Al via la riforma degli istituti tecnici in Italia, pubblicato il Decreto-legge che mira a promuovere innovazione digitale e sostenibilità ambientale

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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre, il Decreto-legge n.208 che introduce importanti misure concrete per l’attuazione del PNRR, tra cui la riforma degli istituti tecnici in Italia con l’obiettivo principale di allineare i curricula scolastici con le esigenze del mercato del lavoro.

Secondo il testo di accompagnamento al decreto a partire dal prossimo anno scolastico il MIM dovrà definire le misure necessarie per applicare in concreto le misure già previste nel precedente Decreto-legge 175/2022, ed in particolare tali misure dovranno rispettare i principi di autonomia scolastica, flessibilità dell’offerta formativa, promuovendo l’innovazione digitale e la sostenibilità ambientale.

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Cosa prevede il nuovo Decreto

Si tratta di un interessante accelerazione da parte del Governo in tema di trasformazione della scuola e di allineamento dell’istruzione alle esigenze del mercato del lavoro per essere in grado di rispondere alla sempre più specifiche richieste dei settori produttivi del nostro Paese attraverso la ridefinizione dei curricula e la formazione ai docenti.

Tale trasformazione ed adeguamento dei percorsi scolastici è di fondamentale importanza in un’epoca, quella che viviamo, caratterizzata da importanti e rapidi cambiamenti tecnologici e produttivi. Per questo motivo è importante che gli studenti di oggi acquisiscano le dovute e corrette competenze così da poter mettere a loro disposizione gli strumenti utili per entrare velocemente e con efficacia nel mercato del lavoro.

Tra le principali novità della Riforma troviamo l’aggiornamento dei curricoli per rafforzare le competenze chiave degli studenti, con particolare focus su innovazione digitale e made in Italy, tema molto caro al nuovo Governo teso a salvaguardare i prodotti e le tante competenze dell’Italia. Anche per questi motivi verrà rafforzato il legame tra gli istituti tecnici e il tessuto socioeconomico locale per proteggere e sviluppare le aree di produzione a carattere regionale promuovendo in tal senso maggiore attività di laboratorio utile per unire pratica alla teoria e innovazione.

In questo contesto è previsto che verranno promossi accordi tra enti formativi, aziende e Istituzioni con l’obiettivo proprio di fare sinergia tra le risorse e sviluppare progetti comuni. La collaborazione tra Aziende che già operano nel campo specifico e la scuola faciliterà da una parte il collocamento degli stessi ragazzi presso le aziende che collaborano ai progetti e renderà più ricca e interessante l’offerta formativa perché si lavorerà sul campo.

Altro obiettivo importante della riforma sono i meccanismi che verranno messi in atto per garantire la continuità con l’istruzione terziaria (ITS Academy e lauree professionali) in linea con il lancio del Liceo Made In Italy. In sostanza, creare tecnici professionalizzati sugli ambiti della filiera economica di cui il nostro Paese rappresenta un’eccellenza a livello mondiale. Questo passaggio sarà un ulteriore tassello di sviluppo e ampliamento dell’offerta formativa degli ITS Academy.

Gli obiettivi del MIM

L’obiettivo del MIM è quello di rendere più appetibile la didattica attraverso la valorizzazione delle competenze, per questo motivo saranno definiti, almeno così è previsto sulla carta, nuovi indirizzi ed articolazioni di studio declinati attraverso uno specifico decreto Ministeriale.

Il decreto dovrà prevedere inoltre specifiche attività formative da destinare al personale docente degli istituti tecnici per lo sviluppo delle attività di laboratorio innovative e in linea con le nuove tecnologie digitali.

La nuova vita degli istituti tecnici

Questa riforma rappresenta un importante passo avanti per il sistema di istruzione tecnica in Italia, allineandolo alle esigenze del mercato del lavoro in continua evoluzione e promuovendo di conseguenza sia l’innovazione tecnologia che la sostenibilità ambientale due temi di cui ormai non si può non adeguarsi e stare al passo

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Gli istituti tecnici avranno quindi una nuova vita e forse da parte di tutti si smetterà di pensarli come una scuola di serie B rispetto ai Licei.

Dovranno e saranno in grado, questa è la speranza, di formare figure professionali maggiormente preparate ad affrontare le sfide del futuro e di occupare i posti vacanti specializzati richieste dalle aziende.

La scuola è al centro di questo importante obiettivo, fondamentale saranno anche i percorsi di orientamento che dovranno avvicinare in maniera corretta ed opportuna i ragazzi che hanno propensione nell’intraprendere queste specializzazioni.





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