- Ore 10:00 Il Ftse Mib consolida il rialzo, i mercati non sono condannati anche se i Treasury rendono più delle azioni
- Ore 09:05 Il Ftse Mib recupera quota 35.000 con gli industriali, lo spread scende a 121
- Ore 07:50 Europa attesa positiva. Aumento graduale dei dazi Usa
L’indice Ftse Mib accelera al rialzo (+0,80% a 35.076 punti alle 11:10) con le banche, Amplifon e Pirelli su di giri nonostante la produzione industriale in forte calo in Italia. A novembre, sebbene l’indice destagionalizzato abbia mostrato segni di vitalità con un +0,3% rispetto a ottobre, in termini tendenziali è proseguita per il ventiduesimo mese consecutivo la lunga fase di contrazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario con un calo dell’1,5% con 20 giorni lavorativi a fronte dei 21 di novembre 2023. A guidare la contrazione sono i beni di consumo che nel 2024 sono scesi del 3% con punte del -4,6% per i beni durevoli, osserva il Codacons, aggiungendo che i dati risentono in modo «evidente dello stallo dei consumi da parte delle famiglie, con la spesa degli italiani che non riparte e gli effetti negativi diretti su commercio e industria e sui conti nazionali». Lo spread Btp/Bund flette a 120,9 punti base e l’euro sale dello 0,33% a 1,025 dollari.
Ore 10:00 Il Ftse Mib consolida il rialzo, i mercati non sono condannati anche se i Treasury rendono più delle azioni
Prosegue positiva la seduta per le borse europee, anche Londra ha virato al rialzo. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari sale dello 0,75% a 35.060 punti alle 10 grazie in particolare a Amplifon, Intesa Sanpaolo, Popolare di Sondrio e Pirelli, tutte in rialzo di oltre due punti percentuali. Il rendimento del Btp 10 anni scende sotto il 3,8% al 3,79% e lo spread con il Bund a 120,6 punti base.
Solo un timido rimbalzo per l’euro
«Questi ultimi tredici giorni ci hanno raccontato un mosaico di tensioni e contrasti, con un’inflazione che continua a mordere come un fuoco lento, i dati sull’occupazione americana che agitano gli animi e quelle preoccupazioni – ormai non più sussurri – della Bce sulle valutazioni azionarie oltreoceano, il tutto mentre la Cina rallenta con l’incedere incerto di un gigante stanco», sottolinea Gabriel Debach, market analyst di eToro. «E in tutto questo, due protagonisti si sono imposti con forza: i rendimenti dei decennali occidentali in impennata, un segnale che pare un grido, e la forza di un dollaro che non smette di dettare il ritmo. Sei settimane consecutive di indebolimento dell’euro sul dollaro, una serie a cui non si assisteva dal 2023», precisa Debach, mentre l’euro recupera lo 0,29% a 1,025 dollari.
L’inflazione resta l’ospite scomodo
«A ben vedere, la narrativa non è nuova. Anche l’anno scorso i mercati azionari avevano aperto sotto il segno dell’incertezza, con i tagli ai tassi americani che si ridimensionavano di mese in mese. Dalla previsione di sei tagli da 25 punti base, si è arrivati a un solo taglio fino ad aprile, prima che la realtà riportasse nuove aspettative, chiudendo il cerchio con 100 punti base di riduzioni a dicembre», aggiunge Debach. «L’inflazione, però, resta l’ospite scomodo: in America e in Europa, il suo persistente soffio alimenta dubbi sul futuro delle banche centrali.
Debach (eToro): i mercati non sono condannati anche se i Treasury rendono più delle azioni
Proprio questa pressione sui rendimenti obbligazionari sta generando un’anomalia che non può essere ignorata: il premio per il rischio azionario – l’equity risk premium – è scivolato in territorio negativo. Questo accade quando il rendimento da utili, calcolato come l’inverso del rapporto prezzo/utili forward, si colloca al di sotto del rendimento del Treasury decennale. spiega l’esperto di eToro. Ad oggi, il rendimento da utili è intorno al 4,5%, mentre il Treasury decennale è salito al 4,76%. In teoria, le azioni dovrebbero offrire un rendimento maggiore rispetto ai Treasury, compensando il rischio maggiore associato agli investimenti azionari. Ma questa dinamica si è invertita.
