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Bisogna ritrovarsi in una affollata fila di un centro commerciale romano per capire come la voglia di essere sorpresi non venga cullata solo dai bimbi. Resta, fortunatamente, anche negli adulti la magia dello stupore. “Scarta la carta”, lo slogan più gettonato nelle feste dei piccoli, o l’“unboxing”, festosi video di influencer mentre spacchettano regali su TikTok, qui, sembrano vibrare nell’aria mentre si aspetta di affondare le mani dentro cassettoni di legno pieni di pacchi misteriosi a caccia dell’affare. Almeno cinque le ore trascorse in piedi prima di varcare la porta “magica” di cartone che dà accesso al regno dei sogni: siamo dentro un recinto dove per dieci minuti si è liberi di tuffarsi (o quasi) nelle cassettiere, stropicciare buste o scuotere pacchi per intuirne il contenuto e sperare di trovare l’oggetto dei desideri: uno smartphone, occhiali e orologi di marca, videogiochi, oppure una carta Pokemon da collezione da rivendere a migliaia di euro. Si sceglie, si va dal commesso che pesa i pacchi e si striscia il bancomat.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Oltre 400 le persone in fila soltanto nella mattinata di martedì al secondo piano del Centro Commerciale Roma-Est di via Collatina per l’evento organizzato dalla start-up francese King Colis. Il primo in Italia che, vista l’affluenza, conferma anche nella Penisola la passione per la “blind sale”, ossia la vendita alla cieca di pacchi Amazon e non, smarriti in tutta Europa e venduti al peso: 1,99 a etto per quelli generici, 2,79 euro per i pacchi provenienti da Amazon.

L’entusiasmo

I pacchi non consegnati «in precedenza – si legge sul sito di King Colis – una volta rimborsati i destinatari, venivano distrutti dalle piattaforme logistiche responsabili del trasporto». La start-up li acquista e li rivende a peso senza che nessuno sappia cosa contengano, facendo un favore anche all’ambiente. Il pop-up store in poche ore, martedì, ha attirato centinaia di persone. Hanno deciso di spendere, in media, cento euro per tentare la fortuna, ma c’è stato anche chi ha puntato solo ai pacchi più piccoli «sperando di trovare un gioiello» raccontava Sara, mamma del quartiere di Settebagni, che dopo la scelta fuggiva via con il bustone pieno di pacchettini. «Devo andare a prendere i bambini a scuola..».

In fila molti romani arrivati da quartieri vicini, ma anche pendolari della “blind sale”, una nuova forma di vendita figlia del boom dell’e-commerce e dei suoi inconvenienti (i pacchi smarriti). Molti sono partiti da altre regioni, come Umbria e Campania. Per lo più giovani, ma non mancano famiglie e coppie di mezza età. Lui e lei, arrivati dalla provincia di Terni, soprattutto per volontà del marito «perché noi donne – dice la moglie – mica ci fidiamo, vogliamo vedere per cosa spendiamo i soldi». Cento chilometri in auto (e non sono gli unici) per raggiungere il negozio temporaneo e «sperare di pescare il pacco con un tablet….o semplicemente per vivere l’emozione di una sorta di caccia al tesoro» confessa lui.

«Vengo dalla provincia di Roma, da Ladispoli – spiega invece Stefania, 47 anni – sono qui con amici, è un gioco, è molto divertente: ho speso 115 euro». Stefania inizia a scartare, è troppa la curiosità. Nei primi pacchi trova un paio di occhiali di marca, creme per il corpo, cuffiette wireless, una pinza professionale spelafili, un sensore elettronico scanner da parete. «Ho speso 31 euro, scarterò a casa: toccando un pacco ho pensato che contenesse un pappagallo sanitario e l’ho subito lasciato» spiega invece Sara, infermiera. Molte le cover per cellulari intuite al tatto, diversi i portafogli e le cuffiette wireless scartate. C’è poi chi con soli 40 euro si è portato a casa un kit completo per installare un sistema di videocamere. Luca e Fabio, giovanissimi romani, hanno scelto soltanto «pacchi-box con la speranza di trovare carte Pokemon e scovarne una da collezione: l’altro giorno – dice con rimpianto – sul web ne hanno venduta una a 19mila euro…». Federico, 30 anni, viene da Roma Sud: «Ho pagato poco più di 100 euro, ho la passione per “l’unboxing”, per lo scartare: spero di trovare un computer». Soddisfatti o meno, tutti si dicono comunque molto divertiti. E poi, c’è sempre la possibilità di rivendere l’oggetto online, «o riciclarlo come regalo per il prossimo Natale…». Sono dieci le tonnellate di pacchi in vendita al peso fino a esaurimento scorte. Il pop-up store sarà presente fino a domenica al Centro Commerciale Roma Est.

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