media europea (8,41%), sia a quello rilevato in altri stati del Vecchio Continente, come le Germania, con un indice pari a 8,49%, l’Irlanda (8,08%), la Spagna (7,79%) e la Francia (6,72%).

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Allargando l’esame a 19 paesi, l’Italia si posiziona al settimo posto; hanno Taeg medi più elevati solo la Lettonia (15,35%), l’Estonia (14,36%), la Grecia (12,14%), la Slovacchia (11,43%), la Lituania (11,16%) e il Portogallo (10,95%). I paesi con i tassi più bassi, invece, sono la Croazia (5,13%), il Lussemburgo (4,91%) e Malta (4,15%).

C’è da osservare però che in tutta Europa, Italia inclusa, nel corso del 2024 i tassi sono calati. Il taglio del costo del denaro da parte della Bce, infatti, ha avuto effetti positivi anche sugli indici dei prestiti per i consumi destinati alle famiglie; nel Belpaese, da gennaio a novembre dello scorso anno, i tassi medi (Taeg) applicati a questo tipo di finanziamenti sono diminuiti del 5%, passando da 10,75% a 10,24%.

Secondo le simulazioni di Facile.it, su un finanziamento da 10 mila euro in 5 anni erogato a novembre 2024, in Italia gravano costi medi, tra interessi e spese accessorie, pari a 2.819 euro; i tedeschi pagano 2.307 euro, gli spagnoli 2.105 euro e i francesi 1.801 euro. Per lo stesso finanziamento, i lettoni spendono 4.384 euro in costi complessivi, i maltesi 1.090 euro.

I consigli per scegliere un prestito personale

Secondo le analisi di Facile.it, per ottenere un prestito vantaggioso e ridurre al minimo il costo è fondamentale innanzitutto prendere in considerazione il Tan (Tasso annuo nominale), ovvero il tasso di interesse che le banche utilizzano per fissare l’importo delle rate da sostenere mensilmente per restituire il prestito: più il Tan è basso, più conveniente sarà la rata.

Oltre a ciò, conviene confrontare le offerte calcolando anche le spese accessorie così da capire a quale istituto di credito rivolgersi. I costi relativi alle spese accessorie non sono inclusi nel Tan, ma vengono indicati dal Taeg (Tasso annuo effettivo globale). Le spese accessorie non sono strettamente legate al rimborso del capitale o al pagamento degli interessi e rappresentano i costi legati ai servizi necessari alla gestione del prestito. Le principali sono le spese di istruttoria, di incasso e gestione della rata, l’imposta di bollo o sostitutiva sul contratto, le spese di chiusura della pratica, il costo per le singole comunicazioni periodiche e di un’eventuale assicurazione.

Per quanto riguarda l’assicurazione, c’è da tenere presente che a seconda del tipo di finanziaria le polizze vengono proposte con modalità differenti: la sottoscrizione può essere obbligatoria o facoltativa. L’assicurazione serve a tutelare il cliente dal rischio di insolvenza, consentendo di sostenere l’impegno economico preso anche al verificarsi di eventi negativi (per esempio malattie gravi, infortuni permanenti, decesso o improvvisa disoccupazione).

La polizza, che può incidere anche del 6% sul prestito, è obbligatoria in caso di prestito con cessione del quinto; negli altri casi è solitamente facoltativa, anche se la banca o società finanziaria potrebbe richiederla come condizione imprescindibile per erogare il finanziamento quando si richiedono importi molto elevati o quando il debitore è considerato un soggetto a rischio (è stato un cattivo pagatore o non ha un’entrata mensile fissa).

Per un confronto preciso tra varie offerte bisogna utilizzare quindi il Taeg, formato dal Tan e dalle spese accessorie, che riassume in valore percentuale il costo reale di un prestito.

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C’è anche da tenere presente che, oltre alla capacità di rimborsare le rate, un fattore che fa aumentare la possibilità di vedere accettata la richiesta è la presenza di un garante, la cui responsabilità è garantire il regolare pagamento delle rate nel caso in cui non si possa più far fronte all’impegno economico preso.

Bisogna anche sapere che, per banche e finanziarie, una delle condizioni fondamentali alla concessione del prestito è la capacità di sostenere l’impegno economico sottoscritto. La finanziaria valuta la capacità di rimborso esaminando il rapporto tra rata e reddito percepito e controllando che questo non superi il 30% del reddito totale. Quando si sceglie la durata, quindi, è importante tenere presente la propria capacità reddituale mensile e scegliere la soluzione più adatta e sostenibile nel tempo.

Il mercato dei prestiti personali è in crescita

Il segmento che nel primo semestre del 2024 sembra aver contribuito di più alla crescita del mercato del credito al consumo è stato quello dei prestiti personali.

Infatti, dopo un 2023 sostanzialmente stabile (-1,6% rispetto al 2022), si è registrata, l’anno scorso, una crescita consistente dei volumi intermediati (+9,3% rispetto al primo semestre del 2023), secondo quando evidenzia Kìron Partner (mediatore creditizio). Analizzando i volumi dei prestiti intermediati da Kìron nella prima parte del 2024 si osserva un incremento nell’importo e nella durata media delle operazioni finanziate. L’importo medio, pari a 13.480 euro, è in crescita sia rispetto alla media di mercato (+50%) sia rispetto ai prestiti personali intermediati da Kìron nel 2023 (+8%). Si è registrato, inoltre, un ulteriore incremento anche nella durata media del piano di ammortamento che è passato da 80 mesi nel 2023 a 83.4 nel 2024: i clienti sembrano, quindi, continuare a preferire rateazioni più lunghe.

Il 46% delle operazioni di finanziamento è stata erogata nell’Italia settentrionale, il 19,4% nell’Italia centrale mentre il 34,7% al sud e nelle isole. Per quanto riguarda la provenienza geografica dei clienti emerge che il 72,7% è di nazionalità italiana, il 11,7% di nazionalità europea e il 15,6% extra-europea.

La presenza di clienti stranieri è particolarmente accentuata al nord dove è pari a circa il 40% del totale e al centro dove si attesta al 35% mentre è meno rilevante al sud e nelle isole.

Da un’analisi sulle variabili sociodemografiche condotta da Kìron, a partire dai dati interni, risulta che l’età media alla richiesta è sostanzialmente stabile e pari 43,4 anni, con una segmentazione che denota un maggior ricorso al credito da parte delle fasce più giovani e sotto i 45 anni, che rappresentano oltre il 56% del totale. Il 72,5% dei richiedenti è di genere maschile.

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Per quanto riguarda la professione, il 79% dei clienti sono dipendenti del settore pubblico o privato, il 10% svolge un lavoro autonomo o libero professionale, mentre l’8% è in pensione. Seppure in minima parte, anche i clienti che hanno contratti a termine (contratti stagionali o avventizi, di apprendistato) o altre forme di reddito riescono ad accedere al prestito personale (3%).

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