Viaggio nell’universo di Francesca Bono: l’arte di trasformare le emozioni in musica

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Sabato 18 gennaio all’interno della festa di Novaradio arriva in concerto al Brillante Nuovo Teatro Lippi di Firenze la cantautrice e polistrumentista Francesca Bono.

Dopo anni di sperimentazioni sonore negli Ofeliadorme e l’apprezzatissimo progetto insieme alla batterista Vittoria Burattini, Francesca Bono torna a stupire con il suo primo disco solista “Crumpled Canvas”.

Il titolo dell’album, che si traduce come “tela stropicciata”, è una metafora potente per rappresentare il processo creativo, fatto di imperfezioni, ripensamenti e spontaneità.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Le dieci tracce che compongono Crumpled Canvas sono un viaggio emozionale, in cui elettronica minimale e sonorità acustiche si intrecciano con testi intimisti e riflessivi.

Ha collaborato al disco Mick Harvey, musicista, compositore, arrangiatore e produttore discografico australiano, noto soprattutto per essere stato membro della rock band Nick Cave and the Bad Seeds, che ha dato all’album un’impronta internazionale.

Crumpled Canvas è un invito ad abbracciare l’imperfezione e a riscoprire la bellezza nella fragilità. Un lavoro che conferma Francesca Bono come una delle artiste più interessanti e originali del panorama musicale contemporaneo.

Francesca Bono

Ecco la nostra intervista a Francesca Bono

Ciao Francesca, se ho capito bene hai iniziato a lavorare a “Crumpled Canvas” diversi anni fa, già dal 2028, in contemporanea con altri tuoi progetti musicali con gli Ofeliadorme e poi nel duo Bono/Burattini

Si e no, questo è un disco che al suo interno racchiude brani che sono stati selezionati tra un numero di canzoni scritte durante un lasso di tempo piuttosto lungo. Alcune, come dicevi tu, già nel 2018, cioè in una fase in cui gli Ofeliadorme esistevano ancora ma solo sulla carta. Poi io ho avuto un attimo di fermo fisiologico perché era nato il mio primo figlio. Altre canzoni le ho scritte post Covid, perché durante il Covid non sono riuscita a fare niente, Dante era piccolo e proprio non c’era modo di fare nulla. E poi altre ancora sono nate a cavallo del progetto Bono-Burattini. Beat and Tongue invece nasce da un’improvvisazione proprio in fase di registrazione. A un certo punto nel 2022, quando abbiamo registrato il disco, per creare una situazione di distensione ho detto ai musicisti ‘sentite vi va se facciamo un’oretta in cui ognuno prende lo strumento che vuole improvvisiamo’ e ho fatto registrare a Bruno Germano tutto. Poi io e lui ci siamo messi a montarlo ed è uscita la canzone. Velvet Flickering Heart invece l’ho scritta due mesi prima di entrare  in studio, quando ho capito che Mick Harvey sarebbe venuto, volevo che ci fosse dal materiale che scaturiva da come percepivo io la musica in quel momento, e l’ho scritto di getto in un pomeriggio a casa. Quindi è un disco che vede sia la scrittura che l’improvvisazione e unisce canzoni del passato a canzoni del presente, ma per me è anche un punto di partenza per qualcosa di completamente nuovo.

Mi piaceva l’idea della tela stropicciata, il titolo si rifà a questa idea di rifiuto della perfezione. In questo periodo storico in cui può fare musica anche l’intelligenza artificiale, l’umanità per me è essere imperfetti

Gli Ofeliadorme sono in pausa? O si sono sciolti?

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Non abbiamo mai “litigato”, ma c’è stato un momento in cui io spingevo perché volevo fare cose nuove, nuova musica, ma non quagliavamo. Poi uno dei ragazzi ha avuto un momento di crisi personale e ci ha detto che, dopo 30 anni insieme, non voleva più suonare. Tutti gli altri suonano ancora, sono venuti e vedermi e sono super carini e di supporto. Forse tra due anni faremo un concerto per i 20 anni della band, ma la parabola secondo me si è chiusa, poi mai dire mai nella vita. 

Per questo disco è stata importante la collaborazione con Mick Harvey, come si lavora con un produttore così importante?