«Questo non significa che i mercati azionari siano condannati: storicamente, tali anomalie tendono a rientrare nel tempo. Tuttavia, è un chiaro segnale per gli investitori: le valutazioni azionarie richiedono attenzione, forse più dei tassi stessi. Perché, in un contesto di tassi elevati e rendimenti obbligazionari competitivi, la selettività e la qualità degli investimenti diventano imperativi. Nel lungo periodo, sarà la solidità dei fondamentali a fare la differenza, non il rumore di fondo delle oscillazioni di breve termine», avverte Debach che, comunque, non si aspetta che queste flessioni evolvano in mercati ribassisti gravi o prolungati, considerando il contesto economico solido e il buon andamento degli utili che continuano a sostenere le fondamenta del mercato.
Ore 09:05 Il Ftse Mib recupera quota 35.000 con gli industriali, lo spread scende a 121
I mercati azionari europei rimbalzano in avvio di seduta, eccetto Londra (-0,01%). Invece, il Dax segna un +0,49%, il Cax40 un +0,96% e il Ftse Mib un +0,58% a 35.000 punti. Resta elevato, anche se in calo, il rendimento del Btp decennale al 3,79% (3,86% il 13 gennaio, il top da sei mesi) con lo spread con il Bund anch’esso in flessione a 121,7 punti base in un mercato obbligazionario che resta sotto pressione per il massiccio afflusso di carta, mentre ridimensiona le proprie attese sull’allentamento monetario nel 2025. Il rendimento del Bund (10 anni al 2,58%) è in rialzo da nove sedute di fila, evenienza verificatasi solo quattro volte dal 1981, secondo i calcoli di Ifr.
I dazi statunitensi saranno graduali
Intanto il governatore finlandese, Olli Rehn, ha detto che la politica restrittiva della Bce dovrebbe concludersi al più tardi a metà estate, anche se la possibilità di dazi commerciali offusca le prospettive. In realtà, secondo Bloomberg News, il team del presidente eletto Donald Trump sta considerando un piano per aumentare gradualmente i dazi ogni mese. Questo approccio, mirato a rafforzare il potere negoziale minimizzando al contempo i rischi inflazionistici, prevede aumenti mensili dei dazi tra il 2% e il 5%, utilizzando i poteri esecutivi previsti dall’International Emergency Economic Powers Act. La proposta è ancora nelle fasi preliminari e non è stata ancora presentata a Trump.
Intesa Sanpaolo, Brunello Cucinelli, Technoprobe
A Milano bene gli industriali,Sul listino milanese Intesa Sanpaolo, entrata a sorpresa nel mondo delle criptovalute, registra un +1% a 4 euro. Nella serata di lunedì 13 gennaio è girato sui vari social lo screenshot di una mail interna alla banca in cui Niccolò Bardoscia, Head of Digital Assets Trading & Investments di Intesa Sanpaolo, ha annunciato che in mattinata la banca guidata da Carlo Messina ha concluso con successo il primo trade su Bitcoin, per un valore di un milione di dollari per 11 Bitcoin. «Con la speranza che sia solo l’inizio», ha scritto Bardoscia nella mail.
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Più defilato Banco Bpm (+0,35% a 8,02 euro) che, come scrive MF-Milano Finanza, sta definendo la strategia difensiva per opporsi o, quanto meno, rallentare l’ops di Unicredit. Una delle carte che il gruppo può mettere sul tavolo è un rialzo del prezzo nell’ambito dell’opa su Anima.
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Quanto a Mediobanca (+0,59% a 14,55 euro) la controllata attiva nel credito al consumo, Compass, ha acquisito la maggioranza di HeidiPay, la holding specializzata nel buy now pay later, rafforzando il proprio sviluppo delle piattaforme attive nel segmento della dilazione dei pagamenti in linea con il proprio piano strategico al 2026.
Restando in ottica di m&a, accelera il cantiere tra Generali (+0,50% a 28,4 euro) e la francese Natixis per costruire una piattaforma europea nell’asset management, seconda solo alla francese Amundi, in virtù di masse gestite per oltre 1.800 miliardi di euro. La squadra di manager tra Trieste e Parigi punterebbe a chiudere l’accordo prima della presentazione del nuovo piano industriale, fissata per il 30 gennaio. L’idea, scrive Il Corriere della Sera, sarebbe di annunciare un’intesa di massima la settimana precedente dopo il via libera del board e finalizzare l’accordo nei mesi successivi.
Stabile, poi, a quota 0,2555 euro Tim: il tribunale di Milano dovrebbe decidere questa settimana sulla richiesta di Vivendi, principale investitore della società di tlc, di annullare la decisione dell’ex monopolista telefonico di vendere la sua rete fissa a un consorzio guidato da Kkr.
