Nato nel giugno del 2020, in piena pandemia, il progetto Sicily Divide si propone di promuovere il cicloturismo nelle aree interne della Sicilia, spesso trascurate rispetto alle località costiere più celebri come Taormina e Cefalù. L’itinerario, lungo 457 chilometri, attraversa l’isola da Trapani a Catania, toccando 48 borghi distribuiti in 7 tappe. Pensato per ciclisti con un livello di allenamento medio o avanzato, il percorso è ideale per biciclette Gravel o Mountain bike e si distingue per la capacità di mettere in relazione sport, natura e patrimonio culturale dell’isola.
Un riconoscimento che ha fatto la differenza
Il primo grande riconoscimento per il Sicily Divide è arrivato nel 2023, quando il progetto ha conquistato il 2° posto al prestigioso Oscar del Cicloturismo dei Green Road Awards. Questo risultato, ottenuto in una competizione che premia le migliori iniziative cicloturistiche italiane, ha dato una spinta decisiva alla strutturazione dell’itinerario e alla promozione di questa esperienza unica.
Un viaggio autentico tra borghi e natura
Il Sicily Divide è molto più di un semplice percorso cicloturistico: è un viaggio che invita i partecipanti a scoprire l’autenticità della Sicilia. Attraversando i 48 borghi lungo il percorso, i ciclisti si immergono in paesaggi mutevoli e variopinti: dalle bianche saline di Trapani ai verdi boschi di Santo Stefano di Quisquina, fino ai gialli ruderi di tufo del terremoto del Belice del 1968. Il viaggio diventa un’occasione per entrare in contatto con le comunità locali, scoprendone l’accoglienza, la gastronomia e il folklore.
Questo approccio non solo arricchisce l’esperienza del viaggio, ma contribuisce anche al rilancio di luoghi spesso dimenticati. Luoghi che raccontano la storia di un’isola complessa, difficile da vivere ma meravigliosa da pedalare.
Un motore di sviluppo economico
Dal 2020 al 2024, il Sicily Divide ha attratto oltre 16.000 cicloturisti, generando un indotto economico di oltre 6 milioni di euro per le comunità attraversate. Con una spesa media giornaliera di 95 euro per cicloturista e un tempo medio di percorrenza di cinque giorni, l’impatto positivo è evidente. Questo è particolarmente significativo se si considera che le 40 strutture ricettive convenzionate lungo il percorso sono per lo più a conduzione familiare, offrendo così un sostegno diretto alle economie locali.
Un riconoscimento internazionale per la Sicilia
Il 2025 segna un traguardo straordinario per il progetto: il prestigioso New York Times inserisce il Sicily Divide tra le “52 destinazioni da non perdere” dell’anno. Questo riconoscimento offre visibilità internazionale non solo al progetto, ma anche ai piccoli borghi attraversati dall’itinerario, spesso esclusi dai circuiti turistici tradizionali. Per queste comunità, si apre una nuova opportunità di sviluppo economico e culturale, all’insegna di un turismo autentico e sostenibile.
Lo spirito del progetto
Secondo Giovanni Guarneri, ideatore del Sicily Divide, il progetto è nato con una forte attenzione per la sostenibilità e il rispetto del territorio:
«Abbiamo sempre creduto che il turismo debba essere etico e inclusivo. Sicily Divide non si limita a portare i ciclisti attraverso paesaggi spettacolari, ma li invita a vivere un’esperienza autentica nel cuore dell’isola, incontrando persone, tradizioni e culture uniche. Il riconoscimento del New York Times rafforza la nostra convinzione che un approccio basato sulla solidarietà e sul rispetto possa davvero generare un impatto positivo».
Completamente autofinanziato dai ciclisti attraverso donazioni, il Sicily Divide dimostra che uno sviluppo etico e sostenibile è possibile. È un esempio virtuoso di come sport, natura e cultura possano unirsi per creare un turismo rigenerativo, capace di trasformare il modo in cui viviamo e scopriamo i territori, valorizzandoli con amore e rispetto.
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