Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 13 gennaio sul conflitto a Gaza

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In una nota pubblicata poco fa, Hamas comunica ai detenuti palestinesi che \”sono vicini alla loro liberazione\”. L’organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota. “È possibile raggiungere un accordo finale. Le condizioni per la chiusura sono ottimali”. Lo hanno riferito alti funzionari israeliani, aggiornando sui negoziati in corso a Doha per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Sempre le fonti dell’emittente hanno aggiunto che i prossimi due giorni saranno decisivi per il raggiungimento di un’intesa.\n

Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. Lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi. 

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A Gaza, almeno cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel bombardamento della scuola Salah al-Din da parte delle forze israeliane. Secondo le stime del ministero della Salute di Gaza, sale a 46.584 il numero dei palestinesi uccisi (e 109.731 feriti) negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023. Come riporta il Wall Street Journal, Hamas ha lanciato una campagna di reclutamento di giovani miliziani.

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Intanto, l’ufficio del primo ministro israeliano conferma in una nota che Benjamin Netanyahu ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden dei progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato dato alla delegazione negoziale a Doha, al fine di promuovere la liberazione dei rapiti. Il primo ministro ha espresso il suo ringraziamento al presidente Biden e al presidente eletto Donald Trump per la cooperazione.

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L’Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria. L’agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese.

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Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrerà domani alle 19 a Villa Madama il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar

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Israele non consegnerà il corpo di Yahya Sinwar ad Hamas, come invece era stato richiesto dalla fazione palestinese nell’ambito nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto un funzionario dello Stato ebraico, come riporta Ynet

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L’attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L’APPROFONDIMENTO

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Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all’Iran. LEGGI QUI

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\”Hamas ha chiesto di riavere il corpo di Yahya Sinwar (ucciso a Gaza dall’Idf) come parte della prima fase dell’accordo\”. Lo riferisce la tv saudita al Hadath.

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\”Una  delegazione della leadership del movimento ha incontrato Sua Altezza  l’Emiro dello Stato del Qatar e sono stati discussi i dettagli degli  sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. La  delegazione della leadership del movimento ha elogiato gli sforzi  compiuti dallo Stato del Qatar dall’inizio della guerra, e nei giorni  scorsi a Doha sono stati esaminati i progressi compiuti. Abbiamo  confermato che stiamo affrontando gli sforzi e gli sviluppi in corso a  Doha per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza in modo positivo\”. Lo si  legge in una dichiarazione di Hamas ad Al Jazeera.

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\”Sarò il primo presidente in decenni a non lasciare la guerra in Afghanistan al suo successore\”: lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo discorso di politica estera al dipartimento di stato \”Quando ho assunto il mandato, potevo scegliere ma non vedevo nessuna ragione per tenere migliaia di soldati in Afghanistan\”, ha spiegato, rivendicando con orgoglio la sua decisione. \”Era arrivato il momento di finire la guerra e riportare le nostre truppe a casa\”, ha aggiunto, ricordando tutti i 2.461 caduti americani nel conflitto e dicendosi \”addolorato\” per i militari americani morti durante il ritiro da Kabul.

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L’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è \”sul punto di essere chiuso\”. Lo ha detto Joe Biden al dipartimento di Stato.

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Domani mattina si terranno a Doha dei colloqui per il cessate il fuoco a  Gaza per definire i dettagli rimanenti relativi all’accordo. Lo ha  riferito alla Reuters un funzionario informato sui negoziati.

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Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato che un  accordo per il cessate il fuoco a Gaza è \”più vicino di quanto lo sia  mai stato\”. \”È molto vicino e speriamo vivamente di riuscire a tagliare il  traguardo, finalmente, dopo tutto questo tempo\”, ha affermato secondo  quanto riportato dalla NBC News.

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Hamas ha dichiarato in un comunicato stampa che la leadership dell’organizzazione terroristica ha parlato con il capo dell’intelligence turca, Ibrahim Kalin, sugli sviluppi dei negoziati a Doha. Il capo del Consiglio della Shura, Muhammad Darwish, e il capo negoziatore, Khalil al Haya, hanno discusso con lui al telefono e hanno confermato \”il desiderio di Hamas di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra\”.

