Cartello vendesi, cosa scrivere per non sbagliare? — idealista/news

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Può sembrare scontato, ma in realtà la realizzazione del cartello vendesi, che di fatto ufficializza la messa sul mercato di un immobile, deve essere fatta a regola d’arte e seguire delle regole ben precise. Soprattutto, tenendo conto che vendere una casa con un’agenzia immobiliare è una cosa, ma farlo senza rivolgersi a un’intermediazione può risultare un pizzico più faticoso. Vediamo, nel dettaglio, cosa scrivere su un cartello vendesi e come strutturarlo per attirare i giusti acquirenti per la propria casa, dove acquistarlo e che tipo di regole seguire per non incorrere in sanzioni. 

Cosa si scrive sul cartello vendesi casa? 

La sfida non è di poco conto: scrivere un messaggio appetibile per un possibile compratore per descrivere al meglio la bellezza e i punti di forza della casa in vendita, in uno spazio molto ridotto come quello di un cartello vendesi. Bisogna essere sintetici, ma esaustivi e non è impossibile. Basta avere chiari i punti chiave della casa da voler vendere velocemente. Ecco gli elementi necessari:

  • una descrizione sommaria della casa, comprensiva di metratura, il numero di vani, la planimetria e il piano dell’appartamento.
  • Gli elementi di forza che catturano l’attenzione anche del passante più distratto. Via libera a “ottima esposizione”, “appena ristrutturato” o “ampio terrazzo”, “giardino di pertinenza”, insomma tutti quei fattori che rappresentano un plus. 
  • Bisogna specificare anche le informazioni obbligatorie per legge come l’indice di prestazione energetica e la classe energetica dell’edificio. 
  • Tutte le aggiunte comprese nel prezzo di vendita, come posti auto, box o cantine.
  • Naturalmente, le informazioni di contatto che devono essere aggiornate e controllate con regolarità, quindi, numero di telefono e indirizzo di posta elettronica.

Piccolo trucco: il cartello va sistemato in maniera strategica non solo sul portone del palazzo ma, se ci fosse, anche sul balcone, perché attira l’attenzione in maniera più efficace.

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Come scrivere un annuncio di vendita casa: tre esempi a prova d’errore 

Poniamo che l’appartamento da vendere sia un monolocale di 30 metri quadrati a Roma. Si trova in un palazzo storico in un quartiere signorile, al secondo piano con ascensore. Ecco qualche esempio da sfruttare e personalizzare a seconda delle esigenze. Ogni esempio di annuncio di vendita si concentra su un aspetto specifico che può essere la zona o il target degli acquirenti.

Il primo, è l’approccio classico:

VENDESI

Appartamento 30 mq – Centro Storico

2° piano con ascensore

Stabile d’epoca

Vicino metropolitana

Zona signorile

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[Numero di telefono] – [Indirizzo e-mail]

La seconda opzione è più dettagliata e accattivante:

VENDESI

Splendido appartamento di 30 mq

Posizione strategica: centro storico, vicino metropolitana

2° piano con ascensore in elegante stabile d’epoca

Ideale per single o come investimento.

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A questo punto si possono aggiungere dettagli in più (garage, posto auto, cantina…), con i contatti. 

La terza e ultima opzione pone l’attenzione sulla zona:

VENDESI [Nome del quartiere] – CENTRO STORICO

Elegante appartamento di 30 mq

2° piano con ascensore

Stabile d’epoca

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

A due passi da… [elencare luoghi di interesse…]. 

Si completa con i contatti. 

Cosa scrivere per vendere un appartamento? 

La pubblicità è l’anima del commercio. Questa è una delle massime più utili del marketing e vale anche per il mercato immobiliare. Se ci si trova nelle condizioni di vendere la casa, allora non conta solo quello che si scrive e che abbiamo raccontato nel dettaglio, ma anche il come. Bisogna evidenziare i punti di forza della casa, sottolineando quanto più possibile il valore aggiunto che essa rappresenta che un eventuale acquirente. 

È utile anche comprendere quale possa essere l’acquirente tipo per invogliarlo a curiosare e naturalmente a comprare. Cosa serve? Specificare il tipo di immobile, dargli un aggettivo che lo possa “spingere”, sottolineare la zona. In più, aggiungere i dettagli tecnici importanti come piano, presenza dell’ascensore, lo stato, quante camere e bagni possiede, se sia dotato di posto auto o meno. 

5 cose da fare

  • scegliere un cartello di formato A4 o più grande per garantire una buona visibilità.
  • Il suo materiale deve essere resistente agli agenti atmosferici, quindi meglio il PVC plastificato.
  • Scegliere per una grafica semplice ed elegante, con caratteri chiari e ben leggibili.
  • Utilizzare colori contrastanti per far risaltare le informazioni principali.
  • Apprendere il cartello in una posizione ben visibile, preferibilmente all’ingresso dello stabile e sul balcone.

2 cose da evitare

  • Informazioni troppo tecniche, perché rischiano di non essere comprensibili a tutti.
  • Errori grammaticali e di ortografia (al netto della fallibilità non farebbero una buona impressione).

