Hisense al CES mostra il futuro dei TV: RGB MiniLED per il 2025, MicroLED per il 2026

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Uno degli stand più
interessanti del CES 2025 di Las Vegas – e anche uno di quelli con più novità -
è stato quello di Hisense. Il marchio cinese, contrariamente alla diretta
concorrenza coreana, ha deciso di presentarsi nel Convention Center di Vegas
come si faceva nei “tempi d’oro” del CES, ovverosia con uno spazio
pieno di prodotti e nuove proposte e non con gli stand “concettuali”
che sempre più vediamo proposti dai brand storici. A fare da sottofondo i risultati stupefacenti portati a casa da Hisense nel 2024, soprattuto sui grandi schermi. Infatti il brand ha festeggiato al CES la posizione numero 1 nell’importantissimo mercato USA nei TV da 87” e superiori, sia a pezzi che a valore.

E anche sul fronte della popolarità del marchio, è stata confermata la main partnership con la coppa del mondo FIFA per club, che tra l’altro verrà disputata proprio negli Stati Uniti nel corso del 2025 con 32 squadre partecipanti tra cui le italiane Inter e Juventus.

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Allo stand di Hisense è stata mostrata in anteprima la coppa FIFA per club

Sul fronte dei prodotti, abbiamo trovato una serie di novità e di
conferme molto interessanti che passiamo in rassegna in questo articolo, anche in video, per
portarvi con noi a visitare una delle porzioni più interessanti di questo CES 2025.



Hisense spiazza
tutti e lancia gli RGB miniLED (che poi è anche il TV più grande al mondo)

Non c’è dubbio che
Hisense sia riuscita ad anticipare tutti i concorrenti presentando per prima
nella propria conferenza stampa e poi allo stand del CES 2025 la nuova
tecnologia di pannelli che è destinata a sostituire in larga parte se non
addirittura a soppiantare il Quantum Dots: si tratta dell’RGB MiniLED, che
Hisense ha già declinato in una serie, quella UX del 2025, che arriverà nel
corso dell’anno, anche se solo nei due impegnativi tagli da 100 e 116″.

Riprendendo la nomenclatura già usata per i Laser TV a tre emettitori, Hisense ha chiamato questa categoria di TV Trichroma LED TV.

Tra l’altro, il taglio da 116″ sembra scelto proprio apposta per ritornare
sul podio del TV più grande al mondo (se non consideriamo i microLED, che per
prezzo e disponibilità sono ancora prodotti “custom”). La mossa ha
costretto Samsung e TCL a correre ad esporre il proprio esemplare di prototipo
RGB MiniLED ma senza inserirlo nella scaletta delle rispettive conferenze stampa: il primato della visibilità dell’iniziativa è rimasto così tutto nelle mani di Hisense.

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Da tecnologi non possiamo che accogliere con favore – finalmente – una
novità nel settore dei pannelli TV: la retroilluminazione da monocromatica
(generalmente bianca o bluastra) in questi TV diventa RGB, quindi con una
tripletta di LED che emettono luce già colorata, con un colore ovviamente
coordinato con l’immagine da rappresentare.

Questo dà diversi vantaggi: il
gamut raggiungibile si estende molto, sfiorando quello più ampio possibile, il
BT.2020. Secondo i dati comunicati da Hisense, il nuovo pannello raggiungerebbe
il 97% di questo spazio colore, contro circa l’80% dei TV QLED e l’85-87% di
quelli QD-OLED. Questo non perché i Quantum Dot non possono essere spinti oltre
questi limiti, ma perché diventano molto inefficienti, con importanti perdite
di flusso luminoso durante il processo di conversione. Quindi i TV RGB MiniLED
possono raggiungere una gamma colori più ampia con un consumo ridotto e con un
controllo del punto di bianco che a questo punto può essere più fine, perché
avviene a monte a livello di cromia della luce e non dipende dalla sola gestione della matrice LCD.

