Franco Puppato, in un docufilm i 60 anni di attività del Sarto del Doge: il confronto tra il fatto a mano e l’Intelligenza Artificiale

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di
Vittoria Melchioni

La pellicola racconta la storia del sarto a confronto con i progressi visti come minacciosi sostituti del «fatto a mano»

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«Vivere a Venezia per me è un privilegio» – Franco Puppato, storico sarto veneziano così afferma nel documentario a lui dedicato “Il Sarto del Doge – The Doge’s Taylor”, prodotto da DeGorsi luxury consulting con la regia di Alex Djordjevic, la sceneggiatura e la scenografia di Chiara Modìca Donà dalle Rose, presentato a Palazzo Gaddi a Firenze durante questa edizione di Pitti. Davanti a un selezionatissimo gruppo di esperti di moda e artigianato, di ospiti internazionali provenienti da tutto il mondo, il docufilm ha raccontato la storia di Puppato messo a confronto con i progressi dell’intelligenza artificiale vista come minacciosa sostituta del «fatto a mano» («Franco Puppato non è un robot» – sottolinea spesso), ma anche i grandi fasti di una delle famiglie venete più note: i Donà dalle Rose, che hanno dato tre Dogi alla Serenissima Repubblica di Venezia. 

«Impressionismo sartoriale»

Nasce a Treviso e a 14 anni impara il mestiere dallo zio sarto per poi trasferirsi a Venezia per formarsi nella celebre sartoria di Antonio Napoliello, nella quale si metterà in gioco e approfondirà quello che non sarà solo un lavoro ma una anche grande passione e dove apprenderà la trigonometria artistica che Puppato ama definire «impressionismo sartoriale». Una passione che, in puro stile veneziano, lo porterà fino in estremo oriente. Nel 1964 apre il suo atelier in Calle dei Fabbri, a due passi da campo San Luca e dal Teatro Goldoni. Negli anni veste importanti protagonisti della politica, del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria e le sue creazioni raggiungono i Paesi dell’estremo oriente, arrivando in Cina, Corea e Giappone dove sono considerati dei veri e propri gioielli dell’alta sartoria su misura. Un legame, quello con l’Oriente, che si ritrova anche nei suoi lavori: dai ricami rosso fuoco, ai colletti orientaleggianti, fino ai motivi a forma di drago dipinti sul retro della giacca. Ama ripetere che il suo tratto distintivo è lo stile goldoniano rivisitato in chiave moderna: una fusione tra raffinatezza settecentesca e tecniche moderne. Ed ecco, così, maniche “a sciabola”, fiocchi che cingono il collo ornati da un gioiello, giacche i cui movimenti ricordano quelli dell’acqua della laguna. 




















































I premi alla carriera

Il documentario, la cui sceneggiatura è stata scritta da Chiara Modìca Donà dalle Rose su idea di Alex Djordjevic, restituisce al pubblico una storia di una tessitura veneziana, quella dell’antica fabbrica della Donatus, in parallelo a quella dei 60 anni di attività del famosissimo sarto insignito di molti premi alla carriera. L’intento è anche quello di rispolverare l’antica attività della famiglia Donà, che risale a prima dell’anno 1300 quando all’attività armatoriale, affiancarono anche quella tessile espandendo il mercato in tutta Europa, alla Siria, alla Cina. Francesco Donà dalle Rose e Chiara Modìca Donà dalle Rose hanno voluto ripercorrere la storia di famiglia chiedendo a Puppato di realizzare un capo da loro disegnato con i tessuti Donatus, per il figlio Carlo e per i giovani del futuro. 

La magnificenza veneziana

«Il sarto del Doge» racconta la magnificenza di Venezia che tuttora perdura, sottolineando come l’abilità nel commercio e il “bello” siano sempre affiancati nei secoli di storia della città. Il documentario è impreziosito dalle testimonianze di esponenti del mondo della moda ed eleganza artigianale come Raffaello Napoleone presidente di Pitti Immagine, Antonio de Matteis amministratore delegato di Kiton, Santo Versace, Franz Botré direttore di “Arbiter” e Giancarlo Maresca presidente dell’associazione “Le Mani di Napoli”, ma anche scrittori come Bernhard Roetzel e Hugo Jacomet. “Il sarto del Doge” fa parte della serie “Masters of Excellence” ideata da Alex Dordevic di DeGorsi Luxury consulting che ha lo scopo di presentare i migliori artigiani italiani provenienti da differenti città, tutti massimi rappresentanti della sartorialità ed artigianalità nel nostro “fatto a mano in Italia” come Rubinacci di Napoli, Puppato per Venezia, Liverano per Firenze, Caraceni per Milano ed Aloisio per Roma.

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