Le uscite della settimana
Ecco una selezione delle novità in libreria, tra romanzi, saggi, libri d’inchiesta e reportage, presentata questa settimana dall’AdnKronos.
‘Spera’, l’autobiografia di Papa Francesco
Sarà in libreria dal14 gennaio con Mondadori ‘Spera’, l’autobiografia di papa Bergoglio. Per volontà di Francesco questo eccezionale documento avrebbe dovuto in un primo momento vedere la luce solo dopo la sua morte. Ma il nuovo Giubileo della Speranza e le esigenze del tempo lo hanno risolto a diffondere ora questa preziosa eredità. ‘Spera’ è la prima autobiografia mai pubblicata da un papa nella storia. Un’autobiografia completa, la cui stesura ha impegnato gli ultimi sei anni, che procede dai primi del Novecento, con le radici italiane e l’avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l’infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l’intero pontificato e il tempo presente.
Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni.
Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il “romanzo di una vita” e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future. Il volume è arricchito da alcune straordinarie fotografie, anche private e inedite, provenienti dalla disponibilità personale di papa Francesco. Il volume è stato scritto con Carlo Musso, già direttore editoriale non fiction di Piemme e Sperling & Kupfer e poi fondatore del marchio indipendente Libreria Pienogiorno.
‘Il coccodrillo di Palermo’ di Roberto Andò
Arriverà in libreria con La Nave di Teseo’ il 16 gennaio ‘Il coccodrillo di Palermo’ di Roberto Andò. Rodolfo Anzo è un regista di documentari che abita a Roma. Da più di dieci anni non torna nella sua città natia, Palermo, con cui ha un rapporto conflittuale tanto che sarebbe felice di non farvi più ritorno. Improvvisamente, però, è costretto a cambiare i suoi piani: la vicina di casa dei genitori, ormai defunti, lo avverte che qualcuno si è introdotto nell’abitazione, dileguandosi senza trafugare alcun oggetto di valore.
Sembrerebbe un furto andato a vuoto, ma in casa Rodolfo si imbatte in sei bobine di intercettazioni telefoniche che il padre poliziotto aveva illegalmente conservato, insieme a un messaggio in cui si chiede di restituirle alle persone intercettate. L’uomo decide di mettersi alla ricerca dei misteriosi intercettati, ma non sa fin dove questo incarico lo porterà: con la complicità di una Palermo stregata, dai contorni sinistri e surreali, Rodolfo affronterà la verità tra le ombre della memoria di suo padre.
Seguendo l’indagine di un figlio sui misteri di un padre, Roberto Andò accompagna i lettori tra le strade e gli incontri di una città fascinosa e malata, sospesa tra il peso della colpa e il desiderio di redenzione e giustizia. Un labirinto magico di voci e volti che emergono da un passato ambiguo e reticente.
‘Long Island’di Colm Tóibín
Einaudi manda in libreria dal 14 gennaio ‘Long Island’ di Colm Tóibín. Nella casa di Eilis Lacey, a Long Island, suona il campanello. Alla porta c’è uno sconosciuto, irlandese come lei, che viene a portarle una notizia sconvolgente. La vita di Eilis negli ultimi vent’anni è scorsa piuttosto tranquillamente: i due figli ora adolescenti, Larry e Rosella, il marito idraulico Tony, e nelle casette adiacenti due dei suoi cognati, Enzo e Mauro, con le rispettive famiglie, oltre alla torreggiante suocera Francesca.
Una tipica famiglia italo-americana degli anni Settanta, che lavora, mangia, dorme, decide, vive insieme, molto presente e disponibile ma almeno altrettanto voluminosa e invadente. Per quella famiglia, per quell’uomo, Tony Fiorello, vent’anni prima a Enniscorthy, in Irlanda, Eilis ha lasciato un mondo intero: una madre ora anziana che non ha mai accettato la separazione dalla figlia, i tre fratelli che le sono rimasti, Jack, Pat e Martin, dopo la morte dell’amata sorella Rose, l’amica d’infanzia Nancy, e poi quell’uomo, Jim, di cui si era innamorata troppo tardi. Ora le parole dello sconosciuto alla porta la spingono a riconsiderare le sue scelte di allora.
