Segna un più venti per cento sul 2024 il numero di visitatori complessivi delle due fiere d’arte in Italia andate in scena lo scorso week end, tra il 10 e il 12 gennaio in via Lunga a Bergamo.
La ventesima edizione di Bergamo Arte Fiera, mostra mercato dedicata all’arte moderna e contemporanea, e l’ottava di Italian Fine Art, focalizzata sull’arte antica e alto antiquariato hanno registrando complessivamente oltre dodicimila presenze, tra collezionisti storici e appassionati d’arte giunti in Fiera da tutto il Nord Italia. L’incremento del pubblico segue quello del numero di Gallerie (in totale 181, + 6,5 per cento). Ma per gli amanti di arte antica e antiquariato d’eccellenza non è finita, perché Ifa come da tradizione continua il suo percorso per un’altra settimana, fino a domenica 19 gennaio 2025.
«Incremento delle nuove generazioni»
Davide Lenarduzzi, Ad di Promoberg, affiancato da Carlo Conte, Project manager delle due mostre, sottolinea: «Baf e Ifa, che hanno l’onore di aprire il calendario 2025 delle fiere d’arte in Italia e la nostra agenda fieristica, continuano a crescere su tutti i fronti: il numero di gallerie, le presenze di collezionisti e appassionati, la qualità delle opere esposte e gli eventi collaterali confermano l’alta qualità del progetto e l’attenzione conquistata a livello nazionale. Mi piace sottolineare l’incremento delle presenze delle nuove generazioni, il contributo dei nostri due storici main sponsor (Bpm Credito Bergamasco e Intesa Sanpaolo), a cui da quest’anno si è aggiunto anche quello del Centro Studi di Mediobanca, grazie al quale abbiamo parlato, con un evento ad hoc, di Arte ed Economia, un connubio sempre più rilevante e di grande interesse che mette in evidenza la gestione di un’opera d’arte anche da un punto di vista economico, fiscale e normativo».
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Scatti dalla Bergamo Arte Fiera
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Il public program
L’importante riscontro di collezionisti e pubblico ha fatto sentire il suo effetto anche sulle vendite dei galleristi, consistenti sia nell’ambito del moderno che del contemporaneo, con una predilezione per il primo. Diversi gli elementi che hanno contribuito al buon esito dell’edizione di Baf: un parterre di gallerie – 84, di cui oltre il venti per cento nuove – tutte italiane, frutto di una selezione più accurata e rigorosa; e un frequentatissimo e apprezzato calendario di incontri, curato da Sergio Radici, che ha accontentato tanto gli amanti dell’arte antica, per esempio con l’approfondimento di Giovanni Valagussa sul pittore ottocentesco Giovanni Carnovali detto Il Piccio, quanto i più curiosi delle tendenze attuali, con l’intervento di Sergio Curtacci sugli Smart Museums. Spazio anche al collezionismo d’arte e ai suoi protagonisti, con l’appuntamento con Simona Leggeri e i due imprenditori Gabriele Rampinelli e Giuseppe Taramelli.
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Scatti dalla Italian Fine Art
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Sergio Radici, curatore del public program, spiega: «Il format che unisce l’arte antica a quella contemporanea, passando per il moderno, continua a risultare vincente sia in termini di pura piacevolezza, sia perché possiamo affermare con un certo orgoglio che nelle fiere d’arte di Bergamo si possono trovare rappresentati la gran parte di epoche e stili che contraddistinguono la produzione artistica italiana».
Il tema dell’anno: la sostenibilità
Aggiungono Lanarduzzi e Conte: «Tra i tanti temi trattati, quest’anno ha raccolto grande interesse anche quello che unisce l’arte con la sostenibilità (tema molto caro a Promoberg) esplicitata con l’opera di Franco Sartori allestita sul piazzale esterno della fiera, che vuole simbolicamente ‘ricostruire’’ l’antico paesaggio (probabilmente un bosco) in cui oggi sorge il polo fieristico. Ora ci concentriamo sull’ulteriore settimana dedicata a IFA, mettendoci allo stesso tempo già al lavoro per migliorare e ampliare ulteriormente le prossime edizioni».
Ancora una settimana di Ifa
L’ulteriore settimana di Ifa prosegue con alcuni fiori all’occhiello:
- La mostra Giovanni Carnovali detto Il Piccio nei capolavori di un’importante collezione privata, a cura di Giovanni Valagussa, che omaggia uno dei maggiori interpreti della pittura dell’Ottocento italiano con un’esposizione di 22 opere rappresentative della produzione ritrattistica dell’artista, in cui è evidente il suo interesse per la fisiognomica;
- La mostra Francesco Coghetti. Dipinti, bozzetti e disegni inediti curata da Marco Fabio Apolloni, titolare dell’antica galleria antiquaria W. Apolloni di Roma, che partecipa con un piccolo ma significativo contributo alla conoscenza di un grande pittore bergamasco dell”800, che si trasferì a Roma a poco meno di vent’anni e che nel corso della sua lunga carriera fu ricoperto di prestigiose comittenze.
Armando Fusi, curatore dell’area espositiva di Italian Fine Art , completa: «Abbiamo già registrato un vivace fermento commerciale, oltre che la presenza di un pubblico attento e preparato. Grazie anche ai nuovi espositori che ci hanno accordato la loro fiducia, le proposte di quest’anno consentono di avvicinarsi a capolavori, ma anche a oggetti e opere più accessibili che consentono di arricchire la propria casa di tanta bellezza e storia».
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