Taglio del cuneo fiscale 2025, come funziona e quale impatto ha sulla busta paga

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La Legge di Bilancio 2025 ha confermato il taglio del cuneo fiscale anche quest’anno, ampliando la platea dei potenziali beneficiari. Se fino al 31 dicembre 2024 potevano usufruire della misura i lavoratori con un reddito annuo fino a 35.000 euro, a partire dal 1° gennaio 2025 la misura coinvolge quanti hanno un reddito al di sotto dei 40.000 euro. La novitĂ  piĂ¹ importante, perĂ², è che il taglio del cuneo fiscale è diventato una misura strutturale: non ha una scadenza e non dovrĂ  essere rinnovato di anno in anno. Cambia anche la modalitĂ  attraverso la quale viene applicato, andando ad intervenire sull’aspetto fiscale, tralasciando quello contributivo.

Cerchiamo di capire meglio come funziona da quest’anno il taglio del cuneo fiscale e quale impatto avrà sulla busta paga dei lavoratori dipendenti.

Taglio del cuneo fiscale, come funziona nel 2025

Il taglio del cuneo fiscale, purtroppo, ha un impatto pressochĂ© nullo sulla busta paga dei lavoratori, almeno per i soggetti che hanno un reddito piĂ¹ basso. I cambiamenti dell’importo dello stipendio verranno notati esclusivamente da quanti hanno un reddito compreso tra i 35.000 ed i 40.000 euro, contribuenti che, a partire da quest’anno, sono stati coinvolti dalle nuove detrazioni.

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Per i soggetti che hanno i redditi piĂ¹ bassi, cambiano le procedure attraverso le quali viene applicato il taglio del cuneo fiscale, ma i vantaggi in busta paga rimangono grosso modo gli stessi del 2024. In altre parole il netto che viene erogato dal datore di lavoro rimarrĂ  grosso modo lo stesso che si era abituati a ricevere nel 2024.

La Legge di Bilancio 2025, inoltre, ha confermato le aliquote fiscali e gli scaglioni di reddito che erano stati introdotti nel corso del 2024. Per il 2025 vengono calcolati su tre fasce, con le seguenti aliquote:

  • fino a 28.000 euro: 23%;
  • tra 28.000 e 50.000 euro: 35%;
  • oltre i 50.000 euro: 43%.

In quale modo cambia il taglio del cuneo fiscale

Le agevolazioni fiscali previste dal taglio del cuneo fiscale, a partire da quest’anno cambiano. Non è piĂ¹ previsto il taglio contributivo nella misura del 6/7% per i lavoratori con un reddito fino a 35.000 euro. Viene introdotta, al suo posto, un’indennitĂ  esentasse – che funziona sulla falsariga del vecchio bonus Renzi – riconosciuta a quanti hanno un reddito fino a 20.000 euro. I lavoratori che dovessero avere una reddito superiore hanno diritto ad una detrazione fiscale decrescente:

  • quanti hanno un reddito fino a 20.000 euro possono accedere ad un’indennitĂ  esentasse, che oscilla tra il 7,1% di chi guadagna fino a 8.500 euro al 4,8% di quanti guadagnano fino a 20.000 euro;
  • quanti dovessero guadagnare un importo compreso tra 20.000 e 32.000 euro hanno diritto ad ottenere una detrazione fissa di 1.000 euro;
  • oltre i 32.000 di redditi annui la detrazioni diminuisce gradualmente fino ad azzerarsi all’arrivo dei 40.000 euro.

Alcuni esempi pratici

Cerchiamo di capire quale impatto avrà direttamente sulla busta paga il taglio del cuneo fiscale a seguito dell’introduzione delle aliquote introdotte nel 2025. Nei conteggi abbiamo tenuto conto anche degli aumenti annuali per le fasce di reddito:

  • chi percepisce un reddito annuo lordo pari a 8.500 euro, grazie al taglio del cuneo fiscale del 7,1% percepisce un aumento annuale di 603,60 euro;
  • con un reddito annuo lordo pari a 15.000 euro il taglio del cuneo fiscale è pari al 5,3%: nell’arco di un anno spetta un aumento di 795 euro;
  • nel caso in cui il reddito annuo lordo sia pari a 20.000 euro l’anno, il taglio del cuneo fiscale si attesta al 4,8%: l’aumento è intorno a 960 euro;
  • con reddito annuo superiore a 20.000 euro, ma inferiore a 32.000 euro spetta una detrazione fissa pari a 1.000 euro.

La situazione inizia a cambiare leggermente nel caso in cui i lavoratori dipendenti dovessero avere un reddito da lavoro compreso tra 32.001 e 40.000 euro annui. In questo caso le detrazioni devono essere calcolate di volta in volta. Solo per fare alcuni esempi:

  • nel caso in cui il reddito annuo dovesse essere pari a 33.000 euro l’anno, spetta una detrazione complessiva di 875 euro;
  • con un un reddito annuo lordo pari a 35.000 euro, la detrazione è pari a 625 euro;
  • quanti dovessero percepire un reddito annuo lordo di 38.000 euro, hanno diritto ad una detrazione pari a 250 euro;
  • a fronte di un reddito annuo pari a 39.000 euro lordi, la detrazione è di 125 euro annui;
  • con un reddito annuo pari a 40.000 euro lordi, la detrazione è zero.

Come funzionano la no tax area e i conguagli

All’interno del piĂ¹ ampio capitolo dedicato al taglio del cuneo fiscale è stata estesa anche la No Tax Area, che è prevista fino a 8.500 euro per i redditi da lavoro dipendente, andandola a parificare, in questo modo, con quella prevista per i pensionati.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Attraverso i conguagli l’Agenzia delle Entrate avrĂ  la possibilitĂ  di recuperare gli eventuali benefici che non spettano: nel caso in cui l’importo fosse superiore a 60 euro, la restituzione puĂ² avvenire in 10 rate di pari importo.

Costi e beneficiari

A seguito dell’approvazione della Legge di Bilancio 2025, il taglio del cuneo fiscale è diventato strutturale. A partire da quest’anno, in altre parole, è divenuto definitivo, non essendo piĂ¹ temporaneo come le misure che il legislatore aveva introdotto lo scorso anno.

Le novità, che abbiamo elencato fino a questo momento, hanno un costo pari a quasi 13 miliardi di euro in minori entrate per l’Erario. I vantaggi che arriveranno in busta paga sono paragonabili a quelli che i lavoratori dipendenti hanno visto nel corso del 2024, ma con alcune piccole differenze che vanno ad incidere limitatamente sulla busta paga.

Complessivamente riusciranno a beneficiare del taglio del cuneo fiscale qualcosa come un milione e 300mila lavoratori in piĂ¹, grazie all’innalzamento della soglia massima di reddito agevolato, che comprende quanti percepiscono fino a 40.000 euro l’anno.





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