È stato molto buffo sotto alcuni punti di vista, perché Mick di base ha fatto quello che si potrebbe definire come “il motivatore”, certo ha suonato anche delle parti meravigliose del disco. Io gli ho sottoposto alcuni quesiti ma di base non è stata una presenza invasiva. Tant’è che Vittoria Burattini che era super contenta all’idea di fare un disco in cui il produttore è anche un batterista, per ricevere da lui delle dritte, i primi due giorni era un po’ arrabbiata perché chiedeva consigli, senza successo. Lui aveva capito che io avevo un’idea molto definita e quello che ha fatto è stato accompagnarmi e darmi un po’ di sicurezza e soprattutto arricchire con delle parti suonate da lui. Per me la grandezza di un produttore sta anche nel dire ‘questo pezzo funziona così, io non ci metto nient’altro’. Lui ha perfezionato una situazione che era già piuttosto definita, quindi la sua mano non è stata pesante, è stata molto leggera. Lui è fatto così.

Il titolo del disco Crumpled Canvas, “tela stropicciata”, ho letto che viene da un’opera della grande fotografa Tina Modotti, è un inno all’imperfezione?

Si assolutamente. Cercare il titolo di un disco per me è una delle cose più difficili. Per me è tutto un work in progress, come un puzzle che piano piano si compone. Alla fine rileggendo i miei appunti, i miei diari, in cui sparpaglio i miei pensieri in modo non ordinato, ho trovato dei pensieri su una mostra che avevo visto a Genova. La mostra tra l’altro era su donne e rivoluzione, mostrava appunto le donne in un contesto rurale o di guerra. Mi ero segnata questo titolo che tra l’altro non so se l’ho scritto correttamente. Mi piaceva l’idea delle tele stropicciate. Si rifà a questa idea di rifiuto della perfezione, in questo periodo storico in cui può fare musica anche l’intelligenza artificiale. Magari sulla carta tecnicamente la fa anche meglio di un essere umano, ma non avrà mai quella sfumatura speciale, l’umanità è essere imperfetti. Bisogna accettare che le cose vanno in un certo modo.

Metti sempre moltissimo di te stessa in tutti i tuoi pezzi, a partire da “Velvet flickering hearth”, ma devo ammettere che il mio pezzo preferito del disco è “For D”, non so se puoi svelarci chi è D…

Contabilità

Buste paga

 

Che bello grazie, quello è un brano sgorgato dal cuore, è nato con chitarra classica e voce. È una canzone d’amore camuffata. Camuffata nel senso che se uno legge il testo pensa che sia dedicata a un adulto. Invece è dedicata a mio figlio che si chiama Dante, che è stato il primo, è stato molto desiderato. L’ho scritta per lui quando era nato da pochissimo, infatti l’ho sempre tenuta nel cassetto pensando che un giorno avrei voluto condividerla.

A Firenze sul palco sarai da sola?

Sarò insieme a un’amica e musicista, una persona speciale che si chiama Francesca Baccolini che è stata parte di una band molto bella, spaccava, gli Hobocombo, in cui suonava con Andrea Belfi. Saremo io e lei, in questo periodo le date che farò saranno in duo oppure in trio con Egle Sommacal. Cercheremo di rendere l’idea del disco, è molto divertente per noi e per chi ci sarà.

Francesca Bono

Non vedo l’ora anche perché non sei mai venuta in concerto a Firenze

Riflettevo proprio su questa cosa qualche tempo fa, gli ultimi tour che ho fatto che fosse Motel Chronicles con Corrado Nuccini, o il progetto con Vittoria Burattini non c’è mai stata una data a Firenze. Ma non per volere nostro, era un po’ come se Firenze fosse “off the map”. So che succedono delle cose belle, ma succede meno di una volta, almeno io ho questa impressione. Mi è dispiaciuto perché abbiamo fatto tutte le grandi città e io dicevo: quando mi portate a Firenze?

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Hai un’impressione giusta, la ripresa dal Covid è stata lenta, ringraziamo gli amici di Novaradio che hanno organizzato questa bella serata!

Grandissima Novaradio che mi sostiene! Una delle prime radio che ho iniziato ad ascoltare tra l’altro.

Nei prossimi mesi che progetti hai?

Ho un 2025 bello denso, oltre ad avere già qualche proposta per il mio live che voglio portare in giro ma con molta parsimonia. Stiamo già lavorando al nuovo disco con Vittoria Burattini, abbiamo già un bel po’ di materiale. Può essere che il debutto che ha fatto Emidio Clementi con il suo spettacolo qui a Bologna “Perché io non spero più di ritornare” vada un po’ in giro. Insomma cose belle e cose buone.

Francesca Bono, Crumpled Canvas





Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link