Si avvicina l’ottantesimo compleanno di sua madre, è un’ottima occasione per tornare in Irlanda e cambiare aria per un po’. I suoi figli la raggiungeranno a breve e conosceranno quel mondo che scorre loro nelle vene e di cui nulla sanno. A Enniscorthy, Eilis ritrova un modo di vivere, di pensare e di amare che non era sopito in lei. Ritrova gli affetti di un tempo e, con una chiarezza acuita dalla distanza e dal torto subito, percepisce l’insostenibile pressione della famiglia Fiorello. E poi ritrova Jim, che non l’ha dimenticata…Con la tipica cifra stilistica di Colm Tóibín, Long Island riunisce Eilis Lacey ai molti lettori di Brooklyn, raggiungendo nel contempo nuove vette di pathos trattenuto e finezza psicologica lancinante. Chi ha detto che leggere la Divina Commedia sia un’impresa per pochi? Èvero che leggerla è arduo per la lingua in cui è scritta e l’enorme varietà di temi trattati, ma è un’avventura straordinaria. Giuseppe Patota, che ha dedicato parte dei suoi studi alla lingua di Dante, ha trovato il modo di rendere accessibile quest’opera magnifica e complessa perché possa essere capita e apprezzata anche da chi non la conosce, da chi la conosce poco e da chi l’ha conosciuta, ma non se la ricorda.
E’ appena arrivato in libreria ‘A tu per tu con la Commedia’, il nuovo saggio di Giuseppe Patota professore ordinario di Linguistica italiana nell’Università di Siena. “Capire la Divina Commedia – ammette Patota – è difficile. Della lingua in cui la scrisse, diventata la nostra soprattutto grazie a lui, Dante sperimentò tutte le possibilità espressive, comprese quelle che sembrano andare al di là dell’umano, sia verso il basso sia verso l’alto, e non è facile seguirlo in questo vertiginoso saliscendi. Poi ci sono i contenuti. Teologia e interpretazione dei testi sacri, filosofia, logica, morale, politica, diritto, letteratura e storia antica, scienza dei numeri e delle misure, musica, ottica, medicina, arte della guerra e della navigazione: non c’è aspetto della cultura antica e medievale di cui Dante non abbia appropriatamente detto qualcosa, nel suo enciclopedico poema”.
“Infine, ci sono i personaggi che popolano l’oltremondo che il Poeta ha costruito. Tralasciando quelli appartenenti al mito o alla storia, e limitandoci a quelli che hanno popolato la cronaca dei tempi di Dante e di quelli di poco precedenti, l’unico motivo per cui continuiamo ad avere memoria dei nomi di Ciacco, Francesca da Rimini, Farinata degli Uberti o Ugolino della Gherardesca è dato dal fatto che i versi scritti da Dante li hanno resi figure immortali: se quei versi non fossero stati scritti, i loro nomi sonnecchierebbero in qualche documento d’archivio o in qualche cronaca medievale”.
“Sì: capire la Commedia è veramente difficile. Per questo – conclude Patota – ho scelto i versi più significativi, curiosi o sorprendenti dei cento canti di cui si compone e li ho distribuiti in 114 presentazioni (per qualche canto ho avuto bisogno di qualche presentazione in più). Ho cercato di spiegare quei versi parola per parola, senza dare niente per scontato, collegando i fatti con gli antefatti. In questo modo, leggendoli canto dopo canto, farete lo stesso viaggio che ha fatto Dante: questo, almeno, è quello che spero”.
‘Nudo di padre’ di Rossano Astremo
“Quando venni al mondo, in una domenica di primavera del 1979, ad accogliermi non ci furono due genitori festosi, ma il volto subdolo dell’abbandono”. Comincia così ‘Nudo di padre’, il libro di Rossano Astremo pubblicato da Solferino. Un incipit che dà il via alla vita del protagonista di questa storia, con una madre sola e depressa che alla sua terza gravidanza avrebbe desiderato una femmina.
