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Washington, 17 gen. (Adnkronos) – TikTok vietato negli Usa da domenica 19 gennaio 2025. La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato la legge, bocciando un ricorso della piattaforma, in nome della libertà di espressione. Per evitare il bando ByteDance deve cedere le attività negli Stati Uniti. La decisione è stata presa all’unanimità, evidenziano i media americani.

La Corte Suprema riconosce che per 170 milioni di americani TikTok rappresenta tra l’altro “una fonte di comunità”, ma rileva al contempo come il Congresso si sia concentrato sui timori relativi alla sicurezza nazionale. Non è chiaro, comunque, se il bando previsto dalla legge in assenza di una cessione della piattaforma entrerà in vigore, dal momento che, subito dopo l’annuncio della decisione della Corte, la Casa Bianca ha fatto sapere che per ragioni di “pura tempistica” spetterà all’amministrazione di Donald Trump far applicare la legge. Il presidente eletto, che ha più volte detto che intende “salvare” TikTok che gli ha fatto “vincere il voto dei giovani”, ha già detto che sarà “lui a decidere” sulla questione. Nella sentenza approvata all’unanimità dai sommi giudici si ricorda che Trump durante il suo primo mandato aveva sollevato dubbi su TikTok, sostenendo l’idea di metterla al bando.

“Il presidente Trump aveva determinato che TikTok sollevava particolari preoccupazioni, notando che la piattaforma “cattura automaticamente informazioni dai suoi utenti ed è può essere usata per far avanzare gli interessi del governo cinese”, si legge nella decisione della Corte che ribadisce che la “piattaforma raccoglie in modo intensivo informazioni personali su i suoi utenti”. Ed è proprio su questo punto che insiste la sentenza, affermando che “il governo ha un importante e giustificato interesse a impedire che la Cina raccolga dati personali di decine di milioni di utenti di TikTok”.

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“La raccolta e l’analisi di dati è una pratica comune in quest’era digitale – conclude la sentenza -, ma l’ampiezza di TikTok e il fatto che sia suscettibile di controllo da parte di un avversario straniero giustifica il trattamento differenziale per affrontare le preoccupazioni di sicurezza nazionale del governo”.

“Il Congresso ha determinato che la vendita è necessaria per affrontare le ben giustificate preoccupazioni di sicurezza nazionale riguardo alle pratiche di raccolta di dati da parte di TikTok e le relazioni con un avversario straniero”. E’ quanto si legge nella sentenza.

Appoggiando gli argomenti del governo, i sommi giudici hanno infatti stabilito che la legge approvata dal Congresso, e firmata da Joe Biden ad aprile, non viola il primo emendamento, come sostenuto nel ricorso di TikTok, pur riconoscendo che “non ci sono dubbi sul fatto che per oltre 170 milioni di americani, TikTok offre un distintivo e ampio mezzo di espressione, che costituisce una risorsa per la comunità”.

“Alla fine dipende da me, vedrete quello che farò”, ha detto Donald Trump subito dopo la sentenza rivendicando che sarà lui a decidere sul futuro della popolare piattaforma che lui ha ribadito di voler “salvare”.

Alla domanda se adotterà misure, tipo un ordine esecutivo da firmare subito dopo il suo insediamento come hanno rivelato nei giorni scorsi i media, per bloccare il bando che potrebbe scattare domenica, il giorno prima dell’inizio del suo mandato, il tycoon si è limitato a rispondere: “Sarò io a decidere”. “Il Congresso ha dato a me la decisione e io prenderò la decisione”, ha aggiunto, confermando poi che nel colloquio telefonico con Xi Jinping ha parlato anche della piattaforma cinese. “Abbiamo avuto un ottimo colloquio su TikTok e un ottimo colloquio su molte altre cose”, ha affermato.

“Voglio ringraziare il presidente Trump per il suo impegno a lavorare con noi per trovare una soluzione che mantenga TikTok disponibile negli Stati Uniti” dice il Ceo della piattaforma, Shou Chew, in un video, postato dopo la sentenza della Corte Suprema che ha confermato la legge contro TikTok. Nei giorni scorsi i media americani che Shou è stato invitato all’insediamento di Trump e che avrà un posto nella tribuna d’onore.

“L’amministrazione come il resto del Paese ha aspettato la decisione appena presa dalla Corte Suprema su TikTok. Considerata la pura questione tempistica, questa amministrazione riconosce che l’applicazione della legge deve ricadere sulla prossima amministrazione, che si insedia lunedì”. Così la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, afferma che spetterà all’amministrazione di Trump far rispettare la legge che prevede il bando di TikTok confermata oggi dai sommi giudici.

“La posizione del presidente Biden su TikTok è chiara da mesi, da quando il Congresso ha inviato sulla sua scrivania una legge approvata a stragrande maggioranza – conclude la portavoce – TikTok deve rimanere disponibile agli americani ma sotto una proprietà americana o di altro tipo che affronti le preoccupazioni di sicurezza nazionale sottolineate dalla legge”.

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