Meglio Brunello Cucinelli, in rialzo del 2,19% a 111,8 euro dopo aver archiviato il 2024 con ricavi pari a 1.278,4 milioni di euro, in crescita del +12,2% a cambi correnti (+12,4% a cambi costanti) rispetto al 2023. Per il 2025 e il 2026 stima una crescita dei ricavi intorno al 10%. Post conti, Jefferies ha confermato il rating hold sul titolo ma ha alzato il target price da 90 a 100 euro.
Restando nel settore del lusso, Barclays ha tagliato il rating su Moncler (+0,19% a 53,52 euro) da overweight a equal weight e il target price da 61 a 56 euro. Invece su Pirelli, in crescita del 3,45% a 5,75 euro è intervenuta Goldman Sachs, migliorando il rating da neutral a buy e aumentando il target price da 6,4 a 7,1 euro, e su Technoprobe (+3,51% a 6,045 euro) Equita, alzando la raccomandazione da hold a buy con un target price fissato a 7,50 euro.
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Non sono da meno nel settore industriale anche Amplifon (+2,59% a 26,5 euro), Iveco (+2,71% a 9,56 euro) e Stellantis (+2,21% a 12,30 euro). Infine, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dato il via libera all’operazione di acquisizione del controllo esclusivo di Comal (+0,81% a 4,96 euro) da parte di Duferco Solar Projects, attraverso il lancio di un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie.
Ore 07:50 Europa attesa positiva. Aumento graduale dei dazi Usa
Le borse europee sono viste rimbalzare in avvio di seduta (+0,68% il future sull’Eurostoxx50) dopo essere scese bruscamente il 13 gennaio con gli investitori che hanno rivalutato la probabilità di tagli dei tassi di interesse a seguito dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti più forti del previsto pubblicati la scorsa settimana. Positivi anche i futures sugli indici azionari statunitensi (+0,16% quello sul Dow Jones e +0,30% quello sull’S&P500) in attesa mercoledì 15 gennaio del dato importante sull’inflazione americana a dicembre (precedente: +0,3% mese su mese, +2,7% anno su anno; consenso: +0,3% mese su mese) per valutare le prospettive sui tassi della Fed che nell’ultima riunione ha assunto una posizione più da falco.
La parola ai banchieri centrali
Alle 16 è in agenda il discorso di Jeff Schmid, presidente della Fed di Kansas City, e alle 21 quello di John Williams, presidente della Fed di New York. La Fed ha ridotto i tassi di interesse di 100 punti base nel 2024, ma ha segnalato meno tagli del previsto nel 2025, a causa dell’inflazione persistente e di un’economia resiliente. Secondo lo strumento FedWatch, i mercati ora prevedono solo un taglio dei tassi quest’anno rispetto all’aspettativa precedente di quattro tagli. Lato Banca Centrale Europea, alle 08:35 parla il capo economista, Philip Lane, e alle 9 Robert Holzmann, governatore della banca centrale austriaca e quindi anche membro del consiglio direttivo di Francoforte.
L’euro fatica a riprendersi
Timido rimbalzo dell’euro (+0,21% a 1,024) sul dollaro che resta a ridosso dei massimi del 2022. Alle 10 esce il dato sulla produzione industriale a novembre in Italia (precedente: invariata mese su mese), alle 14:30 i prezzi alla produzione a dicembre negli Stati Uniti (precedente: +0,4% mese su mese; consenso: +0,3% mese su mese) e alle 14:55 l’indice settimanale Redbook (precedente: +6,8% anno su anno).
Aumento graduale dei dazi statunitensi
Intanto il team del presidente eletto Donald Trump sta considerando un piano per aumentare gradualmente i dazi ogni mese, come ha riferito Bloomberg News. Questo approccio, mirato a rafforzare il potere negoziale minimizzando al contempo i rischi inflazionistici, prevede aumenti mensili dei dazi tra il 2% e il 5%, utilizzando i poteri esecutivi previsti dall’International Emergency Economic Powers Act. La proposta è ancora nelle fasi preliminari e non è stata ancora presentata a Trump che in campagna elettorale ha promesso di imporre un minimo del 60% di dazi sulle esportazioni cinesi.
Per altro sempre Bloomberg riporta che il governo cinese sta valutando opzioni alternative per TikTok negli Stati Uniti, tra cui la possibilità che Elon Musk acquisisca le attività locali. Queste speculazioni alimentano la percezione di un miglioramento dei rapporti tra Cina e Stati Uniti, dopo le tensioni commerciali degli ultimi anni.
