Il broker web mutuiOnline.it ha elaborato per il Corriere i dati riferiti al solo capoluogo lombardo. Il rapporto tra cifra richiesta alla banca e valore della casa è sensibilmente più basso
Per la ripresa delle transazioni sul mercato milanese della casa che nel 2024 ha registrato chiari segni di rallentamento bisognerebbe che si verificasse almeno una di queste tre condizioni: prezzi più bassi, mutui meno cari, stipendi più alti. Delle ipotesi in campo, l’ultima è di gran lunga la meno probabile. I prezzi perlomeno non stanno aumentando ma alle viste non c’è una prospettiva di un calo sensibile. Restano i mutui. Negli ultimi mesi grazie al calo dell’inflazione e delle manovre, a detta di molti osservatori tardive, della Bce, le rate sono scese in maniera sensibile. Allo stato appare molto probabile, a meno di una ripresa robusta dell’inflazione in Europa, un’ulteriore discesa dei finanziamenti variabili, che però fanno giustamente paura soprattutto a chi si indebita al limite delle sue possibilità, mentre non è affatto detto che si ridurrà il costo dei fissi, visto che il parametro di riferimento per il calcolo di questa tipologia di mutuo, l’Eurirs, è aumentato di 40 centesimi nel giro di un mese.
Ma quali sono le caratteristiche di chi chiede un mutuo a Milano e come si differenzia da chi lo cerca nel resto d’Italia? Per rispondere a queste domande si può effettuare un confronto tra i dati nazionali aggiornati a tutto il 2024 elaborati dal broker web mutuiOnline.it e quelli che la stessa società ha elaborato per il Corriere e relativi solo alla nostra città.
Cominciamo dal numero in assoluto più importante, ovvero la somma che viene richiesta: la media nazionale è di 140.470 euro a fronte di un valore di 225.134 euro della casa che si vuole comprare. A Milano la cifra richiesta è di 180.900 euro per una casa da 274.900 euro. Il 27,45% delle richieste in città riguardano finanziamenti superiori a 200mila euro (nella media nazionale sono solo il 13,4%).
Un altro dato importante è quello del rapporto tra cifra richiesta alla banca e valore della casa. In Italia nel 23% dei casi si supera l’80%, a Milano il dato è sensibilmente più basso ed è del 18,8%. Citiamo l’80% non a caso perché si tratta di una percentuale spartiacque: quando si va oltre l’ipoteca della casa da sola non basta per ottenere il mutuo, ma bisogna prestare altre garanzie, come una polizza assicurativa o un’altra casa. A meno che non si rientri nei parametri previsti dalla legge per ottenere il fondo di garanzia Consap, rifinanziato dalla Legge di Bilancio 2025 per tre anni e studiato proprio per venire incontro alle esigenze di chi cerca un mutuo pari almeno all’80% del valore della casa. Bisogna avere nell’anno solare al massimo 35 anni, comprare una prima casa, avere un Isee inferiore ai 40mila euro mentre il mutuo non può superare quota 250mila.
In realtà il limite di Isee permette di combinare ben poco nella nostra città e ne è riprova il fatto che, se la quota di chiede oltre l’80% è minore della media nazionale, la quota dei potenziali acquirenti fino a 35 anni è più alta e arriva al 41,7% contro un dato Italia di 39,2%. Significa che il ricorso al fondo pubblico in città è molto minore. L’età media di chi chiede il mutuo a Milano è di 38,2 anni e la durata richiesta è di 25,4 anni mentre i numeri nazionali sono rispettivamente 39,4 e 24,9 anni. Molto simili i dati sulla tipologia di mutuo richiesto: 99% i fissi per Milano, 98,4% per l’Italia.
Analoghi anche quelli sulla quota di lavoratori dipendenti: nella nostra città sono l’85,2% dei richiedenti, nella media nazionale l’84%. Infine, la prima casa rappresenta in Italia il 66,8% delle richieste mentre a Milano la quota è solo del 53%; viceversa le surroghe (cioè il passaggio del mutuo ad altra banca) nel Paese sono il 25,7% mentre a Milano toccano quota 37,9%. Non è un dato che meraviglia, perché maggiore è il debito da ripagare più conviene cambiarlo in termini assoluti di risparmio sulla rata.
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