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La tv israeliana Channel 12 riporta che il cessate il fuoco proposto per Gaza sarebbe diviso in tre fasi: Israele rilascerebbe 50 prigionieri palestinesi, 30 dei quali stanno scontando l’ergastolo, in cambio di ogni soldatessa

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israeliana. Rilascerebbe inoltre 30 prigionieri palestinesi di

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alcune categorie, tra cui minori, malati e donne, in cambio di

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civili tenuti prigionieri a Gaza. Israele si ritirerebbe anche

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dal Corridoio di Filadelfi, una stretta striscia di terra tra

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Gaza e l’Egitto, alla fine della prima fase dell’accordo.

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La seconda fase, che avra’ inizio il 16* giorno dell’accordo,

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richiedera’ ulteriori negoziati incentrati sul rilascio di tutti

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i civili e dei soldati rimasti. La terza fase riguarderebbe accordi a lungo termine, tra cui discussioni sulla creazione di un governo alternativo nella Striscia e piani per riabilitare l’enclave. Il media israeliano ha anche riferito che Tel Aviv ha accettato di rimpatriare un milione di rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza settentrionale, previa verifica della sicurezza da parte di un organismo internazionale.

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Oggi, 13 gennaio, presieduta dal cardinal Pietro Parolin, Segretario  di Stato, si è tenuta ad Amman una riunione dei Rappresentati Pontifici  accreditati presso il Regno del Bahrein, la Repubblica Araba d’Egitto,  gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Hashemita di Giordania, la Repubblica  islamica dell’Iran, la Repubblica d’Iraq, lo Stato d’Israele, lo Stato  del Kuwait, la Repubblica del Libano, il Sultanato dell’Oman, lo Stato  di Palestina, lo Stato del Qatar, la Repubblica araba di Siria e la  Repubblica dello Yemen. Lo rende noto la Santa Sede. Nel corso della  riunione \”sono state affrontate le crisi in atto nella regione, la  condizione politica ed ecclesiale di ciascun Paese, i segni di speranza  che si intravedono in alcuni, le gravi situazioni umanitarie in cui si  trovano le popolazioni maggiormente coinvolte nei conflitti, la  necessità della solidarietà della Comunità internazionale\”. \”Si è  auspicato che presto possa cessare il fuoco su ogni fronte e il Medio  Oriente possa essere una terra di pace, dove i cristiani rimangano una  componente essenziale per la convivenza fraterna tra le varie religioni e  per il progresso dei rispettivi Paesi\”.

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Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha parlato  questo pomeriggio con Joseph Aoun, presidente del Libano. Lo rende noto  la sala stampa della Santa Sede. Nel corso della cordiale telefonata,  Parolin \”si è congratulato per la sua elezione alla presidenza della  Repubblica e gli ha espresso i migliori auguri, assicurandolo della sua  preghiera. Ha anche rilevato con piacere il tempestivo incarico\” di  primo ministro conferito oggi a Nawaf Salam. 

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Cuba ha chiesto di associarsi all’iniziativa promossa dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (Cig) per verificare le presunte violazioni della Convenzione sul crimine di genocidio da parte dello Stato ebraico nell’ambito della campagna militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riferisce su X il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez secondo cui il suo Paese \”sarà sempre impegnato a favore della pace e contro i genocidi\” Per L’Avana \”la comunità internazionale spera che la Cig si pronunci contro Israele e i suoi complici che per decenni hanno massacrato civili innocenti, in maggioranza donne e bambini\”. Cuba – storico sostenitore della causa palestinese – ha sin dal primo giorno definito l’azione militare israeliana a Gaza un \”genocidio\”. Oltre a Cuba, sostengono l’iniziativa sudafricana altri Paesi della regione come Colombia, Messico, Nicaragua, Cile e Bolivia, oltre che Spagna, Libia, Turchia, e Maldive.

