Bilancio 2025-27: 20,4 miliardi per il sistema Piemonte | Regione Piemonte | Piemonteinforma

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Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore Andrea Tronzano puntualizzano che con gli aggiornamenti approvati dalla Giunta e che ora passano all’esame del Consiglio per la discussione e l’approvazione finale entro febbraio, «il bilancio previsionale 2025-27 è un bilancio di equilibrio e buon senso che sostiene i progetti in corso, rilancia gli investimenti, garantisce la spesa corrente e il pagamento delle rate dei mutui, e con il quale il Piemonte fa la sua parte nell’ambito delle politiche europee e della reintroduzione del patto di stabilità, che vale circa 86 milioni e che si compensa anche grazie a un uso oculato e sapiente delle risorse europee. Queste sono cresciute nella nuova programmazione passando da 965 milioni del 2014-2020 a 1,5 miliardi per il 2021-2027, e del Fondo sociale europeo, arrivato a 1,3 miliardi rispetto ai 965 del 2014-2020».

«Al centro dell’attenzione – proseguono Cirio e Tronzano – rimangono sanità, welfare, lavoro e formazione, mobilità, cultura, turismo e grandi eventi e si conferma il metodo virtuoso che ci consente di usare le risorse europee e nazionali a integrazione dei fondi regionali per sostenere in maniera importante e rilanciare le politiche di sviluppo: lo facciamo ad esempio sulle borse di studio, continuando a garantire piena copertura degli assegni per tutti gli aventi diritto, e per le misure di sostegno del sistema produttivo e della transizione energetica».

Presidente a assessore evidenziano quindi che «approvare il bilancio previsionale in questa fase iniziale dell’anno risponde da un lato alle sollecitazioni della Corte dei Conti, dall’altro permette di programmare in maniera oculata l’attività, sapendo che le risorse oggi previste saranno integrate nei prossimi mesi con ulteriori risorse statali e anche dalla riprogrammazione dei fondi europei prevista a marzo».

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Saldo e stralcio

 

I capitoli

Vengono finanziate spese, misure e investimenti per oltre 20,4 miliardi di euro, in linea con il 2024, e con un trend crescente rispetto al 19,6 miliardi del 2022 e ai 18,8 del 2020.

Tra le varie assegnazioni figurano:

– oltre 12,6 miliardi alla spesa sanitaria, proseguendo il trend virtuoso di equilibrio dei conti e garanzia di servizi e prestazioni;

– 100 milioni alle politiche agricole, tra fondi regionali, europei e statali, oltre a quelli gestiti direttamente da Arpea e relativi al Complemento regionale per lo Sviluppo rurale;

– la conferma di 153 milioni di risorse regionali alle politiche sociali e per la famiglia, al pari del 2024, come da note preliminari che integrano il disegno di legge in aula;

– 107 milioni all’energia e alla diversificazione delle fonti energetiche, in crescita rispetto ai 69,4 milioni del 2024;

– 114 milioni all’istruzione e al diritto allo studio, in aumento rispetto ai 104 dello scorso anno;

– 1,7 milioni alle politiche di sicurezza, rispetto ai 470.000 euro del 2024;

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– 33,4 milioni per politiche giovanili e sport, 2 in più rispetto all’anno scorso;

– 546 milioni alle politiche del lavoro e della formazione professionale, a fronte dei 488 del 2024;

– 49 milioni destinati alle autonomie locali (Province, Comuni, Comunità Montane, unioni di Comuni), quasi il 60 per cento in più rispetto ai 28 del 2024 grazie anche all’assegnazione delle risorse dei Fondi si sviluppo e coesione;

– la conferma di 3 milioni per la protezione civile;

– 311 milioni per lo sviluppo economico e la competitività, destinati a industria, pmi, artigianato, commercio, ricerca e innovazione, rispetto ai 216 milioni del 2024;

– 107,7 milioni al sistema delle iniziative culturali (quasi 8 milioni in più);

– la conferma di 30 milioni per il turismo;

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– oltre 210 milioni allo sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente;

– 378 milioni per il trasporto ferroviario, su un totale di 816 milioni destinati complessivamente alle politiche di mobilità e al trasporto pubblico.

Da evidenziare il contenimento della spesa prevista sui costi degli affari generali, che scendono da 886 a 802 milioni, frutto di politiche di risparmio sulla gestione dei beni regionali, a partire da quelli garantiti dal Grattacielo Piemonte.



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