Guidesi: l’artigianato lombardo motore di innovazione e tradizione

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L’artigianato lombardo è una delle colonne portanti del successo economico della regione, non solo a livello locale, ma anche sul palcoscenico internazionale. Grazie a una combinazione unica di ingegno, flessibilità, e capacità di innovazione, le imprese artigiane riescono a coniugare la tradizione con le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Ma quali sono i fattori distintivi che rendono questo settore così competitivo? Quali sono le sfide e le opportunità per i giovani che vogliono intraprendere questa strada? Abbiamo esplorato questi temi insieme all’assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia Guido Guidesi, che ci ha illustrato i segreti e le prospettive dell’artigianato lombardo.

Quali sono i fattori distintivi che rendono le imprese artigiane lombarde così competitive, anche a livello internazionale?

La competitività dell’artigianato lombardo non si basa sui costi di produzione, bensì sull’ingegno e sulla creatività degli artigiani. È la loro flessibilità d’azione, la capacità di personalizzare i prodotti e la rapidità di esecuzione che li rende unici. Questo si traduce in due aspetti fondamentali: il servizio alla comunità e il supporto alla filiera industriale. Gli artigiani offrono un contributo insostituibile in settori come l’edilizia e la manutenzione, ma sono anche partner strategici per le grandi imprese industriali, che grazie a loro possono vincere la competizione sui mercati internazionali. È la sinergia tra artigiani e grandi capofila di filiera a garantire qualità, innovazione e tempi di risposta rapidi.

Proprio in Lombardia, è stato istituito il marchio di qualità artigiana. Che impressioni ha avuto dalle imprese che ne fanno parte?

Il marchio di qualità artigiana è il risultato di una legge del Consiglio regionale che dimostra grande sensibilità verso questo settore. Attualmente, più di 500 imprese ne fanno parte, e venti di queste sono state protagoniste all’Artigiano in Fiera, un evento che celebra l’artigianato come settore strategico. Visitando queste aziende, ho riscontrato esperienze straordinarie: giovani artigiani che hanno ereditato le botteghe dai loro genitori o nonni, trasformandole grazie all’innovazione digitale e tecnologica. Alcuni hanno rivoluzionato il proprio business attraverso la comunicazione online, altri hanno introdotto tecnologie all’avanguardia nella produzione. Queste storie dimostrano che l’artigianato può essere una strada ricca di opportunità, anche per le nuove generazioni.

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In che modo Regione Lombardia sta cercando di avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato?

Abbiamo avviato numerose iniziative per far conoscere l’artigianato ai giovani, un’opzione spesso trascurata. Il nostro obiettivo è dare continuità a mestieri antichi, rinnovandoli con l’innovazione tecnologica e le competenze digitali che le nuove generazioni possiedono. La sfida è culturale: vogliamo raccontare l’artigianato non come un’attività superata, ma come una professione moderna che combina creatività, ricerca e capacità imprenditoriali. Abbiamo ospitato eventi in cui giovani artigiani hanno mostrato il loro lavoro: dalla produzione di scarpe con materiali innovativi alla fabbricazione di zaini in pelle riciclata. È un modo per dimostrare che l’artigianato non solo resiste, ma può anche essere una forza trainante per l’economia del futuro.

Quali sono le principali sfide che le imprese artigiane lombarde devono affrontare oggi?

La competitività rimane la sfida principale, soprattutto in un contesto in cui i costi di produzione sono in aumento e le normative burocratiche spesso pesano sulle piccole imprese. Per aiutare gli artigiani, abbiamo introdotto misure come l’export manager, una figura che li supporta nell’esplorare i mercati internazionali senza dover investire in strutture costose. Ma la sfida più grande è culturale: dobbiamo raccontare l’artigianato per quello che è realmente, ovvero una professione che sintetizza innovazione, creatività e gestione imprenditoriale. L’artigiano non è solo un lavoratore manuale; è un ricercatore, un inventore, un imprenditore a tutto tondo.

In un’economia che sembra premiare solo le grandi dimensioni, quale ruolo può giocare l’artigianato?

La Lombardia è la prima regione manifatturiera d’Europa grazie alla sua struttura economica attuale. Non vedo perché dovremmo cambiare un modello che funziona. Certo, le grandi aziende hanno il loro ruolo, ma anche loro dipendono dall’artigianato per rispondere in modo flessibile e veloce alle esigenze del mercato. Piuttosto che obbligare le imprese a crescere di dimensione, stiamo lavorando per patrimonializzare le piccole e medie imprese e garantire loro stabilità e accesso al credito. Inoltre, vogliamo incentivare la loro trasparenza, ad esempio attraverso la quotazione in Borsa. La vera forza è nella diversità: artigiani e grandi imprese possono coesistere e rafforzarsi reciprocamente.



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