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“Il presidente Biden ha avuto una buona conversazione con il nuovo  presidente libanese, il presidente (Michel, ndr) Aoun. Credo sia una  opportunità enorme perché il Libano trasformi questo cessate il fuoco e  il declino di Hezbollah in un nuovo capitolo per il Libano, più luminoso  e non fondato sul terrorismo”. Lo ha detto il consigliere alla  sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan, commentando la  situazione in Libano.

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Il primo  ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato una riunione sulla  sicurezza con i vertici delle forze di sicurezza. Lo riporta Ynet. Tra  gli argomenti discussi, secondo i media israeliani, anche la questione  di quando sottoporre all’approvazione di tutti i membri del governo un  accordo di cessate il fuoco con Hamas. Un accordo richiederebbe  l’approvazione del gabinetto di sicurezza e del governo, ma non il voto  della Knesset.

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\”Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Libanese, Joseph Aoun, al quale ha rivolto le congratulazioni sue personali e del Governo italiano per l’elezione dello scorso 9 gennaio\”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che \”la conversazione ha permesso\” a Meloni \”di ricordare l’impegno dell’Italia a favore del cessate il fuoco tra Libano e Israele e di valorizzare il ruolo chiave che la nostra Nazione continua a svolgere attraverso l’azione dei militari italiani nella missione Unifil, in quella bilaterale Mibil e con la guida italiana del Comitato Tecnico-Militare per il Libano per il coordinamento del sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi\”.

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\”Ci siamo coordinati in maniera molto stretta con la nuova amministrazione per dare un messaggio di unità tutte le parti perche’ un accordo a Gaza è nell’interesse di tutti\”. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale, Jack Sullivan, in un briefing a proposito dell’intesa per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.

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In una nota pubblicata poco fa, Hamas comunica ai detenuti palestinesi che “sono vicini alla loro liberazione”. L’organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota. “È possibile raggiungere un accordo finale. Le condizioni per la chiusura sono ottimali”. Lo hanno riferito alti funzionari israeliani, aggiornando sui negoziati in corso a Doha per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Sempre le fonti dell’emittente hanno aggiunto che i prossimi due giorni saranno decisivi per il raggiungimento di un’intesa.

Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. Lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi. 

A Gaza, almeno cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel bombardamento della scuola Salah al-Din da parte delle forze israeliane. Secondo le stime del ministero della Salute di Gaza, sale a 46.584 il numero dei palestinesi uccisi (e 109.731 feriti) negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023. Come riporta il Wall Street Journal, Hamas ha lanciato una campagna di reclutamento di giovani miliziani.

Intanto, l’ufficio del primo ministro israeliano conferma in una nota che Benjamin Netanyahu ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden dei progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato dato alla delegazione negoziale a Doha, al fine di promuovere la liberazione dei rapiti. Il primo ministro ha espresso il suo ringraziamento al presidente Biden e al presidente eletto Donald Trump per la cooperazione.

L’Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria. L’agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese.

Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrerà domani alle 19 a Villa Madama il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar

Approfondimenti:

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Fonti Israele: corpo di Yahya Sinwar non sarà restituito a Hamas

Israele non consegnerà il corpo di Yahya Sinwar ad Hamas, come invece era stato richiesto dalla fazione palestinese nell’ambito nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto un funzionario dello Stato ebraico, come riporta Ynet

La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L’APPROFONDIMENTO

Libano, Joseph Aoun è il nuovo Presidente della Repubblica

Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all’Iran. LEGGI QUI

Media: Hamas chiede corpo di Yahya Sinwar in prima fase accordo

“Hamas ha chiesto di riavere il corpo di Yahya Sinwar (ucciso a Gaza dall’Idf) come parte della prima fase dell’accordo”. Lo riferisce la tv saudita al Hadath.

Hamas: bene Qatar, lavoriamo in modo positivo

“Una  delegazione della leadership del movimento ha incontrato Sua Altezza  l’Emiro dello Stato del Qatar e sono stati discussi i dettagli degli  sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. La  delegazione della leadership del movimento ha elogiato gli sforzi  compiuti dallo Stato del Qatar dall’inizio della guerra, e nei giorni  scorsi a Doha sono stati esaminati i progressi compiuti. Abbiamo  confermato che stiamo affrontando gli sforzi e gli sviluppi in corso a  Doha per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza in modo positivo”. Lo si  legge in una dichiarazione di Hamas ad Al Jazeera.