Non c’è un padre, che lavora in Germania e che torna a Grottaglie, in Puglia, solo mesi più tardi. A testimonianza di quel rapporto, esiste un’unica polaroid che ritrae sorridenti genitore e figlio, per il resto domina tra i due una gelida indifferenza che negli anni si trasforma in sottile soggezione. Il bambino della foto si fa ragazzo e comincia ad annaspare tra i flutti della vita, nudo di padre, cercando la salvezza in altre figure maschili, in altre guide, in una fuga geografica e sentimentale che lo porta a immergersi nel mondo letterario, lontano dalle sue radici imbevute di assenza e di silenzio. Eppure, un tale vuoto non può essere privo di conseguenze. Torna a chiedere il conto di continuo, anche dopo che il ragazzo sarà diventato uomo e padre a sua volta, abbandonando la casa d’origine e imparando un nuovo modello d’amore.
Con una prosa lucida e sofferta, carica di interrogativi irrisolti e distesa tra due narrazioni che si rincorrono nel tempo, Rossano Astremo indaga il mistero della famiglia e il potere, costruttivo e distruttivo, delle relazioni. La capacità – tutta umana – di frantumarsi e ricomporsi, di guarire dagli abbandoni e dagli errori o di trovare, almeno in parte, un antidoto al loro veleno.
‘Cara pace’ (Ponte alle Grazie) di Lisa Ginzburg
‘Cara Pace’ è il titolo del romanzo di Lisa Ginzburg pubblicato da Ponte alle Grazie. Maddalena, la maggiore, è timida, sobria, riservata. Nina, di poco minore, è bella e capricciosa, magnetica, difficile, prigioniera del proprio egocentrismo. Le due sorelle, legate dal filo di un’intima indistinzione, hanno costruito la loro infanzia e adolescenza intorno a un grande vuoto, un’assenza difficile da accettare.
Ancora adesso, molti anni dopo, cercano di colmarla con corse, lunghe camminate, cascate di parole e messaggi WhatsApp che, da Parigi a New York, le riportano sempre a Roma, in una casa con terrazzo affacciata su Villa Pamphilj, dove la loro strana vita, simbiotica e selvatica, ha preso forma. È proprio a Roma che Maddi, da sempre chiusa nel suo carapace, decide di tornare, fuggendo dai ruoli che la sorella, prima, e la famiglia poi, le hanno imposto.
Finalmente sola con sé stessa e con i suoi ricordi, lascia cadere le difese e, rivivendo i luoghi del passato, inverte le parti e si apre alle sorprese che riserva la vita. Padri e madri, amicizie e passioni, alberi e fiumi fanno da cornice a una storia d’amore e di abbandono che, come ogni storia viva, offre solo domande senza risposta. E misura con il metro felice della letteratura la distanza che intercorre tra la ferita originaria e la pace sempre e solo sfiorata della maturità.
‘100 cose che fanno piangere Tolstoj’ di Katia Gushina
Sarà in libreria il 28 gennaio ‘100 cose che fanno piangere Tolstoj’ di Katia Gushina, edito da Rizzoli. Non tutti sanno che da bambino Lev Nikolaevic Tolstoj era soprannominato “Leone il frignone”. E a buona ragione: lui stesso racconta che scoppiava in lacrime continuamente. Ma forse ancora meno persone immaginano che Tolstoj continuò a piangere anche da adulto e per i motivi più diversi, come testimoniano le memorie dei suoi contemporanei e i diari che tenne fino alla morte.
Katja Gušcina ne ha individuati 100 e li ha illustrati con uno stile ironico e originale, utilizzando foto dell’epoca. Ora anche voi conoscerete questo lato nascosto di Tolstoj. Che forse proprio grazie alle sue lacrime – di rabbia, felicità, paura, vergogna, compassione – è diventato il grande scrittore che sappiamo. Ma non vi preoccupate, il fazzoletto non serve. Questo libro, piuttosto, vi strapperà un sorriso.
‘Cinema e consumi nelle riviste italiane’ di Fabio Andreazza e Eleonora Sforzi
Sarà sugli scaffali dal 17 gennaio con Marsilio ‘Cinema e consumi nelle riviste italiane. Dal dopoguerra agli anni Settanta’ di Fabio Andreazza e Eleonora Sforzi.Il ruolo del cinema è stato tanto rilevante nel Novecento da rendere necessario lo studio della sua influenza sugli stili di vita e di consumo. La sua pervasività ha coinvolto tutti i mezzi di comunicazione, anche quello che più ha segnato l’età moderna, la stampa, e in particolare le riviste illustrate, il settore che è cresciuto maggiormente nel secondo dopoguerra.
