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“,”postId”:”bac5a3f7-f269-410d-8a4b-52dab5045989″}],”posts”:[{“timestamp”:”2025-01-14T12:11:54.164Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-14T13:11:54+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Libano: neopremier Salam a Beirut, ‘lavoro serio su tregua’”,”content”:”
Il nuovo primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha lasciato L’Aja, dove svolgeva il ruolo di presidente della Corte Internazionale di Giustizia, ed è giunto a Beirut per assumere la guida dell’esecutivo. Nominato dal neopresidente Joseph Aoun al termine di una sola giornata di consultazioni, Salam, nella sua prima dichiarazione da capo del governo, ha invitato i politici libanesi a lavorare \”seriamente\” per attuare tutte le clausole del cessate il fuoco con Israele e ha riconosciuto che la ricostruzione dopo la guerra sarà una delle principali sfide che dovrà affrontare durante il suo mandato. Salam prende il posto di Najib Mikati, ricco uomo d’affari che aveva retto il Paese con un’amministrazione ad interim per due anni e mezzo. Mikati si era detto disponibile a restare in carica ma le accuse di aver stretto accordi sottobanco con il ‘Partito di Dio’ filoiraniano Hezbollah per restare al potere lo hanno escluso dai giochi. Determinante per la nomina di Salam è stato anche il ritiro della candidatura del parlamentare Fouad Makhzoumi, avversario di Hezbollah che ha scelto di far confluire i suoi consensi su un candidato meno propenso a scendere a patti con le milizie sciite.
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Secondo il Ministero della Salute di Gaza, nelle ultime 24 ore almeno 61 palestinesi sono stati uccisi e altri 281 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani nella Striscia. Secondo il ministero, gli ultimi omicidi hanno portato il numero totale delle vittime dal 7 ottobre 2023 a 46.645. I feriti sono almeno 110.012, ha affermato il ministero.
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Secondo una bozza dell’accordo in fase di negoziazione tra Israele e Hamas visionata dall’agenzia Associated Press, l’intesa in tre fasi inizierebbe con il rilascio graduale di 33 ostaggi nell’arco di un periodo di sei settimane, tra cui donne, bambini, anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati da Israele. Lo riportano i media israeliani. Tra i 33 ostaggi ci sarebbero anche cinque soldatesse israeliane, ciascuna delle quali verrebbe rilasciata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 prigionieri condannati all’ergastolo. Durante questa prima fase, della durata di 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero dai centri abitati, ai palestinesi verrebbe consentito di iniziare a tornare alle loro case nel nord di Gaza e ci sarebbe un’ondata di aiuti umanitari, con circa 600 camion in arrivo ogni giorno.
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Fonti vicine a Hamas hanno riferito che l’accordo di tregua a Gaza includerebbe il rilascio di circa \”1.000 prigionieri palestinesi\” detenuti in Israele nella fase iniziale dell’intesa.
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Asaad Hassan al-Shaybani, ministro degli Esteri del governo di transizione in Siria, insediatosi dopo la caduta di Bashar al-Assad, si recherà domani in Turchia. \”Domani effettueremo la nostra prima visita ufficiale nella Repubblica di Turchia, che da quattordici anni non ha mai abbandonatoi il popolo siriano, per rappresentare la Nuova Siria\”, ha annunciato in un messaggio su X al-Shaybani, che nel 2022 ha conseguito un master in Scienze politiche e Relazioni internazionali presso l’Università Sabahattin Zaim di Istanbul e continua ad essere iscritto allo stesso ateneo per un dottorato di ricerca. Non è chiaro se durante la visita sia previsto un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan.
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Secondo la bozza dell’accordo in fase di negoziazione tra Israele e Hamas, di cui Associated Press ha ottenuto una copia, Israele rilascerà 50 detenuti palestinesi per la liberazione di ognuna delle 5 soldatesse in ostaggio a Gaza.
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Hamas ha confermato in una dichiarazione che i colloqui di cessate il fuoco a Gaza hanno raggiunto la \”fase finale\” e ha espresso l’auspicio che questo round di negoziati si concluda con un \”accordo chiaro e inclusivo\”. Lo riferisce l’agenzia Reuters.
