“Venga stralciato il progetto della nuova viabilità”

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Continua la mobilitazione tra mondo politico e movimento ambientalista contraria alla realizzazione del progetto del nuovo Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. Nella mattinata di mercoledì 15 gennaio Comitato Difesa Alberi Pisa, Italia Nostra Pisa, Legambiente Pisa, Sinistra Per, Una città in comune sono tornati a manifestare per esprimere la propria posizione.

“Comune e Università di Pisa, nonostante le numerose proteste di questi mesi, continuano a portare avanti il progetto di una strada legata alla costruzione del nuovo Dipartimento di Biologia a Cisanello, prevedendo la cementificazione di un’importantissima area verde. Nel Piano triennale di investimento dell’Ateneo 2025-2027 si prevedono, infatti, 280mila euro come ipotesi di costo per acquisire i terreni destinati a realizzare questa nuova viabilità”.

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Le persone intervenute al presidio davanti al Rettorato proseguono: “Ci chiediamo come sia possibile che questa sia una delle priorità di investimento dell’Università, in una fase tra l’altro così difficile per il suo bilancio a causa dei tagli del Governo, col rischio di perdere il lavoro per decine di lavoratori e lavoratrici degli appalti e di ridurre di conseguenza servizi essenziali per l’utenza. Non è chiaro inoltre con quali fondi verrà finanziata questa operazione dal momento che la nuova strada ad oggi è l’unico lotto del progetto di nuovo dipartimento che non ha una copertura finanziaria. Oltre al costo dell’esproprio andranno aggiunti infatti i costi veri e propri di realizzazione dell’opera”.

“I paradossi non finiscono qui. Nel documento che attesta ‘indispensabilità ed indilazionabilità’ della nuova viabilità il Direttore Generale Ingegnere Rosario Di Bartolo afferma che ‘l’acquisto dei terreni è imprescindibile per (…) l’accesso al nuovo dipartimento’, ma il fatto è che nulla dimostra questa affermazione. Si sostiene che questa scelta viene fatta per ‘non gravare il traffico su via Moruzzi e garantire la sostenibilità dell’intervento'”.

“Questo è un vero e proprio ribaltamento della realtà – accusano i promotori della mobilitazione – la nuova strada sarà un ulteriore attrattore di traffico, fonte di pericolo e di inquinamento, e inevitabilmente provocherà la frammentazione del parco previsto dal Regolamento Urbanistico, preludendo alla sua totale cancellazione e aprendo la via a nuove lottizzazioni residenziali, cementificando aree verdi che svolgono un’importante funzione di corridoio ecologico; per non parlare della cancellazione di previsione di un parco pubblico, cui si è andati in deroga. Un intervento insostenibile sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ambientale, e che non apporterà alcun reale beneficio al sistema urbano”.

“Lo scorso 4 novembre abbiamo inviato una lettera proprio a Comune e Università in cui abbiamo pubblicamente chiesto un incontro perché fossero esposti i dati su cui gli enti basano le proprie valutazioni e si potesse discutere una soluzione realmente condivisa anche con gli e le abitanti del quartiere e con chi dovrà fruire del nuovo polo, ma non abbiamo ricevuto né risposte né spiegazioni”.

“Più volte abbiamo ribadito la ricchezza di biodiversità che caratterizza questi terreni (oggetto di ricerche dell’Università sulle popolazioni di tritoni), preziosi per assorbire le piogge intense e ricchi di alberi per garantire ombra e frescura. Fra questi spiccano numerosi frassini, già alti, che formano un piccolo bosco urbano (il bosco del Sanguigno), ove trovano riparo numerosi animali tra cui anfibi, uccelli, farfalle e altri piccoli vertebrati e invertebrati. Aree di vegetazione spontanea fondamentali all’interno della città, che andrebbero mantenute e anzi fatte sviluppare invece di ridurle incondizionatamente, come avviene sempre più frequentemente nelle aree urbane anche a Pisa”.

“La nuova strada, inoltre, passerebbe proprio accanto allo skate park, importante polo attrattivo per giovani e giovanissimi e comprometterebbe l’area di sgambatura cani, oggi frequentatissima, dove solo 5 anni fa sono stati messi a dimora gli alberi per i nati dell’anno, inaugurando in pompa magna il ‘bosco del Sole’ che oggi si vuole radere al suolo. La nuova strada in sintesi produrrebbe quindi un danno sia sociale sia ambientale“.

“Chiediamo ancora una volta che si riunisca con urgenza un tavolo tra Comune, Università, Associazioni ambientaliste, abitanti del quartiere per riesaminare la necessità della nuova strada alla luce anche dei tempi necessari per la realizzazione del nuovo Dipartimento di Biologia e dell’evoluzione che le modalità di trasporto in città potrebbero avere. Tale tavolo deve assolutamente aprire una discussione pubblica, ampia e partecipata in città su come tutelare invece di asfaltare i terreni privati oggetto di esproprio, in modo da garantire le preziose funzioni che oggi svolgono le quali, davvero, costituiscono un rilevante interesse pubblico”.

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