“Le sanzioni hanno cambiato tutto” – Lavocedigenova.it

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Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada che prevede pene più severe per chi viene sorpreso alla guida in stato di ebbrezza, stanno profondamente cambiando le abitudini dei consumatori.

L’aumento delle sanzioni che vanno da un minimo di 573 euro a un massimo di 6000 euro di multa, arresto fino a un anno, sospensione della patente fino a due anni e possibile confisca del veicolo, hanno fortemente influenzato la vendita di alcolici nei ristoranti, portando al contempo a un aumento della domanda di bevande analcoliche, siano esse vini o distillati a basso o nullo contenuti di alcol.

Le persone si sono fatte condizionare tantissimo dalle nuove sanzioni, anche se i limiti di legge non sono cambiati – racconta Elvira Akermann, co-titolare dell’enoteca Squillari di GenovaI nostri clienti, per esempio, preferiscono bere a casa per evitare rischi e sanzioni”.

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Secondo Ackermann, il nuovo panorama ha un impatto diversificato: “Mentre i ristoratori soffrono un calo del 25-30% nel consumo di alcolici, soprattutto distillati, noi come enoteca reggiamo bene perché la gente compra vino da bere a casa, evitando così di usare l’auto”.

Anche i comportamenti sociali si stanno adattando. “In passato si prendeva la macchina senza pensarci troppo, ma oggi molte persone usano il taxi per sicurezza. È una scelta più responsabile”.

Uno dei dati maggiormente significativi è quello che riguarda l’aumento delle bevande analcoliche o a basso contenuto di alcol. “C’è un grande interesse per i prodotti senza alcol o low-alcohol”, afferma Ackermann, sottolineando come il mercato si stia evolvendo rapidamente: “Abbiamo una bella selezione di vini, birre e distillati analcolici, e stiamo ampliando l’assortimento perché c’è davvero tanta richiesta, soprattutto online”.

Punto di riferimento in questo senso è il mercato estero, in particolar modo quello tedesco: “In Germania le bevande analcoliche sono presenti da anni, anche per via dei controlli stradali e delle pene, molto più severe rispetto all’Italia. Stiamo guardando a quel modello per ampliare la nostra offerta”.

Questo apre anche all’assaggio di nuovo prodotti: “I clienti sono curiosi, ma inizialmente restano scettici – racconta ancora Akermann ribadendo come l’alcol sia un valore aggiunto nel sapore dei prodotti pur ricordandone i danni – Alcuni vini analcolici di alta qualità sorprendono con il loro sapore perché la differenza rispetto agli alcolici è minima, quasi impercettibile”.

Ackermann vede in questo trend una nuova nicchia: “Bere analcolico è anche una scelta di salute. L’etanolo non fa bene e, con i prodotti giusti, si può trovare un compromesso tra gusto e benessere”.

In Italia siamo ancora all’inizio di questo cambiamento” conclude Ackermann, “ma è evidente che le nuove abitudini stanno plasmando il mercato. Noi ci stiamo preparando per offrire sempre più alternative di qualità”.

NUOVE SANZIONI, ALCOLTEST INTROVABILI IN FARMACIA

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Di pari passo con l’aumento del consumo di bevande analcoliche, si è registrato un aumento della richiesta di alcoltest.

Una richiesta inattesa che ha lasciato sguarnite le farmacie e i rivenditori all’ingrosso dei dispositivi per il rilevamento del tasso alcolemico.

Alcuni giorni fa, il presidente di Federfarma Genova Giusppe Castello, raggiunto dalla redazione de La Voce di Genova, aveva spiegato: “Gli alcoltest non si riescono a trovare da nessun grossista. Non stiamo parlando delle richieste che c’erano per i tamponi Covid, per essere chiari. Si tratta di una domanda molto più bassa, ma comunque superiore al preventivato”. 

Entrambi i dispositivi, sia i monouso sia gli elettronici, al momento sono introvabili. Ci sono farmacie che sicuramente ne hanno in giacenza, quindi qualcosa si riesce ancora a trovare, ma in generale la disponibilità è molto limitata”. 

Federfarma Genova sta lavorando per rispondere alle nuove esigenze dei cittadini: “Parlando con i grossisti, stiamo cercando di garantire il miglior rifornimento possibile per poter dare il servizio alle persone”. Una delle priorità è assicurarsi che i dispositivi forniti siano affidabili e confrontabili con quelli utilizzati nei controlli stradali: “Più che altro vogliamo dare test che siano affidabili, confrontabili con quelli che poi vengono fatti quando si viene eventualmente fermati”.

GIOVANI, LAVORATORI E IL NUOVO CODICE DELLA STRADA, TRA SICUREZZA E DISAGI

L’intento di garantire strade più sicure con l’aumento delle sanzioni, pur senza nessun ritocco al limite che rimane fermo a 0,50g/l, ha inevitabilmente sollevato diverse perplessità anche tra i giovani. Se da una parte si mira a ridurre drasticamente i comportamenti pericolosi alla guida, dall’altra c’è il timore che queste regole possano colpire anche chi assume farmaci che possono alterare i test. 

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“Da quando sono uscite queste regole, ho sempre paura di prendere un farmaco per l’influenza,” racconta Sara, 26 anni, che lavora come rappresentante. “Se risultassi positiva a un controllo, rischierei multe e sospensioni, anche senza colpa”. 

Il nuovo Codice sembra complicare la vita anche a chi usa veicoli per professione. Corrieri, autisti di mezzi pubblici o chi lavora nel settore delle consegne rischiano di pagare un prezzo alto per infrazioni minime, dato che le multe possono incidere pesantemente sul bilancio personale o professionale. “La nuova normativa non tiene conto delle difficoltà di chi è costretto a guidare tutto il giorno,” commenta Luca, 30 anni, rider. “A volte è impossibile rispettare tutte le regole perfettamente, soprattutto nelle città caotiche.” 

I giovani, spesso in bilico tra il desiderio di rispettare le regole e la frustrazione per quelle che considerano eccessive, si interrogano sul significato di queste misure. “È giusto punire chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze, ma non possiamo vivere con la paura di sbagliare anche senza colpe,” osserva Marco, 22 anni, neopatentato.

D’altra parte, l’obiettivo dichiarato delle autorità è di educare e prevenire. Alcuni giovani, come Anna, 21 anni, vedono le regole come un’opportunità: “Forse queste misure ci costringeranno a riflettere di più sui rischi della guida.”  

Un punto su cui tutti concordano è la necessità di maggiore chiarezza. “Le regole ci sono, ma spesso non vengono spiegate abbastanza bene,” sottolinea Sara. “Se ci fosse più informazione magari non saremmo così spaventati dai controlli”.





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