Immaginare il vivere del futuro, organizzato nell’ambito della collaborazione di Fondazione Pesenti Ets con Fondazione Corriere della Sera, ha approfondito i temi trattati nel libro Città foresta umana. L’empatia ci aiuta a progettare di Mario Cucinella con Serena Uccello edito da Einaudi.
Ad aprire l’incontro è stato Roberto Pesenti, Presidente di gres art 671, esempio di capacità di “riscoprire luoghi che hanno lasciato tracce, che hanno suscitato emozioni” che -nelle parole di Mario Cucinella- è una delle funzioni chiave dell’architettura.
Roberto Pesenti, Presidente di gres art 671
Roberto Pesenti, salutando i numerosi partecipanti presenti in Sala Buzzati e collegati sulle piattaforme del Corriere- ha espresso la gratitudine a Fondazione Corriere e al Presidente Ferruccio de Bortoli per la consolidata collaborazione tra le fondazioni. Pesenti ha inoltre voluto rendere omaggio all’architetto Mario Cuccinella, la cui visione innovativa è stata alla base di diversi progetti che hanno caratterizzato l’impegno del Gruppo verso il territorio e l’innovazione.
“gres art 671 è un’opera di rigenerazione urbana che non solo rinnova il tessuto architettonico del quartiere, ma lo riconnette al contesto urbano circostante, creando un ponte tra la storia e il presente” ha ricordato Roberto Pesenti illustrando come è nata l’idea di sviluppare questa importante area della città, cos’è gres art, quali sono le sue ambizioni nel futuro, come il progetto si innesca nella visione di sviluppo di Bergamo e come si incastra nel più ampio sviluppo di gres hub (ex area industriale di produzione del gres) “Questo spazio polifunzionale, pensato per tutti, che mette al centro il visitatore, ospita mostre, workshop, un bookshop, un bistrot, un’area coworking, un giardino interno e spazi dedicati allo studio e alle famiglie. Il nostro obiettivo è offrire un’esperienza unica, stimolante e coinvolgente, che arricchisca la vita dei cittadini e posizioni Bergamo come una città sempre più dinamica e attrattiva.”
Massimo Sideri, editorialista Corriere della Sera
A moderare l’incontro Massimo Sideri, editorialista Corriere della Sera: “parliamo della città come un luogo di trasformazione dove sostenibilità e tutela ambientale sono temi cruciali, che si incrociano fortemente con il nostro patrimonio artistico e culturale, in particolare se si pensa al problema della conservazione. Il libro da cui trae spunto questo incontro scritto da Mario Cucinella con Serena Uccello è il tentativo di creare un dialogo tra umanità e natura, la natura come fonte di insegnamenti e di ispirazione per la professione e per il vivere, in una sorta di ritrovata empatia.”
Mario Cucinella, Architetto e designer, ha ricordato: “II futuro non è necessariamente davanti a noi. In questo momento in cui cerchiamo una nuova amicizia con l’ambiente – perché ci siamo dimenticati che viviamo in questo rapporto – studiare l’architettura del passato può essere un valido strumento per raggiungere gli obiettivi dei prossimi 30 anni. In passato, infatti, prima dell’avvento della tecnologia, la complicità con l’ambiente era necessaria per la sopravvivenza stessa, in quanto unica fonte di energia. Ci sono sicuramente strade alternative che abbiamo messo da parte avvantaggiandoci della praticità della tecnologia. Ma siamo davvero pronti a compiere un salto di qualità? Un cambiamento reale esige una profonda revisione culturale. La notizia che grandi gruppi finanziari sono usciti dall’accordo sulla riduzione di CO2 è un segnale importante, significa forse non crederci abbastanza o che la politica può davvero cambiare il nostro percorso.”
Mario Cucinella, Architetto e designer
Costanza Miliani, Direttrice Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, CNR ha evidenziato: “Al CNR studiamo le tecnologie del passato per individuare le migliori soluzioni per conservare il patrimonio culturale, architettonico o archeologico. Le nostre ricerche si sono concentrate non solo sulle soluzioni costruttive antiche, ma anche sull’innovativa scelta dei materiali utilizzati in passato. Tra le innovazioni del passato possiamo citare la calce viva miscelata con composti organici, come piante, amido estratto dal riso, materiale organico estratto da piante grasse o dall’uovo, questo dava alla malta una maggiore flessibilità e resistenza. Un caso emblematico è il cemento romano, che di fatto ha dimostrato una sostenibilità e una durabilità incredibili. Si tratta di un materiale ottenuto grazie a materie prime facilmente reperibili – anche questo tema importante per la sostenibilità – come la pozzolana, la calce viva e l’acqua di mare, che formano un sistema disomogeneo, molto resistente, che è in grado di rigenerarsi nel tempo, data la sua formula sempre attiva, anche in ambienti molto ostili come l’acqua marina stessa. Si potrebbe pensare di rinnovare quest’idea di chimica, che è alla base dei materiali antichi, e di riproporla adesso per nuovi materiali sostenibili.”
Costanza Miliani, Direttrice Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, CNR
RIVEDI LA DIRETTA
APPROFONDIMENTI
corriere.it | facebook.com/corrieredellasera
fondazionecorriere.it | facebook.com/FondazioneCorriere
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link