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L’Accordo di partenariato strategico globale tra Russia e Iran – che i due presidenti firmeranno venerdì a Mosca – non è diretto contro nessuno, è inteso a garantire la sicurezza di entrambi i Paesi. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serggei Lavrov in una conferenza stampa suiu risultati della diplomazia russa nel 2024. \”Questo accordo, come il nostro accordo con la Corea del Nord, tra l’altro, non è diretto contro nessun Paese. È di natura costruttiva e mira a rafforzare le capacità di Russia, Iran e dei nostri amici in varie parti del mondo a sviluppare meglio l’economia, risolvere i problemi sociali e garantire una capacità di difesa affidabile”, ha affermato il ministro. Rispondendo alla domanda se terzi esprimono preoccupazione per la conclusione di un accordo tra Mosca e Teheran, Lavrov ha osservato che questo di solito viene fatto in Occidente, “perché vogliono sempre trovare in ogni questione qualche argomento che dimostri che Russia, Iran, Cina, Corea del Nord preparano sempre qualcosa contro qualcuno”.
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Il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, ha dichiarato che è impossibile parlare di un’uscita della Russia dal Medio Oriente. “Non lasceremo il Medio Oriente”, ha assicurato Lavrov, che sta tenendo a Mosca una conferenza stampa sui risultati della diplomazia russa nel 2024.
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Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di decine di ostaggi: lo affermano due funzionari israeliani coinvolti nei colloqui, citati dall’Associated Press e ripresi dai media israeliani.
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\”I negoziati a Doha sono in una fase molto avanzata e si registra un progresso in tutti gli aspetti dell’accordo. I negoziati riguardano tutti i rapiti\”, ha comunicato la direzione governativa per gli ostaggi alle famiglie. La direzione ha aggiunto che \”le ultime ore e giornate sono state dedicate ai dettagli della prima fase dell’accordo. I negoziati per i dettagli della fase successiva dovrebbero iniziare all’inizio della terza settimana dall’attuazione dell’accordo (il 16mo giorno), dopo aver verificato che l’accordo venga rispettato e che i rapiti comincino a essere liberati\”.
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Una fonte palestinese vicina ai colloqui ha detto che si aspetta che l’accordo venga finalizzato oggi \”se tutto andrà bene\”. Lo riferiscono i media israeliani citando Reuters.
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I parenti dei rapiti israeliani intervenuti alla discussione nella Commissione per gli affari esteri e la sicurezza hanno fermato i lavori urlando contro il ministro della Difesa Israel Katz chiedendogli di discutere la liberazione dei loro cari, le linee generali dell’accordo e le liste. Hana Cohen, zia di Inbar Hayman, il cui corpo è a Gaza, ha chiesto: \”Dov’è la nostra ragazza? Sua madre sta morendo, perché non è nella lista? La rivoglio indietro per la sepoltura in Israele. Non ti lascerò vivere, te lo giuro\”, ha detto al ministro.
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Il portavoce del ministero degli Affari Esteri del Qatar ha affermato che \”sono state superate le principali controversie (nei negoziati)\”. \”Non entriamo nei dettagli di ciò che sta accadendo nei negoziati, siamo al punto più vicino a questo accordo da mesi. Abbiamo inoltrato le bozze dell’accordo a entrambe le parti e ora stiamo raggiungendo la conclusione nei dettagli\”, ha dichiarato.
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La Russia è in \”contatto quotidiano\” con le nuove autorità della Siria ed è \”pronta a fornire assistenza\” in questa fase di transizione. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, come riporta l’agenzia Ria Novosti.
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Il ministro degli Esteri del Qatar, Paese mediatore, ha confermato che i colloqui per una tregua a Gaza sono \”alle fasi finali\” e che un’intesa è possibile \”molto presto\”.
