Juve, arriva Kolo Muani: il Psg lo cede in prestito

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Bologna, 15 gennaio 2025 – Thiago Motta avrà il nuovo attaccante per arginare la pareggite acuta che ha colpito la Juve nella prima parte di stagione (anche ieri uno a uno con l’Atalanta). Proprio durante il match del Gewiss Stadium, i bianconeri hanno ottenuto il sì di Randal Kolo Muani che dunque può mettersi in viaggio per Torino dove tra oggi e domani dovrebbe completare le visite mediche. E’ il colpo a costo zero che cercava Giuntoli per dare a Motta un altro attaccante oltre Dusan Vlahovic. Adesso caccia al difensore.  

Affare in prestito secco

Si è sbloccata la trattativa con il Psg: Kolo Muani sarà bianconero. Affare arrivato alla fumata bianca ieri nella serata, per un prestito secco di sei mesi fino a fine stagione, poi la Juve valuterà il da farsi e i costi dato che il francese è ai margini con Luis Enrique. Molto dipenderà dalla futura valutazione del cartellino. Intanto, il colpo è stato piazzato e Kolo Muani arriverà a costo zero in prestito, con la Juve che si farà carico dell’ingaggio. Il giocatore ha ricevuto il permesso dal Psg di viaggiare verso Torino e le visite mediche dovrebbero terminare nella giornata di domani. E’ dunque fatta per il rinforzo in attacco tanto desiderato da Motta, sia per allungare le rotazioni ma anche per mettere in discussione la titolarità di Dusan Vlahovic, tra i più deludenti nelle ultime settimane al netto degli infortuni. In questa stagione Kolo Muani ha giocato poco, solo 453 minuti con 2 gol totali, ma resta giocatore di valore, con 29 gol e 19 assist messi a referto in Ligue 1, ma soprattutto, due anni fa, 23 gol in 46 partite con la maglia dell’Eintracht, spalmati in 15 gol in campionato, 2 in Champions e 6 in Coppa di Germania. Insomma, quando gode di fiducia e continuità sa segnare e sa giocare di raccordo con la squadra, esattamente ciò che chiede Motta. Proprio il tecnico è stato decisivo nella trattativa. Da un lato la Juve ha sfruttato i buoni rapporti con Parigi, dall’altro Thiago ha chiamato personalmente il giocatore per fargli capire quanto lo ritiene importante per la seconda parte di stagione. Insomma, può essere l’innesto giusto per l’attacco della Juve. Nel frattempo, è già a Torino il terzino Alberto Costa, prelevato dal Vitoria Guimaraes per oltre 10 milioni di euro. Laterale fluidificante, Costa è già al J Medical per le visite e sarà arruolabile in tempo per il match contro il Milan, come Kolo Muani se domani dovessero essere ultimate le visite mediche. Non è finito il mercato, perché la dirigenza cerca un centrale. Danilo sta per rescindere, finirà al Napoli, e la Juve potrebbe racimolare un tesoretto con una cessione, Fagioli è indiziato dato che lo cerca l’Arabia, ma le piste difensive sono complicate. Araujo piace, ma il presidente del Barcellona Laporta ha frenato un po’ tutto, Antonio Silva è bloccato dal Benfica che non lo vuole cedere, stesso discorso per Hancko del Feyenoord. Ricerca non facile per Giuntoli.

Juve, altro pareggio: lo scudetto è andato?

C’è comunque una classifica da analizzare, e non sorride. A pari numero di partite giocate, la Juve dista tredici lunghezze dal Napoli e nove dall’Atalanta, con l’Inter, che ha due partite in meno, ora avanti di nove punti. Nella lotta al quarto posto, quella che sembra più probabile visto il ritardo accumulato, la Lazio è sopra solo di tre punti e con due sconfitte nelle ultime cinque Baroni ha visto da dietro avvicinarsi i bianconeri. Resta però il dato eclatante dei tredici pareggi totali in campionato, troppi per chi doveva tornare in alto. La posizione di classifica non è soddisfacente e per ora non basta a Motta sottolineare le zero sconfitte, perché la sua Juve ha vinto otto partite in meno del Napoli e sei in meno di Atalanta e Inter, con i nerazzurri che possono allungare stasera nel recupero contro il Bologna. Insomma, dati eloquenti che disegnano una difficoltà che non può essere arginata dallo zero nella casella dei ko. Non è neanche del tutto vera la giustificazione di Motta, cioè che la Juve avrebbe comunque sempre comandato le partite, anche quelle pareggiate, perché il secondo tempo di Lecce, quello casalingo con il Cagliari e l’intero match con il Bologna hanno visto i bianconeri anche soffrire e arrancare. In sintesi, vero è che la costruzione di un nuovo progetto tecnico richiede tempo – e spesso la Juve ha fatto intravedere qualcosa di positivo – ma al netto di tutto i risultati sono oltremodo criticabili, soprattutto per il ritardo in classifica e la poca propensione a mantenere una situazione di vantaggio. Anche a Bergamo, la Juve è stata rimontata cedendo dopo che per oltre un’ora era stata pressoché perfetta a livello difensivo. Motta chiede maggiore attenzione, meno errori, e la morbidezza di Cambiaso sulla sponda di Bellanova è una di quelle pecche da non commettere in una partita così importante e in un momento delicato della stagione. Di certo, l’emergenza difensiva non aiuta a migliorare e a lavorare durante la settimana con pochi effettivi a disposizione, tuttavia a livello di mentalità e personalità fino a qui è mancato qualcosa, quantomeno per aggiungere qualche vittoria in più a una classifica ancora deficitaria. Ora, per Motta restano Coppa Italia e Champions League come obiettivi da perseguire, mentre in campionato il girone di ritorno servirà a mettere in cassaforte i primi quattro posti, e con essi i milioni di ricavi a bilancio perché lo Scudetto ormai sembra fuggito. Un po’ troppo presto per essere a gennaio… Leggi anche – Juve, ennesimo pari: Retegui riacciuffa Kalulu

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