L’organo consultivo della Commissione ha elaborato un nuovo sistema di categorizzazione che distingue i prodotti in sostenibili, di transizione e di raccolta Esg. Tutti gli altri sono da considerare “non classificati”. Per ciascuna categoria ci sono criteri minimi da rispettare e indicatori da monitorare e rendicontare
A seguito della consultazione pubblica della Commissione europea, la Platform sulla finanza sostenibile, l’organo consultivo della Commissione europea, ha pubblicato lo scorso 17 dicembre una nota informativa per la Commissione che propone un nuovo sistema di categorizzazione dei prodotti di finanza sostenibile. Questo documento può essere senz’altro utile alla Commissione soprattutto in relazione al processo di revisione del Regolamento Sfdr.
Le categorie individuate sono Sustainable, Transition e Esg collection, ciascuna delle quali prevede criteri minimi da rispettare, obiettivi chiaramente definiti e Kpi misurabili. A queste tre categorie se ne aggiunge una quarta, Unclassified, che comprende i fondi che non rientrano nelle precedenti.
La Piattaforma sulla finanza sostenibile presenterà la proposta in un webinar martedì 21 gennaio 2025 dalle 13:00 alle 14:00 CET.
Qui di seguito i punti chiave ai quali seguirà un maggiore approfondimento sul n13 di ESG Business Review.
LE CATEGORIE
Prodotti sostenibili
Sono considerati prodotti sostenibili quelli che presentano investimenti allineati alla Tassonomia o investimenti sostenibili privi di asset significativamente dannosi. I prodotti inclusi in questa categoria si impegnano a fornire un contributo minimo positivo agli obiettivi di sostenibilità e non devono avere un impatto negativo sull’obiettivo principale: pertanto tutti gli investimenti, anche quelli non allineati alla Tassonomia, compresi quelli non sostenibili, devono superare il test “Do no significant harm” (“Dnsh”).
A livello di indicatori, la Platform indica, ad esempio, l’allineamento alla Tassonomia e la quota di investimenti sostenibili, i Pai e il rispetto di determinate esclusioni.
Prodotti di transizione
I prodotti di transizione presentano invece investimenti o portafogli che supportano la transizione verso un’economia sostenibile e a zero emissioni, evitando il carbon lock‑in. Tali prodotti devono avere una percentuale minima di investimenti in transizione misurati con percorsi o piani di transizione credibili. Per questa tipologia di prodotti, la Platform richiama l’attenzione sulla Raccomandazione (UE) 2023/1425 della Commissione del 27 giugno 2023 relativa all’agevolazione dei finanziamenti per la transizione verso un’economia sostenibile e sulla strategia di stewardship (engagement e proxy voting).
Tra gli indicatori si fa riferimento a piani di transizione credibili, l’allineamento alla Tassonomia, la misurazione rispetto ai benchmark climatici dell’Ue, i Science-based target e le attività di engagement.
Prodotti Esg collection
Infine, i fondi Esg collection i quali, escludendo investimenti/attività significativamente dannosi, investono in asset con migliori criteri ambientali e/o sociali o applicano varie caratteristiche di sostenibilità. Per questi prodotti è prevista una percentuale minima di investimenti che seguono uno o più approcci di sostenibilità materiali. La materialità può essere misurata ad esempio dalla performance Esg rispetto al benchmark o all’universo investibile, dall’identificazione di veicoli target sostenibili, di transizione o ESG collection, e dall’attività di engagement.
Prodotti non classificati
Tutti i prodotti che non rientrano in nessuna delle categorie sopra menzionate (perché non soddisfano i criteri delle categorie o perché per scelta del partecipante al mercato finanziario non sono stati classificati) devono essere considerati “non classificati”. Per questi prodotti non sono predefiniti né criteri minimi/elementi vincolanti né indicatori.
AL CENTRO L’INTERESSE DEGLI INVESTITORI
Lo schema di categorizzazione proposto pone al centro gli investitori retail e le loro esigenze: con questa classificazione gli investitori e i consulenti dovrebbero identificare facilmente i prodotti che corrispondono alle loro preferenze di sostenibilità, con il supporto di informazioni obbligatorie che facilitino l’allineamento. Inoltre, i prodotti non classificati dovrebbero essere offerti solo ai clienti che non hanno preferenze di sostenibilità.
Il documento si sofferma anche sulla disclosure, sottolineando che, dove possibile, si dovrebbe applicare un approccio semplificato. L’informativa deve essere chiaramente in linea con le preferenze di sostenibilità: l’informativa precontrattuale dovrebbe generalmente contenere solo gli elementi più importanti e decisivi, mentre il reporting può essere più dettagliato.
COME RELAZIONARSI ALL’ATTUALE SFRD
La nota informativa è accompagnata da un allegato con indicazioni sulla definizione delle soglie e dei dati di supporto. L’allegato illustra i risultati principali sullo stato attuale del mercato Esg e il potenziale impatto che la definizione di determinate soglie potrebbe avere sugli attuali prodotti che rientrano nell’ambito di applicazione degli articoli 8 e 9 della Sfdr.
La nota evidenzia anche una possibile corrispondenza tra gli attuali articolo 6, 8 e 9 Sfdr e le nuove 4 categorie.
Noemi Primini
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