Biden: io primo a non lasciare l’Afghanistan al successore

“Sarò il primo presidente in decenni a non lasciare la guerra in Afghanistan al suo successore”: lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo discorso di politica estera al dipartimento di stato “Quando ho assunto il mandato, potevo scegliere ma non vedevo nessuna ragione per tenere migliaia di soldati in Afghanistan”, ha spiegato, rivendicando con orgoglio la sua decisione. “Era arrivato il momento di finire la guerra e riportare le nostre truppe a casa”, ha aggiunto, ricordando tutti i 2.461 caduti americani nel conflitto e dicendosi “addolorato” per i militari americani morti durante il ritiro da Kabul.

Biden: accordo per Gaza sul punto di essere chiuso

L’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è “sul punto di essere chiuso”. Lo ha detto Joe Biden al dipartimento di Stato.

Reuters: domani negoziati proseguono a Doha

Domani mattina si terranno a Doha dei colloqui per il cessate il fuoco a  Gaza per definire i dettagli rimanenti relativi all’accordo. Lo ha  riferito alla Reuters un funzionario informato sui negoziati.

Blinken: accordo più vicino che mai

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato che un  accordo per il cessate il fuoco a Gaza è “più vicino di quanto lo sia  mai stato”. “È molto vicino e speriamo vivamente di riuscire a tagliare il  traguardo, finalmente, dopo tutto questo tempo”, ha affermato secondo  quanto riportato dalla NBC News.

Hamas, volontà di arrivare a accordo e porre fine a guerra

Hamas ha dichiarato in un comunicato stampa che la leadership dell’organizzazione terroristica ha parlato con il capo dell’intelligence turca, Ibrahim Kalin, sugli sviluppi dei negoziati a Doha. Il capo del Consiglio della Shura, Muhammad Darwish, e il capo negoziatore, Khalil al Haya, hanno discusso con lui al telefono e hanno confermato “il desiderio di Hamas di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra”.

Media: quali sono i contenuti dell’ipotesi di accordo

La tv israeliana Channel 12 riporta che il cessate il fuoco proposto per Gaza sarebbe diviso in tre fasi: Israele rilascerebbe 50 prigionieri palestinesi, 30 dei quali stanno scontando l’ergastolo, in cambio di ogni soldatessa

israeliana. Rilascerebbe inoltre 30 prigionieri palestinesi di

alcune categorie, tra cui minori, malati e donne, in cambio di

civili tenuti prigionieri a Gaza. Israele si ritirerebbe anche

dal Corridoio di Filadelfi, una stretta striscia di terra tra

Gaza e l’Egitto, alla fine della prima fase dell’accordo.

La seconda fase, che avra’ inizio il 16* giorno dell’accordo,

richiedera’ ulteriori negoziati incentrati sul rilascio di tutti

i civili e dei soldati rimasti. La terza fase riguarderebbe accordi a lungo termine, tra cui discussioni sulla creazione di un governo alternativo nella Striscia e piani per riabilitare l’enclave. Il media israeliano ha anche riferito che Tel Aviv ha accettato di rimpatriare un milione di rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza settentrionale, previa verifica della sicurezza da parte di un organismo internazionale.

Parolin e rappresentanti pontifici a Amman: cessate fuoco

Oggi, 13 gennaio, presieduta dal cardinal Pietro Parolin, Segretario  di Stato, si è tenuta ad Amman una riunione dei Rappresentati Pontifici  accreditati presso il Regno del Bahrein, la Repubblica Araba d’Egitto,  gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Hashemita di Giordania, la Repubblica  islamica dell’Iran, la Repubblica d’Iraq, lo Stato d’Israele, lo Stato  del Kuwait, la Repubblica del Libano, il Sultanato dell’Oman, lo Stato  di Palestina, lo Stato del Qatar, la Repubblica araba di Siria e la  Repubblica dello Yemen. Lo rende noto la Santa Sede. Nel corso della  riunione “sono state affrontate le crisi in atto nella regione, la  condizione politica ed ecclesiale di ciascun Paese, i segni di speranza  che si intravedono in alcuni, le gravi situazioni umanitarie in cui si  trovano le popolazioni maggiormente coinvolte nei conflitti, la  necessità della solidarietà della Comunità internazionale”. “Si è  auspicato che presto possa cessare il fuoco su ogni fronte e il Medio  Oriente possa essere una terra di pace, dove i cristiani rimangano una  componente essenziale per la convivenza fraterna tra le varie religioni e  per il progresso dei rispettivi Paesi”.