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L’Egitto si sta preparando ad aprire il valico di frontiera di Rafah per accogliere gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi se verrà raggiunto un accordo per un cessate il fuoco. Lo hanno detto fonti egiziane al notiziario Al-Araby Al-Jadeed, secondo cui, aiuti umanitari e carburante inizieranno ad entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di frontiera a partire dal primo giorno del cessate il fuoco, insieme a case mobili, tende e macchine per la bonifica del terreno. Il rilascio degli ostaggi malati e feriti inizierà una settimana dopo l’inizio del cessate il fuoco.
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Il ministero della Difesa turco ha annunciato l’uccisione nel nord della Siria di \”nove terroristi\” appartenenti alle forze curde siriane Ypg e al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), formazioni ritenute terroriste da Ankara. \”Siamo determinati e decisi a distruggere il terrorismo alla fonte\”, si legge nel comunicato del ministero, riferisce la tv di Stato Trt, secondo cui Ypg e Pkk stavano \”preparando un attacco nel nord della Siria\”. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, ieri l’aviazione turca ha compiuto una serie di raid aerei nella Siria settentrionale contro postazioni delle forze curdo-siriane nella zona di Ayn Arab/Kobane. Dai primi giorni di dicembre, le le milizie arabe siriane cooptate da Ankara sono coinvolte in scontri con le forze curde, parallelamente attaccate anche da regolari raid aerei della Turchia, che ha chiesto il disarmo dello Ypg, minacciando in caso contrario un’operazione oltre confine.
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Più di un bambino su sei nel mondo vive in zone di conflitto, esposto a gravi violazioni come il reclutamento forzato, gli attacchi alle scuole, la violenza sessuale e la privazione dell’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione. È quanto ha rilevato il Comitato Onu per i diritti dell’infanzia la cui presidente, Ann Marie Skelton, ha espresso preoccupazione in particolare per i conflitti in Medio Oriente e in Africa, sottolineando la significativa perdita di vite umane, in particolare tra i bambini a Gaza, e la violenza sessuale in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. Secondo Ann Marie Skelton, negli ultimi mesi il mondo ha assistito a un continuo aumento della violenza contro i bambini che costituiscono una percentuale significativa delle vittime a Gaza.
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L’annunciata visita del presidente della repubblica francese Emmanuel Macron a Beirut venerdì prossimo giunge in un momento di \”grande soddisfazione\” espressa dalle cancellerie occidentali e arabe del Golfo per l’incarico di formare un nuovo governo libanese conferito dal neoeletto presidente della Repubblica Joseph Aoun a Nawaf Salam, presidente della Corte internazionale di giustizia. Lo riferiscono stamani i media di Beirut, che riferiscono della visita effettuata nelle ultime ore in Libano del generale americano Micheal Kurilla, comandante del Comando centrale Usa. Prima di lui, oltre al ministro degli Esteri Antonio Tajani, si è recato in Libano il segretario generale della Lega Araba, Ahmad Abu al Ghaith, ed è atteso giovedì prossimo il ministro degli esteri saudita Faysal ben Farhan. Sabato sarà il turno della visita del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
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Svolta per la liberazione degli ostaggi israeliani e la tregua a Gaza nei negoziati di Doha. Il ministro degli Esteri del Qatar, Paese mediatore, ha confermato che i colloqui sono “alle fasi finali” e che un’intesa è possibile “molto presto”. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri del Qatar ha affermato che “sono state superate le principali controversie (nei negoziati)”. Attesa la risposta ufficiale di Hamas, che dipende da Muhammad Sinwar, fratello dell’ex leader ucciso da Israele. Fonti israeliane confermano che ha già accettato la bozza di accordo. La trattativa sbloccata da un colloquio la notte scorsa tra il capo del Mossad Barnea, il primo ministro del Qatar al Thani e l’inviato di Trump in Medio Oriente Witkoff. A Doha anche il responsabile dei detenuti dell’Anp. ‘Siamo sul punto di veder realizzata l’intesa’, dice Biden. La Casa Bianca fa sapere di essersi coordinata con Trump. Anche il presidente eletto conferma: “Siamo molto vicini a farcela”. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, presenterà oggi in un discorso al Consiglio Atlantico un piano per ricostruire e governare Gaza dopo la guerra, secondo quanto hanno riferito tre funzionari statunitensi ad Axios.