Spaziando dai rotocalchi d’attualità alle riviste femminili, dai periodici giovanili a quelli cattolici e comunisti, e affrontando le relazioni con la fotografia e la televisione, questo libro offre per la prima volta uno sguardo ad ampio spettro sui modi in cui il medium per antonomasia del Novecento, attraverso le riviste illustrate, ha dato impulso alla cultura dei consumi, prima della perdita della sua centralità negli anni settanta, quando la concorrenza televisiva è diventata sempre più irresistibile.
‘La svolta sei tu’ (Sperling&Kupfer) di Roberto D’Incau
Sarà in libreria dal 21 gennaio, ‘La svolta sei tu’ (Sperling&Kupfer) di Roberto D’Incau. Che tu stia cercando di ricominciare in amore, nello studio, nel lavoro o nel rapporto con te stesso, questo libro è la guida che ti ricorderà una cosa semplice ma essenziale: il cambiamento non accade per caso, ma per scelta. E quella scelta può partire da te, adesso.
Hai mai avuto la sensazione di vivere una vita che non ti appartiene, che la tua storia sia immutabile, che non ci sia più spazio per i tuoi desideri e le tue passioni? Questo libro ti invita a mutare prospettiva e a prendere in mano le redini della tua esistenza. Non ci sono età, circostanze o limiti che possano davvero impedirti di cambiare e ricominciare negli studi, in amore, nel lavoro: la vera chiave per trasformare la tua esistenza sei tu. Roberto D’Incau, executive coach ed esperto nello sviluppo del capitale umano, ti guida in un viaggio emozionante e concreto, fatto di riflessioni, storie e strumenti pratici per smontare il mito che vede il destino già scritto.
Ogni scelta può essere rivista, ogni percorso ricalibrato, ogni cambiamento è sempre possibile e in queste pagine troverai le risorse per farlo. Scoprirai come la resilienza, il coraggio e la capacità di uscire dalla zona di comfort possano trasformare anche le situazioni più difficili in occasioni di rinascita. E soprattutto che non è mai troppo tardi per ascoltare sé stessi, superare pregiudizi e paure che ti tengono ancorato al passato e costruire un futuro che rispecchi davvero chi sei e chi vuoi diventare.
‘A Roma non ci sono le montagne’ di Ritanna Armeni
Arriva in libreria con Ponte alle Grazie dal 14 gennaio ‘A Roma non ci sono le montagne’, il nuovo saggio della giornalista Ritanna Armeni. Uno spazzino gioviale che spinge il suo carretto. Una ragazza semplice ma elegante, con la borsa della spesa e un impermeabile sul braccio. Un giovane uomo, l’aria assorta, la cartella di pelle, forse un professore. Una Mercedes, scura e silenziosa come l’ufficiale tedesco seduto sul sedile posteriore. Una compagnia di soldati che marcia cantando.
Perché nel 1944 le compagnie naziste cantano sempre quando attraversano Roma. In quei pochi metri, in quei secondi di trepidazione e attesa passa la Storia. E le storie dei singoli individui che formano i Gruppi di azione patriottica, fondati qualche mese prima contro l’occupante tedesco. Per lo più ragazzi borghesi, spesso universitari, che si tramutano in Banditen, capaci di sparare e di sparire, di colpire il nemico ogni giorno, senza dargli tregua.
In quel breve – e infinito – pomeriggio di primavera, dove passato e presente si intrecciano, c’è chi si prepara e chi viene sorpreso, chi muore e chi sopravvive, chi scappa e chi ritorna. E c’è anche chi, sui corpi dei 33 tedeschi uccisi, firma la condanna a morte di 335 italiani. Ritanna Armeni, con l’intelligenza di chi vuole comprendere, e ricordare, conduce i lettori in via Rasella e mette in scena uno degli episodi più emblematici della Resistenza romana.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link