Starlink: cosa sappiamo, come l’Italia si sta muovendo in attesa di Iris2 e quali errori evitare

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Lo scorso 5 gennaio Bloomberg ha diffuso l’indiscrezione secondo cui il governo Meloni e SpaceX stanno intavolando un accordo quinquennale da 1,5 miliardi di euro che permetta all’Italia di accedere a “una serie di sistemi di alto livello per servizi Internet e telefonici criptati”.

Ma il governo italiano ha smentito i rumors. Ecco cosa sappiamo e come l’Italia affronta la sfida delle telecomunicazioni, aspettando il debutto di Iris2, e quali sono gli errori da evitare.

SpaceX: la smentita da parte dell’Italia di voci di un accordo

La confusione che si è generata, successivamente alla diffusione dell’indiscrezione, e le critiche da parte dell’opposizione hanno portato i portavoce del governo a smentire la firma di presunti accordi, che comunque sono in fase di trattativa, e a giustificare il mancato riferire del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla vicenda.

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto, comunque, ha sottolineato che alla Difesa un sistema di 6.700 satelliti in orbita bassa che potrebbero presto diventare 42.000 potrebbe essere molto utile. Ma ciò non significa che il nostro Paese non si adoperi per una tecnologia propria per tutelare la sicurezza nazionale.

Nel momento in cui l’Italia riterrà opportuno prendere in esame l’opzione commerciale, sottoporrà le dovute valutazioni a una commissione tecnica.

Continua Crosetto: “Nell’anno appena concluso abbiamo operato ad esempio nell’Indopacifico, in Africa, in Medio Oriente, in Nord Europa, in Est Europa, in attività che richiedono comunicazioni affidabili, sicure e continue. In ambito nazionale […] questi servizi vengono erogati dai satelliti geostazionari Sicral, che sono affidabili ma offrono una copertura geografica e banda limitate. Ne consegue che la Difesa è interessata, anzi è obbligata, ad integrare questa capacità con quella fornita da satelliti in orbita bassa, che offrono maggiore continuità, copertura, minor tempo di latenza […]. L’Autorità delegata per lo spazio ha dato mandato all’Asi di avviare uno studio teso a sviluppare questi servizi esplorando ogni tipo di soluzione esistente al mondo. A livello europeo c’è il programma Iris2 che prevederà a regime 290 satelliti con tempi di realizzazione ancora da quantificare, ma che vanno oltre il 2030 […] C’è quindi l’esigenza di valutare ogni soluzione tecnicamente atta a fornire le capacità nelle more del completamento dei programmi proprietari o di collaborazione“.

Alla smentita del governo segue un post di Musk su X

Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, è invece intervenuto in merito al non aver riferito in Parlamento sulla vicenda da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aggiungendo che “la premier Giorgia Meloni non riferirà al Parlamento sulla vicenda di Starlink, il progetto per le connessioni satellitari di X Space della società di Elon Musk, come chiesto dalle opposizioni. Non c’è nulla da riferire in Parlamento. La presidente non scappa dal Parlamento, non è persona abituata a scappare da alcunchè, semplicemente non c’è nulla da riferire”. Alla smentita ufficiale del governo, è, però seguita una risposta di Elon Musk su X al ministro dei Trasporti Matteo Salvini: “L’accordo dell’Italia con SpaceX sarà fantastico”.

Il confronto fra Starlink e Iris2

Starlink è la costellazione satellitare progettata dall’azienda spaziale statunitense SpaceX, di cui è proprietario Elon Musk, composta da oltre 7.000 satelliti in orbita bassa e 30.000 in via di autorizzazione. Ha iniziato ad operare circa sette anni fa con i primi satelliti lanciati in orbita tramite i razzi Falcon 9. Lo scorso anno sono stati effettuati più di cento lanci orbitali di centinaia di satelliti, fino a raggiungere la copertura internet di buona parte del pianeta.

Il servizio offerto da Starlink, inizialmente limitato all’uso privato, oggi si sta allargando anche al mondo della Difesa con funzionalità avanzate che favorirebbero i governi del mondo nel garantire comunicazioni più sicure.