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Libano: neopremier Salam a Beirut, ‘lavoro serio su tregua’
Il nuovo primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha lasciato L’Aja, dove svolgeva il ruolo di presidente della Corte Internazionale di Giustizia, ed è giunto a Beirut per assumere la guida dell’esecutivo. Nominato dal neopresidente Joseph Aoun al termine di una sola giornata di consultazioni, Salam, nella sua prima dichiarazione da capo del governo, ha invitato i politici libanesi a lavorare “seriamente” per attuare tutte le clausole del cessate il fuoco con Israele e ha riconosciuto che la ricostruzione dopo la guerra sarà una delle principali sfide che dovrà affrontare durante il suo mandato. Salam prende il posto di Najib Mikati, ricco uomo d’affari che aveva retto il Paese con un’amministrazione ad interim per due anni e mezzo. Mikati si era detto disponibile a restare in carica ma le accuse di aver stretto accordi sottobanco con il ‘Partito di Dio’ filoiraniano Hezbollah per restare al potere lo hanno escluso dai giochi. Determinante per la nomina di Salam è stato anche il ritiro della candidatura del parlamentare Fouad Makhzoumi, avversario di Hezbollah che ha scelto di far confluire i suoi consensi su un candidato meno propenso a scendere a patti con le milizie sciite.
Bilancio morti a Gaza sale a 46.645
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, nelle ultime 24 ore almeno 61 palestinesi sono stati uccisi e altri 281 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani nella Striscia. Secondo il ministero, gli ultimi omicidi hanno portato il numero totale delle vittime dal 7 ottobre 2023 a 46.645. I feriti sono almeno 110.012, ha affermato il ministero.
Bozza: Israele rilascerà 50 palestinesi per ogni soldatessa
Secondo una bozza dell’accordo in fase di negoziazione tra Israele e Hamas visionata dall’agenzia Associated Press, l’intesa in tre fasi inizierebbe con il rilascio graduale di 33 ostaggi nell’arco di un periodo di sei settimane, tra cui donne, bambini, anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati da Israele. Lo riportano i media israeliani. Tra i 33 ostaggi ci sarebbero anche cinque soldatesse israeliane, ciascuna delle quali verrebbe rilasciata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 prigionieri condannati all’ergastolo. Durante questa prima fase, della durata di 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero dai centri abitati, ai palestinesi verrebbe consentito di iniziare a tornare alle loro case nel nord di Gaza e ci sarebbe un’ondata di aiuti umanitari, con circa 600 camion in arrivo ogni giorno.
Fonti Hamas: rilasciati 1.000 palestinesi in fase iniziale
Fonti vicine a Hamas hanno riferito che l’accordo di tregua a Gaza includerebbe il rilascio di circa “1.000 prigionieri palestinesi” detenuti in Israele nella fase iniziale dell’intesa.
Ministro Esteri del nuovo governo siriano domani in Turchia
Asaad Hassan al-Shaybani, ministro degli Esteri del governo di transizione in Siria, insediatosi dopo la caduta di Bashar al-Assad, si recherà domani in Turchia. “Domani effettueremo la nostra prima visita ufficiale nella Repubblica di Turchia, che da quattordici anni non ha mai abbandonatoi il popolo siriano, per rappresentare la Nuova Siria”, ha annunciato in un messaggio su X al-Shaybani, che nel 2022 ha conseguito un master in Scienze politiche e Relazioni internazionali presso l’Università Sabahattin Zaim di Istanbul e continua ad essere iscritto allo stesso ateneo per un dottorato di ricerca. Non è chiaro se durante la visita sia previsto un incontro con il presidente Recep Tayyip Erdogan.
Media: ‘Israele rilascerà 250 palestinesi per 5 soldatesse’
Secondo la bozza dell’accordo in fase di negoziazione tra Israele e Hamas, di cui Associated Press ha ottenuto una copia, Israele rilascerà 50 detenuti palestinesi per la liberazione di ognuna delle 5 soldatesse in ostaggio a Gaza.
