In Valle d’Aosta un futuro digitale da costruire, senza lasciare indietro nessuno – Valledaostaglocal.it

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Piano Italia 5G, finanziato dal PNRR, rappresenta una delle principali sfide per l’Italia nel raggiungimento della piena digitalizzazione del Paese, un obiettivo cruciale per il futuro dell’economia e della competitività. Secondo Marco Bussone, Presidente nazionale dell’Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità Enti Montani), la priorità è non lasciare indietro nessuno, soprattutto le aree più periferiche e montane. Il Piano prevede l’installazione di un migliaio di nuovi siti 5G, e l’impegno dei Comuni è fondamentale per garantirne la realizzazione tempestiva e capillare, con particolare attenzione alle valli alpine e appenniniche.

Il 5G non è solo una questione di velocità di navigazione, ma rappresenta un motore di sviluppo che può portare in dote opportunità straordinarie per i territori più isolati, se si riesce a superare l’ostacolo della scarsa copertura.

Le aree montane, infatti, sono tradizionalmente svantaggiate rispetto alle zone urbane per quanto riguarda la disponibilità di infrastrutture moderne. In queste zone, dove la connessione internet è spesso limitata e insufficiente, il 5G potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, offrendo nuove opportunità per l’e-commerce, la formazione a distanza, la sanità digitale e il turismo intelligente. Ma affinché tutto ciò accada, è fondamentale che i Comuni non solo approvino ma incentivino attivamente la realizzazione delle infrastrutture necessarie.

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Il rischio di un ulteriore divario digitale tra città e montagna è concreto e preoccupante. Bussone lancia l’allarme su una possibile “timidezza” da parte dei Comuni nel facilitare gli investimenti degli operatori, necessari per la copertura di queste aree. Se i piani procedessero con lentezza, si correrebbe il rischio di vedere ampliato il gap tra chi è già ben connesso e chi, invece, rimarrebbe tagliato fuori dalla trasformazione digitale in corso. Questo divario, oltre a penalizzare le imprese locali, rischia di compromettere anche il livello di servizi essenziali per i cittadini, come quelli legati alla salute, alla scuola e alla pubblica amministrazione.

L’Uncem sta lavorando in stretto contatto con il Dipartimento per la trasformazione digitale e con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessio Butti, per assicurare che il Piano 5G si integri efficacemente con il Piano Italia 1 Giga, che mira a garantire la connessione internet ad almeno 1 Gbps per tutti i comuni italiani. Entrambi i piani sono visti come strumenti fondamentali per abbattere le disuguaglianze tra aree urbane e montane, promuovendo un modello di sviluppo inclusivo che non lasci indietro nessuno. L’urgenza di agire è evidente: i fondi sono disponibili e gli operatori sono pronti a investire, ma occorre che le amministrazioni locali agiscano in modo tempestivo e deciso per fare in modo che la connessione 5G raggiunga tutti, dalle grandi città fino alle valli più remote.

Il ruolo dei Comuni, quindi, diventa cruciale. Non si tratta solo di autorizzare le installazioni, ma di creare un ambiente favorevole che stimoli gli investimenti. Ciò significa semplificare le procedure burocratiche, garantire la disponibilità di terreni e strutture adeguate, e in generale abbattere gli ostacoli che potrebbero rallentare l’arrivo del 5G nelle zone montane. Questo è particolarmente importante se si pensa che l’introduzione di tecnologie avanzate come il 5G potrebbe fare la differenza tra territori che restano marginali e quelli che, invece, riescono a cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Uncem sta lavorando affinché ogni Comune, grande o piccolo, sia protagonista di questo cambiamento e contribuisca a ridurre il divario digitale che ancora separa il Nord e il Sud del Paese.

Il Piano Italia 5G non è solo una questione tecnologica, ma un’opportunità di sviluppo per l’intero Paese, a partire dalle aree più fragili. Se le istituzioni locali sapranno cogliere questa opportunità e lavorare in sinergia con gli operatori e con il governo centrale, l’Italia avrà la possibilità di entrare a pieno titolo nel futuro digitale, senza lasciare indietro nessuno, neppure le valli alpine e appenniniche.





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