L’Irpinia golosa è in fermento e buona parte del merito va senz’altro a chi, da diversi anni, si sta impegnando nel restituire al capoluogo irpino, ma soprattutto alla sua preziosa provincia, un volto fresco e attraente.
È tempo non solo di accettare, ma ricercare nuove sfide; di mettere in campo un’idea di futuro possibile, ben lontano dalla forma che assumerebbe senza chiamare in gioco capacità di iniziativa. È tempo di iniettare il germe del nuovo in una terra di tradizioni. Amate, custodite e destinate a essere apprezzate a pieno solo fondendosi con un senso di novità, facendone il cuore di una progettualità mai approcciata prima d’ora.
Alessandro Graziano e Eugenia Lopez Snaider, fondatori della start up Visit Irpinia
Ci stanno riuscendo a colpi di sogni, ambiziosi progetti e tanta fatica Alessandro Graziano ed Eugenia Lopez Snaider, fondatori della start up Visit Irpinia, un incubatore di idee e iniziative, nonché cuore propulsivo di Irpinia Mood – Food Festival, l’evento di fine estate, giunto alla sua ottava edizione, che ruota attorno alla gastronomia – non solo assaggi, ma anche dibattiti, approfondimenti, masterclass – e che avvicina il pubblico irpino alla cucina dei più importanti chef della scena locale e nazionale (in attesa di ampliare ulteriormente i confini).
Un festival che si aggiudica una partecipazione sempre più estesa sia da parte dei visitatori, che degli chef ospiti, e questo grazie al forte contributo di Mirko Balzano, cuoco di radici irpine e direttore artistico delle ultime edizioni.
Quella di Irpinia Mood, dopotutto, è una macchina che non si arresta nel corso dell’anno, ma resta attiva 365/365 giorni, mentre tesse legami con il territorio, immaginandolo con gli occhi di chi ancora non lo ha conosciuto, annusandone potenziali contenuti, ponendo al cuore di ogni riflessione la tradizione gastronomica locale, con le sue produzioni, ingredienti e ricette, spesso poco noti persino agli irpini stessi.
La strada è lunga, ma questo di certo non mette a freno l’intenzione di agire. Anzi. Manca poco, questione di mesi, e un nuovo progetto è destinato a spiccare il volo nell’immediata periferia della città: ci troviamo a Rione Ferrovia e la prossima fermata è Avellino Scalo.
Si chiamerà così quello che è destinato a diventare il primo hub gastronomico d’Irpinia, uno spazio polifunzionale attivo da mattina a sera, che sorgerà all’interno della storica stazione ferroviaria di Avellino. Uno scalo attualmente inattivo, perché di treni da qui, non ne partono più, fatta eccezione occasionalmente dell’Irpinia Express, locomotiva storica che collega Avellino a Sant’Angelo dei Lombardi, verso i più suggestivi paesaggi della verde Irpinia (eppure nulla toglie che nel futuro la stazione torni a vivere al 100%). Intanto, ci soffermiamo su ciò che è certo, in divenire; una scommessa che punta sulla contemporaneità della proposta e della funzionalità degli spazi, soprattutto – vale la pena di dirlo – in una città come Avellino.
Da un lato la strada, dall’altro i binari e, tra questi, la genesi di un modello di ristorazione focalizzato sulla convivialità, sulla condivisione assoluta; uno spazio libero, per cui ci si può fermare per un buon caffè o semplicemente per godersi una deliziosa pausa pranzo. Intorno, angoli dedicati alla letteratura di settore e anche una vetrina-bottega ben equipaggiata di specialità locali, tanti, tanti vini, che ai blasoni, preferisce una proposta pop, svecchiando una volta per tutte il concetto di enoteca diffuso localmente.
Ma procediamo con ordine. A ridosso dei binari, vivrà una gastronomia con bontà d’asporto, pensata per evitare sprechi nel bistrot, mentre il Dopolavoro – il cuore di Avellino Scalo – occuperà buona parte della superficie disponibile, abitando i locali dell’ex-edicola e biglietteria.
Sebbene non sia stato ancora messo a punto un menu, anche in questo caso le idee sono molto chiare: si punterà su una cucina irpina ragionata, una proposta snella che inviti a riscoprire i sapori locali, interpretati con una visione contemporanea, all’insegna di gusto ad alta definizione, ma anche leggerezza.
Il bistrot, parallelamente, dialogherà con un’ulteriore porzione, una sfida nella sfida, perché Avellino Scalo introdurrà il concetto di specialty coffee, e con questo l’ambizione di stimolare una rinnovata cultura del caffè attraverso un laboratorio sempre attivo con la possibilità di prenotare degustazioni guidate, e ampliare così le “nozioni base” di caffè ristretti e moka fumanti. Naturalmente, la comunicazione e l’informazione avranno in questo, un ruolo decisivo, aspetti e competenze fondanti del progetto Avellino Scalo che, tra le varie cose, unificherà una serie di servizi – ufficio stampa, marketing, comunicazione – a disposizione di quanti ne avranno bisogno.
Ultimo, ma non per ordine di importanza, una sala dedicata a eventi, corsi di formazione, cooking show, set per shooting fotografici, il laboratorio permanente di Irpinia Mood in cui coltivare tutte quelle relazioni e collaborazioni innestate nei giorni dell’evento e che qui troveranno sviluppo.
Il futuro ad Avellino è appena iniziato: avanti tutta.
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