Termovalorizzatori a Palermo e Catania, si parte: le gare a Invitalia

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


Avanti tutta sui due termovalorizzatori in Sicilia. Il presidente della Regione, Renato Schifani, domani a Roma firmerà l’accordo di collaborazione e assistenza tecnica con Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa che, come centrale di committenza, assisterà la Regione a redigere i bandi e a dare gli appalti.

Il governatore, commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, qualche giorno fa, aveva accennato alla firma imminente, con l’obiettivo di uscire dallo scandalo che costringe la Sicilia a pagare 100 milioni l’anno per spedire i rifiuti all’estero e farli smaltire. Per Schifani l’accordo, che sarà sottoscritto nella sede della partecipata dal ministero dell’Economia, rappresenta «un ulteriore passo avanti per la realizzazione dei termovalorizzatori, con l’obiettivo di dare una risposta alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia, che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici».

Sono tre le fasi previste dall’accordo: analisi dei fabbisogni; progettazione e aggiudicazione; realizzazione e monitoraggio. Nella prima, Invitalia funge da centrale di committenza e assisterà la Regione a predisporre la gara rivolta a grossi studi professionali specialistici di livello europeo che saranno incaricati di redigere il progetto di massima dei due impianti, il cosiddetto progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte) che ammonta in totale a circa 18 milioni di euro.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Ad occuparsi di questo step, che dovrebbe concludersi entro quest’anno, sarà l’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti, guidato dal dirigente generale ad interim Salvatore Cocina. Il progetto poi dovrà essere approvato e in particolare riportare il parere della Commissione tecnico-specialistica, presieduta dall’ex assessore Gaetano Armao, che dovrà dare l’autorizzazione di impatto ambientale (Via).

Dopodiché, si procederà alla seconda gara per scegliere un operatore economico che si occuperà della progettazione esecutiva, costruzione e gestione dell’opera. Appalto che dovrebbe essere affidato, sulla base del Pfte approvato, entro i primi del 2026, per poi procedere ad aprire i cantieri entro lo stesso anno. Infine, nella terza fase di monitoraggio Invitalia potrà «prestare al commissario attività di committenza ausiliaria per il controllo dell’avanzamento fisico, amministrativo e finanziario dei lavori per la costruzione delle opere». «La partnership – si legge nella convenzione – garantirà trasparenza ed efficienza nell’affidamento dei lavori, grazie all’utilizzo della piattaforma digitale certificata InGate».

«Stiamo rispettando il cronoprogramma. C’è la disponibilità finanziaria e la volontà politica ferma del nostro governo e di quello nazionale per realizzare opere che rappresentano una delle priorità del programma di governo», aggiunge Schifani.

I due termovalorizzatori, attorno a cui ruota il Piano rifiuti approvato dalla giunta a novembre scorso, saranno realizzati nell’area della discarica di Bellolampo e nella zona industriale di Catania. Con un finanziamento complessivo di 800 milioni di euro, reso possibile dall’Accordo per la Coesione firmato il 27 maggio scorso con il governo Meloni, gli impianti dovrebbero diventare operativi nel 2028, riuscire a smaltire 600 mila tonnellate di indifferenziata all’anno ed essere in grado di produrre energia per 50 megawatt.

In base all’ultimo dossier dell’Ispra, l’istituto per la protezione ambientale, la Sicilia produce meno rifiuti della media nazionale ma differenzia ancora poco. Oggi, per portare anche la spazzatura fuori dall’Isola, per la mancanza di discariche, i Comuni sono costretti a pagare fino a 380 euro a tonnellata. Nell’accordo si legge che gli impianti serviranno «a migliorare la gestione dei rifiuti urbani tramite processi avanzati di pre-trattamento, biodigestione e compostaggio». Motivazioni che non hanno mai convinto gli ecologisti, scesi più volte in piazza, annunciando battaglie in tribunale. Ma per Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Ars, «se la Sicilia, a breve, riuscirà ad uscire dall’emergenza rifiuti sarà grazie alla volontà politica della maggioranza, che su questo tema si è mostrata determinata a non fare passi indietro».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Source link