Libano, Parolin telefona ad Aoun per congratularsi di elezione

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha parlato  questo pomeriggio con Joseph Aoun, presidente del Libano. Lo rende noto  la sala stampa della Santa Sede. Nel corso della cordiale telefonata,  Parolin “si è congratulato per la sua elezione alla presidenza della  Repubblica e gli ha espresso i migliori auguri, assicurandolo della sua  preghiera. Ha anche rilevato con piacere il tempestivo incarico” di  primo ministro conferito oggi a Nawaf Salam. 

Cuba si unisce al Sudafrica nell’accusare Israele di ‘genocidio’

Cuba ha chiesto di associarsi all’iniziativa promossa dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (Cig) per verificare le presunte violazioni della Convenzione sul crimine di genocidio da parte dello Stato ebraico nell’ambito della campagna militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riferisce su X il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez secondo cui il suo Paese “sarà sempre impegnato a favore della pace e contro i genocidi” Per L’Avana “la comunità internazionale spera che la Cig si pronunci contro Israele e i suoi complici che per decenni hanno massacrato civili innocenti, in maggioranza donne e bambini”. Cuba – storico sostenitore della causa palestinese – ha sin dal primo giorno definito l’azione militare israeliana a Gaza un “genocidio”. Oltre a Cuba, sostengono l’iniziativa sudafricana altri Paesi della regione come Colombia, Messico, Nicaragua, Cile e Bolivia, oltre che Spagna, Libia, Turchia, e Maldive.

Biden sente Aoun: opportunità aprire nuovo capitolo per Libano

“Il presidente Biden ha avuto una buona conversazione con il nuovo  presidente libanese, il presidente (Michel, ndr) Aoun. Credo sia una  opportunità enorme perché il Libano trasformi questo cessate il fuoco e  il declino di Hezbollah in un nuovo capitolo per il Libano, più luminoso  e non fondato sul terrorismo”. Lo ha detto il consigliere alla  sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan, commentando la  situazione in Libano.

Vertice sicurezza da Netanyahu, focus su ok governo ad accordo

Il primo  ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato una riunione sulla  sicurezza con i vertici delle forze di sicurezza. Lo riporta Ynet. Tra  gli argomenti discussi, secondo i media israeliani, anche la questione  di quando sottoporre all’approvazione di tutti i membri del governo un  accordo di cessate il fuoco con Hamas. Un accordo richiederebbe  l’approvazione del gabinetto di sicurezza e del governo, ma non il voto  della Knesset.

Meloni: Italia impegnata per cessate il fuoco Libano-Israele

“Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Libanese, Joseph Aoun, al quale ha rivolto le congratulazioni sue personali e del Governo italiano per l’elezione dello scorso 9 gennaio”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che “la conversazione ha permesso” a Meloni “di ricordare l’impegno dell’Italia a favore del cessate il fuoco tra Libano e Israele e di valorizzare il ruolo chiave che la nostra Nazione continua a svolgere attraverso l’azione dei militari italiani nella missione Unifil, in quella bilaterale Mibil e con la guida italiana del Comitato Tecnico-Militare per il Libano per il coordinamento del sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi”.

Casa Bianca, su accordo per Gaza ci siamo coordinati con Trump

“Ci siamo coordinati in maniera molto stretta con la nuova amministrazione per dare un messaggio di unità tutte le parti perche’ un accordo a Gaza è nell’interesse di tutti”. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale, Jack Sullivan, in un briefing a proposito dell’intesa per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.



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