In questa demo la metà schermo di sinistra mostra l’immagine finale, quella di destra solo la retroilluminazione che, come si può vedere, è colorata.

Allo stand Hisense è
stato possibile vedere il TV in funzione (con il solito materiale demo
decisamente ottimizzato, andrà rivisto con contenuti comuni) anche con una
dimostrazione dell’effetto della retroilluminazione RGB: non sappiamo se si
tratti di una polarizzazione forzata della matrice LCD per rendere il pannello
trasparente e far vedere la natura della retroilluminazione o se è solo una
simulazione, ma certamente fa capire bene come funziona il sistema.

Quando i colori sono
molto luminosi, la matrice sembra spingere molto con tutti e tre i led e la
luce appare “bianca”; non appena la luminosità richiesta scende, il
TV inizia a pilotare la matrice RGB per avere una luce già “colorata”
da far passare attraverso i filtri, così da raggiungere anche quelle tinte
altrimenti difficilmente riproducibili con luce neutra. Il TV – questo è
l’effetto collaterale – è quindi soggetto a una mole di calcoli aggiuntiva che
potrebbe non essere trascurabile.

Non solo, a parità di zone (il 116″ ne gestisce più di 15mila), il numero di LED
da pilotare triplica; ma è necessario fare anche diversi calcoli per stabilire
come pilotare la matrice LCD in funzione della gestione cromatica della
retroilluminazione, il tutto in tempo reale e idealmente senza latenza. Per
fare questo Hisense ha annunciato proprio al CES 2025 un nuovo processore
proprietario: si chiama Hi-View AI Engine Xe secondo la società ha potenza a
sufficienza addirittura per arrivare, nella modalità game, a latenza “zero”,
o giù di li, dato che proprio un input lag nullo non può esistere fisicamente.

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Come dicevamo, la
scommessa dei nuovi pannelli Hisense intende giocarla solo sui due modelli
della serie UX (il top di gamma) da 100″ e 116″, il che lascia
presumere che per il momento la soluzione si ancora troppo costosa per essere
“propagata” sui tagli più piccoli, che diventerebbero troppo poco
competitivi. Ma – anche da indiscrezioni raccolte tra gli stand della fiera -
pare che il mercato sia ampiamente concorde che questa sarà la tecnologia
adottata dalla maggior parte dei TV in un futuro non immediato ma comunque prossimo.


Il futuro fatto TV:
il MicroLED non è più un “esperimento”. Ora il telaio è quello “vero”

Dopo la prima
comparsa a Berlino, arrivano anche a Las Vegas i TV MicroLED di Hisense. Come i
più attenti sapranno, si tratta di vere e proprie matrici di emettitori LED
rossi, verdi e blu microscopici, senza bisogno di nessun altro pannello LCD o
simili. In pratica, la stessa tecnologia dei luminosissimi e giganteschi
LEDWall usati come affissioni digitali da esterni o come fondale delle vetrine
dei negozi alla moda, ma con un passo così corto da avere una densità di pixel
da vero e proprio TV.

Tre le misure proposte: 108″, 136″ e 163″.
Va detto però che il 136″ pare il taglio più adeguato, visto che è in
piena risoluzione 4K, mentre era visibile anche sul modello esposto come il
108″, probabilmente con lo stesso pitch del 163″, non arrivasse
all’ultraHD pieno. Nel breve periodo intercorso tra il settembre di Berlino e il
gennaio di Las Vegas, i pannelli esposti sono diventati veri e propri TV:
all’IFA lo schermo era affogato in un telaio “di servizio”, profondo
un ventina di centimetri; a Vegas invece è stato svelato il design del
prodotto, con lo speaker in basso e una cornice di contorno spessa non più di
3-4 cm.

