PESARO – «Dal Comune, in accordo con Marche Multiservizi, 80mila euro per sostenere le famiglie più fragili nel pagamento delle bollette dell’acqua; si aggiungono ai circa 300mila previsti dal bonus sociale idrico che aiuterà oltre 3mila famiglie pesaresi» lo annuncia il sindaco Andrea Biancani che interviene anche sugli utili dell’azienda: «L’acqua è un bene pubblico, non ha un costo in sé, quello che si paga in bolletta sono le spese per la distribuzione e non è certamente il servizio idrico quello che garantisce gli utili a MMS. I rincari in bolletta dell’8% per il nostro territorio sono stati indicati da Arera (l’Autorità nazionale) – così come fatto per tutta Italia – e servono a coprire gli aumenti dei costi che il gestore deve sostenere per portare l’acqua nelle case e nelle imprese della città: ad esempio la corrente per far funzionare gli impianti, la benzina dei veicoli che spostano le cisterne, l’aumento dei contratti collettivi dei dipendenti, le spese delle manutenzioni e degli efficientamenti delle reti. Investimenti necessari a garantire la distribuzione puntuale e la qualità dell’acqua stessa».
I criteri per gli sconti verranno stabiliti a breve
Nel presentare l’intervento economico dell’Amministrazione il primo cittadino spiega: «Nei prossimi giorni insieme a tecnici e giunta, stabiliremo i criteri per individuare i destinatari del bonus da 80mila euro. Ci rivolgeremo alle famiglie più fragili, che supporteremo nel pagamento della bolletta e che terremo informate tramite i canali istituzionali del Comune e i mezzi di comunicazione, sull’uscita del bando». Il sindaco Biancani ricorda anche che «l’aiuto si sommerà al bonus sociale idrico di Arera di circa 300mila euro destinato a circa 3000 utenze». Tale bonus nel 2024, ha consentito a oltre 11mila famiglie nel territorio provinciale di usufruire di 870.000 euro di “sconti” applicati direttamente in bolletta.
«Acqua bene pubblico, aumenti indicati da Arera»
«Sicuramente è spiacevole aumentare le tariffe in questo momento storico in cui le famiglie (come il Comune, che subisce anch’esso i tagli dei trasferimenti dal Governo e dalla Regione) sono in difficoltà – sottolinea Biancani –. Ricordo però che l’acqua è un bene pubblico, che non viene acquistato dai fornitori dei servizi. Gli aumenti che questi possono applicare – indicati, ripeto, da Arera – servono solo a coprire i rincari delle materie prime e questo porta, inevitabilmente, a maggiori costi per garantire i servizi. Per fare un esempio basti pensare che per sostituire 1 km di rete idrica nel 2021 occorrevano 100.000 euro, oggi ne servono 160.000 euro».
«Gli utili di Mms derivano dalla fornitura di servizi a mercato»
Biancani aggiunge inoltre che, gli utili di Marche Multiservizi «derivano dalla fornitura di servizi a mercato. Abbiamo la fortuna di avere un’azienda partecipata sana (a differenza di tante che oggi sono in bancarotta a causa di una cattiva gestione dei bilanci pur applicando, a volte, anche tariffe più alte). I suoi utili sono necessari al Comune di Pesaro per fornire servizi essenziali ai cittadini: educativi, sociali, culturali. Chi chiede di usare gli utili per diminuire le bollette, deve anche indicare da quale servizio tagliare. Altrimenti è facile fare proposte senza dare soluzioni concrete. In questi ultimi mesi stiamo cercando di ridurre al minimo le spese perché sappiamo che è necessario non tagliare sui servizi».
Il calcolo delle tariffe: come funziona
Il sindaco tiene poi a far chiarezza sulle modalità di calcolo e individuazione delle tariffe: «L’Autorità nazionale (Arera) stabilisce i criteri ed i metodi di calcolo e di applicazione delle tariffe per l’acqua. L’Autorità d’ambito locale (Aato), che è l’assemblea di tutti i sindaci della provincia, applicando i criteri definiti da Arera definisce le tariffe. Le regole di Arera sono le stesse in tutto il territorio nazionale e che non c’è alcuna differenza tra gestore a capitale pubblico, gestore a capitale privato e gestore a capitale misto».
«Non ci saranno altre sorprese»
Poi sul +8% Biancani precisa: «L’Aato ha approvato l’aumento delle tariffe del servizio idrico dell’intera annualità 2024 solo lo scorso 25 ottobre. Nel conguaglio di quest’anno i cittadini si sono ritrovati a pagare gli aumenti dell’8% arretrati (riferiti ai primi 10 mesi del 2024, da gennaio a ottobre prima che entrassero in bolletta)». I cosiddetti ‘rincari retroattivi’ non saranno quindi riproposti, «Non ci saranno altre ‘sorprese’, anche perché le tariffe approvate da Aato sono fissate anche per il 2025» rassicura il sindaco. E dei casi di aumenti più “eclatanti” riportati anche dalla stampa, il sindaco dice: «Sono la conseguenza dei maggiori consumi rilevati. Nel 2024 si è registrato un incremento medio dei volumi del 7% rispetto al 2023» poi lancia l‘appello: «Dobbiamo capire che l’acqua non è un bene infinito, è sempre più prezioso e destinato ad esaurirsi se non modifichiamo le nostre abitudini».
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