Hamas: speriamo in accordo chiaro e inclusivo
Hamas ha confermato in una dichiarazione che i colloqui di cessate il fuoco a Gaza hanno raggiunto la “fase finale” e ha espresso l’auspicio che questo round di negoziati si concluda con un “accordo chiaro e inclusivo”. Lo riferisce l’agenzia Reuters.
Russia-Iran. Lavrov,: “Accordo partenariato non è contro nessuno”
L’Accordo di partenariato strategico globale tra Russia e Iran – che i due presidenti firmeranno venerdì a Mosca – non è diretto contro nessuno, è inteso a garantire la sicurezza di entrambi i Paesi. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Serggei Lavrov in una conferenza stampa suiu risultati della diplomazia russa nel 2024. “Questo accordo, come il nostro accordo con la Corea del Nord, tra l’altro, non è diretto contro nessun Paese. È di natura costruttiva e mira a rafforzare le capacità di Russia, Iran e dei nostri amici in varie parti del mondo a sviluppare meglio l’economia, risolvere i problemi sociali e garantire una capacità di difesa affidabile”, ha affermato il ministro. Rispondendo alla domanda se terzi esprimono preoccupazione per la conclusione di un accordo tra Mosca e Teheran, Lavrov ha osservato che questo di solito viene fatto in Occidente, “perché vogliono sempre trovare in ogni questione qualche argomento che dimostri che Russia, Iran, Cina, Corea del Nord preparano sempre qualcosa contro qualcuno”.
Lavrov: la Russia non lascerà il Medio Oriente
Il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, ha dichiarato che è impossibile parlare di un’uscita della Russia dal Medio Oriente. “Non lasceremo il Medio Oriente”, ha assicurato Lavrov, che sta tenendo a Mosca una conferenza stampa sui risultati della diplomazia russa nel 2024.
Fonti: ‘Hamas ha accettato l’accordo di tregua’
Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di decine di ostaggi: lo affermano due funzionari israeliani coinvolti nei colloqui, citati dall’Associated Press e ripresi dai media israeliani.
Israele: ‘I negoziati riguardano il rilascio di tutti i rapiti’
“I negoziati a Doha sono in una fase molto avanzata e si registra un progresso in tutti gli aspetti dell’accordo. I negoziati riguardano tutti i rapiti”, ha comunicato la direzione governativa per gli ostaggi alle famiglie. La direzione ha aggiunto che “le ultime ore e giornate sono state dedicate ai dettagli della prima fase dell’accordo. I negoziati per i dettagli della fase successiva dovrebbero iniziare all’inizio della terza settimana dall’attuazione dell’accordo (il 16mo giorno), dopo aver verificato che l’accordo venga rispettato e che i rapiti comincino a essere liberati”.
Fonte palestinese: l’intesa sulla tregua potrebbe chiudersi
Una fonte palestinese vicina ai colloqui ha detto che si aspetta che l’accordo venga finalizzato oggi “se tutto andrà bene”. Lo riferiscono i media israeliani citando Reuters.
I parenti degli ostaggi contro Katz: ‘No ad una lista parziale’
I parenti dei rapiti israeliani intervenuti alla discussione nella Commissione per gli affari esteri e la sicurezza hanno fermato i lavori urlando contro il ministro della Difesa Israel Katz chiedendogli di discutere la liberazione dei loro cari, le linee generali dell’accordo e le liste. Hana Cohen, zia di Inbar Hayman, il cui corpo è a Gaza, ha chiesto: “Dov’è la nostra ragazza? Sua madre sta morendo, perché non è nella lista? La rivoglio indietro per la sepoltura in Israele. Non ti lascerò vivere, te lo giuro”, ha detto al ministro.
Qatar: ‘Superate le principali controversie nei negoziati’
Il portavoce del ministero degli Affari Esteri del Qatar ha affermato che “sono state superate le principali controversie (nei negoziati)”. “Non entriamo nei dettagli di ciò che sta accadendo nei negoziati, siamo al punto più vicino a questo accordo da mesi. Abbiamo inoltrato le bozze dell’accordo a entrambe le parti e ora stiamo raggiungendo la conclusione nei dettagli”, ha dichiarato.