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In questi TV c’è
luminosità quanta se ne vuole, neri da OLED e colori che qualsiasi altra
tecnologia si sogna. Insomma sono i TV destinati a “vincere” sul
medio-lungo termine. E perché non subito, visto che sono prodotti che sembrano
già pronti alla commercializzazione? Il costo di produzione (anche in considerazione della dimensione) è
ancora enorme e la stabilità nel tempo probabilmente ancora un po’ distante dal
preferibile per un’applicazione consumer. Ma ci si arriverà, sia su un fronte
che sull’altro. Parlando con qualche operatore, è emerso come, salvo colpi di
scena, il 2025 non sarà l’anno del vero lancio consumer di questa tecnologia:
se ne riparlerà, se va bene nel 2026-27. E purtroppo con prezzi che
inizialmente resteranno importanti. Infatti, più il passo di questi MicroLED è
piccolo (cosa che serve per fare schermi 4K dalla dimensione più
“umana”) e più costano. Così, almeno per il momento, il MicroLED è
“condannato” a servire un mercato da oltre 100″, un mercato che
è di per sé già contenuto e che quindi non permette di attivare tutte le
economie di scala che sarebbero necessarie per far scendere i prezzi in maniera
repentina.


Hisense è anche
proiezione: aumenta la flessibilità con il C2 e i nuovi Laser TV

Malgrado il TV da 116″ sia una bella “grana” per i videoproiettori, Hisense non arretra sul fronte della Laser TV e della proiezione in generale. Anche a
Las Vegas è stato mostrato e dimostrato il C2, il proiettore “casual”
(ma non per questo “giocattolo”) che proietta con ogni inclinazione
rispetto alla parete, che può anche essere il soffitto, e si auto regola per
correggere la geometria.

Sarà disponibile a brevissimo in tre modelli con
luminosità via via crescente. Così luminosi che, in una saletta apposita, è
stato dimostrato in configurazione fissa a soffitto con uno schermo di circa 4
metri di base: malgrado la sala non fosse totalmente oscurata, come accade
generalmente in fiera, la luminosità della sorgente tri-laser di questo
proiettore ha garantito una resa eccellente.

Hisense è tornata a fare in fiera la classica “saletta” home theater con un trattamento acustico assolutamente valido. Un buon segno.

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In particolare da
segnalare la qualità audio di questa sala home theater ottenuta con un
eclettico sistema Devialet della serie Phantom: il celebre marchio francese,
impegnato da anni sul fronte della riproduzione audio di altissima qualità, è
entrato recentemente nella sfera Hisense e collaborerà sempre più nella
progettazione dei sistemi audio dei prodotti a marchio Hisense.

L’originale speaker attivo Phantom II di Devialet, utilizzato per i canali principali dell’impianto dimostrato, certamente di grande impatto

Anche i Laser TV, da
sempre caratterizzati da una maggiore “rigidità” (posizione
obbligata, importanza di uno schermo planare e magari anche di materiale
opportuno), stanno evolvendo sul fronte del form factor. Hisense ha presentato
a Las Vegas un modello che, pur essendo a triplo laser, ha dimensioni
particolarmente compatte, adatto veramente a qualsiasi situazione minimizzando
l’impatto ambientale: dimostrato con uno schermo polarizzato da 100″ nero,
offre una luminosità adeguata (ma serve una visione prevalentemente frontale), anche in
ambienti pienamente illuminati come lo stand aperto in fiera.

Evolve anche il
prototipo dal minimo impatto possibile, il modello con schermo avvolgibile che
sale dal basso. All’IFA di Berlino era chiaramente un’integrazione ancora molto
“giovane”, diremmo poco di più dell’unione di un laser TV tradizionale
con lo schermo avvolgibile; a Las Vegas diventa qualcosa di molto di più.

Tutto
il sistema viene ospitato da una console bassa che integra lo schermo, gli
speaker e anche uno sportello motorizzato a ribaltina che fa fuoriuscire
l’unità di proiezione quando serve. In questo modo il Laser TV, da spento, è
totalmente invisibile.

Questa è la maggiore differenza con i TV tradizionali da
100 e più pollici, che da spenti sono forse ancora più “ingombranti”
alla vista che da accesi.

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L’intero apparecchio a riposo si presenta così.