L’oro recupera terreno
Di riflesso a questa possibilità, il prezzo dell’oro risale dello 0,19% a 2.683 dollari l’oncia, stabilizzandosi dalle perdite notturne. Le preoccupazioni sui dazi di Trump avevano alimentato una certa domanda di oro come bene rifugio. Tuttavia, queste preoccupazioni sono state in gran parte mitigate dal timore che i dazi possano anche contribuire a far salire l’inflazione, mantenendo i tassi di interesse elevati per un periodo più lungo.
Accordo per il cessate il fuoco a Gaza vicino, il petrolio cala
I prezzi del petrolio stornano (Brent -0,53% a 80,58 dollari al barile). I negoziatori si incontreranno a Doha per definire i dettagli del piano per porre fine alla guerra a Gaza, dopo che il presidente Usa, Joe Biden, ha dichiarato che un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, da lui sostenuto, è «prossimo» a realizzarsi. I mediatori hanno consegnato a Israele e Hamas una bozza finale di accordo. In caso di successo, l’intesa per il cessate il fuoco concluderebbe oltre un anno di trattative e porterebbe al più grande rilascio di ostaggi israeliani dai primi giorni del conflitto.
A Milano occhio a Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Mediobanca, Generali, Tim, Brunello Cucinelli, Moncler, Pirelli e Comal
Sul listino milanese attenzione a Intesa Sanpaolo entrata a sorpresa nel mondo delle criptovalute. Nella serata di lunedì 13 gennaio è girato sui vari social lo screenshot di una mail interna alla banca in cui Niccolò Bardoscia, Head of Digital Assets Trading & Investments di Intesa Sanpaolo, ha annunciato che in mattinata la banca guidata da Carlo Messina ha concluso con successo il primo trade su Bitcoin, per un valore di un milione di dollari per 11 Bitcoin. «Con la speranza che sia solo l’inizio», ha scritto Bardoscia nella mail.
- Leggi anche: Intesa Sanpaolo compra 11 Bitcoin per 1 milione di dollari. L’operazione rivelata da un leak
Da monitorare anche Banco Bpm che, come scrive MF-Milano Finanza, sta definendo la strategia difensiva per opporsi o, quanto meno, rallentare l’ops di Unicredit. Una delle carte che il gruppo può mettere sul tavolo è un rialzo del prezzo nell’ambito dell’opa su Anima.
- Leggi anche: Banco Bpm, strada in discesa per il rilancio su Anima. Basta l’assemblea ordinaria con il 50% delle preferenze. Ecco perché
Quanto a Mediobanca la controllata attiva nel credito al consumo, Compass, ha acquisito la maggioranza di HeidiPay, la holding specializzata nel buy now pay later, rafforzando il proprio sviluppo delle piattaforme attive nel segmento della dilazione dei pagamenti in linea con il proprio piano strategico al 2026.
Restando in ottica di m&a, accelera il cantiere tra Generali e la francese Natixis per costruire una piattaforma europea nell’asset management, seconda solo alla francese Amundi, in virtù di masse gestite per oltre 1.800 miliardi di euro. La squadra di manager tra Trieste e Parigi punterebbe a chiudere l’accordo prima della presentazione del nuovo piano industriale, fissata per il 30 gennaio. L’idea, scrive Il Corriere della Sera, sarebbe di annunciare un’intesa di massima la settimana precedente dopo il via libera del board e finalizzare l’accordo nei mesi successivi.
Focus, poi, su Tim perché il tribunale di Milano dovrebbe decidere questa settimana sulla richiesta di Vivendi, principale investitore della società di tlc, di annullare la decisione dell’ex monopolista telefonico di vendere la sua rete fissa a un consorzio guidato da Kkr.
Invece, Brunello Cucinelli ha archiviato il 2024 con ricavi pari a 1.278,4 milioni di euro, in crescita del +12,2% a cambi correnti (+12,4% a cambi costanti) rispetto al 2023. Per il 2025 e il 2026 stima una crescita dei ricavi intorno al 10%. Post conti, Jefferies ha confermato il rating hold sul titolo ma ha alzato il target price da 90 a 100 euro. Restando nel settore del lusso, Barclays ha tagliato il rating su Moncler da overweight a equal weight e il target price da 61 a 56 euro. Invece su Pirelli è intervenuta Goldman Sachs, migliorando il rating da neutral a buy e aumentando il target price da 6,4 a 7,1 euro, e su Technoprobe Equita, alzando la raccomandazione da hold a buy con un target price fissato a 7,50 euro.
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Infine, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dato il via libera all’operazione di acquisizione del controllo esclusivo di Comal da parte di Duferco Solar Projects, attraverso il lancio di un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie. (riproduzione riservata)
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