Siria, Mosca in “costante” contatto con le nuove autorità
La Russia è in “contatto quotidiano” con le nuove autorità della Siria ed è “pronta a fornire assistenza” in questa fase di transizione. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, come riporta l’agenzia Ria Novosti.
Qatar: l’intesa sulla tregua a Gaza possibile molto presto
Il ministro degli Esteri del Qatar, Paese mediatore, ha confermato che i colloqui per una tregua a Gaza sono “alle fasi finali” e che un’intesa è possibile “molto presto”.
Egitto pronto ad aprire valico di Rafah per ricevere gli ostaggi
L’Egitto si sta preparando ad aprire il valico di frontiera di Rafah per accogliere gli ostaggi israeliani e i prigionieri palestinesi se verrà raggiunto un accordo per un cessate il fuoco. Lo hanno detto fonti egiziane al notiziario Al-Araby Al-Jadeed, secondo cui, aiuti umanitari e carburante inizieranno ad entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di frontiera a partire dal primo giorno del cessate il fuoco, insieme a case mobili, tende e macchine per la bonifica del terreno. Il rilascio degli ostaggi malati e feriti inizierà una settimana dopo l’inizio del cessate il fuoco.
Turchia: “Uccisi 9 terroristi del Pkk/Ypg nel nord della Siria”
Il ministero della Difesa turco ha annunciato l’uccisione nel nord della Siria di “nove terroristi” appartenenti alle forze curde siriane Ypg e al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), formazioni ritenute terroriste da Ankara. “Siamo determinati e decisi a distruggere il terrorismo alla fonte”, si legge nel comunicato del ministero, riferisce la tv di Stato Trt, secondo cui Ypg e Pkk stavano “preparando un attacco nel nord della Siria”. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, ieri l’aviazione turca ha compiuto una serie di raid aerei nella Siria settentrionale contro postazioni delle forze curdo-siriane nella zona di Ayn Arab/Kobane. Dai primi giorni di dicembre, le le milizie arabe siriane cooptate da Ankara sono coinvolte in scontri con le forze curde, parallelamente attaccate anche da regolari raid aerei della Turchia, che ha chiesto il disarmo dello Ypg, minacciando in caso contrario un’operazione oltre confine.
Onu: 1 bambino su 6 vive in zone conflitto a rischio violenza
Più di un bambino su sei nel mondo vive in zone di conflitto, esposto a gravi violazioni come il reclutamento forzato, gli attacchi alle scuole, la violenza sessuale e la privazione dell’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione. È quanto ha rilevato il Comitato Onu per i diritti dell’infanzia la cui presidente, Ann Marie Skelton, ha espresso preoccupazione in particolare per i conflitti in Medio Oriente e in Africa, sottolineando la significativa perdita di vite umane, in particolare tra i bambini a Gaza, e la violenza sessuale in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. Secondo Ann Marie Skelton, negli ultimi mesi il mondo ha assistito a un continuo aumento della violenza contro i bambini che costituiscono una percentuale significativa delle vittime a Gaza.
Media: “Macron a Beirut venerdì prossimo”
L’annunciata visita del presidente della repubblica francese Emmanuel Macron a Beirut venerdì prossimo giunge in un momento di “grande soddisfazione” espressa dalle cancellerie occidentali e arabe del Golfo per l’incarico di formare un nuovo governo libanese conferito dal neoeletto presidente della Repubblica Joseph Aoun a Nawaf Salam, presidente della Corte internazionale di giustizia. Lo riferiscono stamani i media di Beirut, che riferiscono della visita effettuata nelle ultime ore in Libano del generale americano Micheal Kurilla, comandante del Comando centrale Usa. Prima di lui, oltre al ministro degli Esteri Antonio Tajani, si è recato in Libano il segretario generale della Lega Araba, Ahmad Abu al Ghaith, ed è atteso giovedì prossimo il ministro degli esteri saudita Faysal ben Farhan. Sabato sarà il turno della visita del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.
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