Di Starshield, così si chiama il progetto che fornirebbe servizi in ambito militare e di spionaggio, si hanno ancora poche informazioni e non è ancora chiaro se si tratta di sistemi per criptare i dati già utilizzati per Starlink o se ci siano soluzioni aggiuntive.

Starlink sfrutta la crittografia end-to-end o E2EE per la trasmissione criptata dei dati, accessibili solo da chi possiede la chiave giusta per decodificarli. Nel caso in cui l’Italia decida di firmare l’accordo con Starlink per l’adozione dei suoi satelliti, non sarebbe la prima volta che si rivolge al di fuori dei confini europei, avendolo già fatto con Google, Microsoft e Amazon.

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Cos’è Iris2

Iris2 è il progetto europeo che dovrebbe partire all’incirca nel 2030 e che prevede la realizzazione di una costellazione di satelliti propria da sfruttare per le comunicazioni governative e di sicurezza. Il progetto, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), è stato approvato con il Regolamento (UE) 2023/588 a valere sui fondi del quadro finanziario pluriennale dell’UE 2021-2027, per una cifra di circa 3 miliardi di euro, con l’obiettivo di assicurare una quota rilevante anche sulla programmazione successiva (2028-2035) e il nostro Paese partecipa con 750 milioni di euro.

L’importo complessivo di progetto è di 10,6 miliardi, di cui 6,5 miliardi provenienti da fondi pubblici, tra cui Esa, e 4 miliardi dai privati. Iris2 sarà composta da 290 satelliti in orbita bassa e in orbita media, per garantire i servizi sia per i governi che per i cittadini e le imprese nell’Unione europea.

In alternativa a Starlink, in attesa che venga lanciato Iris2, l’Europa ha a disposizione GovStaCom, programma spaziale istituito nel 2021, che potrebbe entrare in azione nel corso di quest’anno.

Rispetto a IRIS2, non prevede la realizzazione di una infrastruttura dedicata in orbita, ma sfrutta un sistema comune di capacità e servizi già a disposizione a livello nazionale, che collega tramite hub gli utenti governativi ai centri operativi in tutta sicurezza. Iris2, una volta a regime, sarà in grado di integrarsi a GovStaCom.

Christophe Grudler: “Un accordo con Starlink sarebbe un errore per l’Italia”

Secondo l’eurodeputato Christophe Grudler, rapporteur e negoziatore per il Parlamento europeo di Iris2, in un’intervista sulla possibilità che l’Italia firmi un accordo con Elon Musk, “un accordo con Starlink sarebbe un grave errore strategico per l’Italia, che rinuncerebbe così alla sua sovranità indebolendo e diluendo il suo ruolo di leadership in Iris2, il programma satellitare europeo alternativo a quello di Elon Musk”.

Grudler evidenzia che anche il GovSatCom riesce a garantire la sicurezza delle comunicazioni, così come Starlink, ma è un sistema europeo, così come le tante aziende leader del settore aerospaziale e satellitare come Airbus o Leonardo. Affidarsi a un attore privato e non europeo come Starlink potrebbe mettere a rischio la sicurezza europea e toglierebbe risorse a progetti europei come GovSatCom e Iris2, che portano anche lavoro sul territorio locale e nazionale.

Secondo Grudler, in questo lasso di tempo fino al lancio di Iris2, non è strategico avviare una collaborazione con Starlink, in quanto GovSatCom sarà operativo quest’anno e risponderà alle esigenze italiane allo stesso modo, evitando di ricorrere a un fornitore non europeo.

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Tra l’altro, GovSatCom “fornisce comunicazioni sicure per i servizi di difesa e di emergenza riunendo le capacità satellitari europee esistenti. Diversi stati membri hanno già capacità satellitari (Francia, Italia, Germania eccetera), che non sono sempre completamente utilizzate. L’idea di GovSatCom è quella di mettere in comune le risorse, di utilizzarle al meglio e di aiutare gli stati membri quando ne hanno bisogno. È completamente controllato all’interno dell’Europa, a differenza di Starlink, che è gestito privatamente e al di fuori della supervisione europea”.



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