Juan Bernabé, il falconiere della Lazio, licenziato dal club dopo l’operazione per l’impianto di una protesi peniena e le polemiche social

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Il falconiere della Lazio Juan Bernabé è un celebre protagonista di ogni weekend che vede i biancocelesti impegnati tra le mura amiche. Lo spagnolo, però, è finito sotto ai riflettori per quanto accaduto nella mattina del sabato, quando – presso la Clinica Nuova Villa Claudia – si è sottoposto ad un intervento per l’impianto di protesi peniena. Ad operarlo il chirurgo urologo-andrologo Gabriele Antonini, che può vantare oltre 2500 interventi tra Italia ed estero. Al termine dell’incisione infrapubica di pochi centimetri, durata poco più di un quarto d’ora, Antonini aveva rilasciato un messaggio all’Adnkronos Salute, sottolineando come la protesi peniena idraulica tricomponente possa rappresentare «una soluzione rivoluzionaria per gli uomini affetti da deficit erettile, una condizione che può insorgere a causa di patologie come il diabete, problemi vascolari, malattie cardiovascolari pregresse o interventi oncologici, come la rimozione della prostata», ma anche un modo efficace per «migliorare l’esperienza sessuale, raggiungendo livelli di performance e soddisfazione impensabili con altri trattamenti». Fin qui, nulla quaestio.

LE POLEMICHE – Dopo essersi sottoposto alla tecnica mininvasiva innovativa, Bernabé si faceva ritrarre sorridente assieme al chirurgo, mostrando gratitudine e facendo da “testimonial” della buona riuscita dell’intervento. Di per sé la pubblicazione di svariati post sui social network da parte del 56enne di Cadice voleva essere espressione di riconoscenza nei confronti del medico, ma soprattutto l’occasione per veicolare un messaggio chiaro: la protesi peniena – proseguiva Antonini – «non deve essere vista come un trattamento per le conseguenze di una malattia oncologica», bensì quale dispositivo atto a migliorare la propria sessualità evitando l’uso di «farmaci che a lungo andare possono avere effetti collaterali». Che un simile impianto possa combattere «un problema di vascolarizzazione che incide su una erezione performante» è una recente acquisizione in ambito scientifico. Il problema è che il falconiere ha diffuso sui social network fotografie inequivocabili dell’organo operato – ripreso da diverse angolazioni – che in poco tempo (assemblate in un video) hanno fatto il giro del web, suscitando lo sdegno dei più.

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Per questo la Lazio ha deciso di licenziare il falconiere con effetto immediato.

Linea di mezzeria tracciata storta, operaio di Pisa licenziato in tronco per «danno d’immagine». Ma è polemica

IL COMUNICATO DELLA LAZIO – «La S.S. Lazio S.p.a., allibita nel vedere le immagini fotografiche e in video del sig. Juan Bernabè e nel leggere le dichiarazioni che le hanno accompagnate, comunica di avere interrotto, con effetto immediato, ogni rapporto con costui, attesa la gravità del suo comportamento. La Società si rende conto del dolore, peraltro condiviso, che ai tifosi provocherà la perdita dell’aquila nelle prossime gare casalinghe, ma ritiene che non è possibile essere associati, tutti, per di più con il simbolo storico dell’aquila, ad un soggetto che, con la sua iniziativa, ha reso inammissibile la prosecuzione del rapporto», ecco il comunicato della Lazio riguardo allontanamento del falconiere.

IL PRECEDENTE – Di fronte allo scalpore della vicenda, molti utenti hanno voluto ricordare il precedente del video – diventato virale – che aveva immortalato il saluto romano di Bernabé al grido di «Duce, duce!» sotto la Tribuna Tevere in occasione di Lazio-Inter del 16 ottobre 2021. Nella circostanza, la reazione del club biancoceleste fu perentoria e affidata ad un comunicato ufficiale. «Appresa l’esistenza del video che ritrae Juan Bernabè (non tesserato e dipendente di una società esterna alla Lazio) in atteggiamenti che offendono la Società, i tifosi e i valori ai quali la comunità si ispira, sono stati presi provvedimenti nei confronti della società finalizzati all’immediata sospensione dal servizio della persona interessata e all’eventuale risoluzione dei contratti in essere». Il falconiere venne sospeso e il Presidente Claudio Lotito confessò al Messaggero: «Non gli ho pagato quattro mensilità per punirlo, ma ora stop. Se sbaglierà di nuovo, verrà definitivamente allontanato». Bernabé tornò a far volare l’aquila Olympia sul rettangolo verde il 2 dicembre successivo, a 47 giorni dal gesto deprecabile, prima di Lazio-Udinese 4-4.

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