Catania, ecco l’avveniristico progetto che ridisegnerà il borgo marinaro di Ognina: ma dubbi su viabilità e parcheggi

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È stato selezionato il progetto che darà un nuovo volto al borgo marinaro di Ognina. E, come previsto, non ci sarà più il ponte di fronte alla chiesa. Il vincitore del concorso a cui hanno partecipato 53 studi di ingegneria e architettura, come già anticipato da La Sicilia già lo scorso 14 dicembre, è l’elaborato presentato da Bodàr – bottega d’architettura, uno studio di professionisti di Barcellona Pozzo di Gotto, capofila di un raggruppamento che comprende anche lo studio associato Mdu architetti di Prato, Aei Progetti srl di Firenze, Eko – Tek Engineering srl di Sinalunga (Siena), Smart Engineering srl di PIsa, lo studio associato Caniparoli Geologia e Ambiente di Carrara e l’architetta Viviana Ragnini di Castelfranco Piandisco (Ar).

I dettagli del concorso e del finanziamento da 15 milioni

La procedura è solo la prima parte del bando “Il borgo restituito” finanziato dal Dipartimento per gli affari Interni e territoriali del ministero dell’Interno con 15 milioni di euro. Al momento l’importo che sarà corrisposto al raggruppamento, così come si legge nella determina dirigenziale del Comune pubblicata lo scorso 13 gennaio, è pari a 942mila euro oltre oneri previdenziali al 4% e Iva al 22%. La cifra che comprende i 60mila euro del premio per essere arrivati primi alla consultazione, 183mila euro per l’incarico al coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, 297mila euro per la redazione del progetto esecutivo, e 402mila euro per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Premi da 28.885 euro ognuno sono stati assegnati anche agli altri 4 raggruppamenti arrivati nella “cinquina” finale, ovvero i raggruppamenti con mandataria rispettivamente Cmr di Milano (secondo posto), nuvolaB di Firenze (terzi), Dodi Moss Srl di Genova (quarta) e Privileggio Secchi Architettura e Urbanistica di Milano (quinti). Applicando gli oneri e l’imposta, e altri 32mila euro di spese “escluse dall’appalto”, il totale della spesa finora è quindi di 1.374.000 euro.

Pochi parcheggi

Il bando “Il borgo restituito” attinge a fondi previsti dal finanziamento Statale “Rigenerazione urbana 2022”, e prevede opere da piazza Nettuno a piazza Mancini Battaglia. L’obiettivo, dichiarato nel disciplinare di concorso, è la “riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale” e “miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale”. Obiettivi ambiziosi, ma che potrebbero restare, almeno in parte, sulla carta. Sulla realizzazione del progetto resta infatti il punto interrogativo sulla mobilità. Il viale Alcide De Gasperi, arteria “alternativa” al lungomare, è infatti ad oggi incompleto per la direzione Sud-Nord, con la sola carreggiata (via Barraco) che collega, in senso opposto, la circonvallazione alla rotonda di via del Rotolo, mentre per la realizzazione dell’altra sopraelevata resta un annoso contenzioso per alcune aree. Inoltre, con la realizzazione del progetto proposto «non ci sono possibilità di parcheggio in prossimità, quello di via Fiume, nei pressi della stazione ferroviaria di Ognina, è troppo lontano. Ma non è l’unico problema relativo alla mobilità», commenta l’ingegnere Francesco Galvagno, autore con lo studio di ingegneria di cui è titolare, Lab Inntech, del progetto della rete ciclabile cittadina.

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Aree e attività di zona diventerebbero «poco raggiungibili»

«Premetto – prosegue Galvagno – che osservando il progetto definitivo si tratta di una proposta di alto livello. Ma nonostante l’ottima qualità della rappresentazione architettonica e dei particolari costruttivi, resta una difficile accessibilità sia con mezzi privati che pubblici ai luoghi oggetto dell’intervento per gli attuali e futuri fruitori delle aree e delle attività che si svolgono». Galvagno, che ha anche partecipato al concorso «ma senza superare la fase preliminare» elenca i tanti ristoranti e botteghe, i circoli sportivi e ricreativi come quelli di nautica da diporto e pesca, ma anche il mercato del pesce che potrebbero avere ripercussioni. Un problema di accessibilità che riguarda soprattutto «l’istituto nautico Duca degli Abruzzi, al quale ogni giorni accedono in migliaia tra studenti e docenti. Allo stato attuale – prosegue – la strada si ridurrà da oltre 14 metri di larghezza a soli 3,5. Come detto l’area a parcheggio più prossima resterebbe quella di via Fiume. Ma servirebbe allo stato attuale prevedere altre aree da destinare a questo scopo. Queste difficoltà rendono la proposta progettuale difficilmente condivisibile da parte degli abitanti, degli esercenti, ma anche da chi vuole o deve raggiungere l’area percorrendo una breve distanza dalla propria vettura, con relative conseguenze politiche. Spero di sbagliarmi. Tutto questo potrebbe portare persino alla perdita del finanziamento», conclude.





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