Vidaa evolve
strizzando l’occhio all’AI

Come hanno fatto un
po’ tutte le piattaforme smart TV, anche Vidaa, quella proprietaria di Hisense,
ha presentato a Las Vegas delle nuove potenzialità in chiave AI. Grazie alla
partnership con Microsoft, Vidaa aggiungerà via via nuove funzioni basate sull’intelligenza
artificiale, come la possibilità di creare delle immagini di
“salvaschermo” personalizzate sulla base di un prompt. Lo stesso
dicasi per la ricerca integrativa di contenuti rispetto all’EPG.

Basta chiedere a Vidaa di generare un’immagine artistica di sfondo sulla base di un prompt (vedi foto precedente) per ottenerla in pochi secondi grazie all’Intelligenza Artificiale generativa.
La nuova home page di Vidaa

È stata poi
dimostrata – funzione più evoluta – anche la possibilità di trascrivere nei
sottotitoli e se necessario tradurre in tempo reale l’audio di un programma,
per i non udenti, anche per quelle trasmissioni che non sono dotate di
sottotitoli nel segnale televisivo. Va detto però che al momento questa
funzione non verrà implementata su Vidaa semplicemente perché dalla gestione
molto costosa: ogni chiamata in cloud al modello AI comporta token e quindi
pagamenti e difficilmente un servizio di questo tipo potrà essere offerto fuori
da un contesto in abbonamento: sarà pronta l’utenza a pagare un servizio di questo tipo? Probabilmente sì, ma soltanto nelle famiglie con componenti affetti da deficit uditivo.


La proiezione laser
entra anche in macchina

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Tra le altre cose
interessanti mostrate da Hisense nel grande stand di Las Vegas anche un concept
di abitacolo automobilistico con diverse implementazioni di applicazioni di
proiezione laser per intrattenere i passeggeri.

La possibilità di
miniaturizzare moltissimo questo tipo di proiettori fa sì che si possano
integrare un po’ dappertutto, anche nel cielino dell’abitacolo, aprendo a nuovi
scenari abitativi dell’auto. Per esempio, grazie all’applicazione di
particolari pellicole olografiche sui vetri laterali posteriori, è possibile
proiettare su questi dei contenuti.

Allo stesso modo, è possibile annegare nel
cielino uno schermo avvolgibile che permetta ai passeggeri posteriori di godere
di uno spettacolo da una quarantina di pollici direttamente nell’abitacolo.

Ma
non finisce qui: i proiettori laser escono dall’abitacolo e vengono utilizzati
anche per creare a terra, fuori dalla portiera, immagini sofisticate e
dinamiche di benvenuto.

L’applicazione però più interessante e originale ci è
parsa quella che prevede l’inserimento di un potente proiettore laser nel
frontale dell’auto.

Nella parte bassa del muso anteriore è annegato un proiettore: idea originale ma decisamente esposta in caso di tamponamento.

Questo ha una duplice funzione: durante la guida in ore
notturne, proietta per terra, sulla strada davanti all’auto, alcune
informazioni, come per esempio le direzioni di navigazione, creando di fatto un
“on street display”, che non crea alcun problema di “salto di
fuoco” tra visione ravvicinata e visione lontana, come accade nella guida
convenzionale con display di bordo.

Il secondo uso, anch’esso originale, è
quello di proiettare dei contenuti su muro posto frontalmente a creare un
“drive-in” estemporaneo, per esempio durante una pausa di guida o la
ricarica di un mezzo elettrico: divertente.

Nota di trasparenza: Hisense ha commissionato alla redazione di DDAY.it la realizzazione di questo reportage, sostenendone economicamente i costi di produzione. Malgrado ciò, questo non ha avuto alcuna influenza sugli argomenti, liberamente scelti dalla redazione né sui contenuti sia del video che dell’articolo correlato. Questo
contenuto va quindi considerato come prettamente giornalistico e interamente frutto dell’opinione degli
autori di DDAY.it. 






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