Dove comprare il cartello vendesi?

I cartelli vendesi si possono acquistare in cartoleria o in qualsiasi negozio di ferramenta e articoli per la casa, e online.

Quanto costa il cartello vendesi?

Il cartello vendesi ha un costo di partenza di 50 centesimi per il modello in cartoncino. Si sale, invece, per i modelli in plastica o PVC che sono più resistenti alle intemperie. In questo caso, va anche considerato il costo di un pennarello specifico per questo tipo di superfici, che sia indelebile. 

Che marca da bollo serve per il cartello vendesi?

Se si espone il cartello in formato A4 solo sull’immobile in vendita o, se il regolamento condominiale lo consente, sul portone del condominio, non ci sono marche da bollo da pagare. Nel caso le dimensioni del cartello fossero più grandi, rimanendo però in prossimità della casa, bisogna acquistare e apporre una marca da bollo da 1,81 euro. 

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Per i cartelli affissi in altre zone, invece, servirà il permesso del comune di riferimento, con il versamento di due marche da bollo da 16 euro a corredo della domanda presentata, una per la richiesta e l’altra per attivare l’autorizzazione.

Cosa fare per mettere il cartello vendesi? Le norme da rispettare 

Dunque, dopo aver effettuato una valutazione dell’immobile, posizionare un cartello vendesi sull’immobile in vendita, sul balcone o all’interno di un’area privata non richiede autorizzazioni. Il discorso è diverso nel caso il cartello vendesi sia affisso in spazi pubblici o su superfici di grandi dimensioni. In questo caso, serve il via libera del Comune, a cui va inoltrata specifica domanda, previo pagamento di due marche da bollo da 16 euro, e tenendo sempre conto di possibili limiti imposti sui formati e sul contenuto dell’annuncio. 

È particolarmente interessante il caso di un cartello sanzionato, in provincia di Milano, perché affisso su un cancello in prossimità di un incrocio, che avrebbe potuto distrarre i conducenti delle automobili. Per questo l’autorizzazione al Comune deve essere chiesta in maniera scrupolosa. 

Allo stesso modo, bisogna fare attenzione anche alle scritte sul cartello. Devono essere chiare in modo tale che il passante interessato possa leggerle con attenzione, senza creare intralci.

Quando va tolto il cartello vendesi

Il cartello vendesi si toglie quando la vendita dell’immobile è andata a buon fine o quando si è deciso di toglierlo dal mercato. La mancata rimozione, infatti, potrebbe causare dei qui pro quo fastidiosi, sia per il venditore che per i possibili acquirenti (che vengono privati della possibilità di comprare una casa). È importante che la zona d’affissione del cartello sia ben pulita e ordinata. Specialmente se è stato posizionato su proprietà condivisa.  

C’è un rischio di multa per il cartello vendesi abusivo?

La risposta è sì. Un cartello vendesi si considera abusivo quando in qualche modo viola una serie di fattori:  

  • è affisso in luoghi che possono distrarre i conducenti di una macchina o creare confusione con la segnaletica stradale.
  • Non ha le necessarie autorizzazioni edilizie o amministrative da parte del Comune.
  • È troppo grande e può essere considerato pubblicità abusiva.
  • È privo dell’indicazione dell’indice di prestazione energetica (IPE), obbligatorio a partire dal 2012.
  • Viola le normative comunali sulla pubblicità. In particolare, se il cartello è affisso dall’agenzia immobiliare che deve certificare l’incarico ricevuto del committente, senza autopubblicizzarsi (previo pagamento di imposta sulla pubblicità).

Nel caso un cartello Vendesi venisse riconosciuto come abusivo, possono esserci multe piuttosto salate per chi lo ha affisso, accompagnate dalla rimozione del cartello stesso.

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Cartello vendesi su immobile locato: si può fare? 

Cosa succede nel caso il cartello vendesi si riferisca a un immobile locato, ovvero già occupato? Se parliamo di immobili non ad uso abitativo, ove l’affittuario è, per esempio, titolare di uno studio professionale, la legge italiana tutela sia il diritto di proprietà del proprietario, il quale può vendere il suo immobile a seconda delle necessità, sia quella del conduttore. 

Tutto questo si traduce in una soluzione salomonica: il proprietario ha il diritto di affiggere il cartello, ma deve farlo in modo da non recare un pregiudizio eccessivo all’attività del conduttore o compromettere la sua attività professionale. Una soluzione potrebbe essere quella di trovare un accordo decidendo insieme la posizione più opportuna per il cartello o concordando un periodo di tempo limitato per l’affissione. 

Nel caso di immobili a uso abitativo, il proprietario ha sempre il diritto di vendere il suo immobile, anche se è locato. Tuttavia, l’inquilino ha diritto a godere pacificamente dell’immobile per tutto il periodo di locazione. Anche in questo caso, vale l’equilibrio. È buona pratica informare l’inquilino dell’intenzione di vendere l’immobile e concordare insieme le modalità di affissione del cartello.



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